“Buon compleanno Re Agrifoglio, ri – nascere ogni inverno”. Questo il titolo dell’aperitivo letterario di Natale a cura del Caffè letterario nella galleria Sharky, in corso Vittorio Emanuele nei pressi della Fontana Luminosa all’Aquila. Un appuntamento, animato da letture, musica e canti popolari di tradizione, è pensato per omaggiare l’inverno che sta per entrare in città; un inverno particolare, diremmo, quello del decennale del terremoto. Re Agrifoglio, infatti, secondo un’antica leggenda celtica legata al solstizio d’inverno, rappresenta la dinamica vita – morte – rinascita con riferimento alla ciclicità naturale ma anche spirituale. L’iniziativa è pensata come momento di riflessione sulle

Due chitarre, un basso, una voce e una batteria per un mix di suoni alternativi. Un progetto, un esperimento, nato nell’hinterland – nella zona commerciale ovest – a due passi dall’Aquila. Questo sono gli Yawp, una proposta senz’altro di spicco nel panorama musicale del capoluogo. Per loro doppio appuntamento questa settimana: venerdì 13 in un omaggio a Woodstock e al controcanto dell’American Dream in programma al Why Not 2.0 di Carsoli, in provincia dell’Aquila, a partire dalle ore 22. Sabato 14 dicembre, il gruppo parteciperà invece a un incontro tra letteratura, musica e baile flamenco dal titolo “In movimento”, insieme

«La mia è la voglia di rendere omaggio, attraverso la mia musica e il mio lavoro, a una terra che mi ha dato tanto». Simona Molinari torna in Abruzzo e lo fa con due date a ritmo di jazz e swing, due appuntamenti che guardano al Natale. Si parte stasera, all’Auditorium di Renzo Piano all’Aquila, in un concerto in programma alle 18, in cui la cantante di sangue partenopeo cresciuta nel capoluogo dell’Abruzzo, porta sul palco la passione per i musical di Broadway, l’amore per il jazz e l’improvvisazione, insieme a una voce dalle sonorità afroamericane. Tutto questo costituisce la

“Mi muovo dunque sono”, si è trovato a scrivere Haruki Murakami uno scrittore che ha messo la propria vita, ancora prima della propria penna, in movimento. Un tema, quello del movimento, che dà lo spunto a Sonia Etere e Fabio Iuliano per un incontro alla Libreria La stella degli Elfi. Un appuntamento tra musica, letteratura, riflessioni e baile flamenco, quest’ultimo a cura di Ilaria De Angelis. Gli interventi musicali in rock acustico sono invece del gruppo Yawp: Piero Pozzi (batteria), Stefano Millimaggi (chitarra), Alain Jackson Bizimana (basso), Alessandra Chiarelli (violino), insieme allo stesso Iuliano. Nel corso del pomeriggio verranno letti degli estratti dai libri Lithium 48 (Aurora edizioni) e Il filo nella notte (Tracce), ma anche versi di autori come Federico

Grande partecipazione alla serata di auguri dell’associazione sportiva Atletica Abruzzo L’Aquila, sodalizio nato nel 2001 dalla passione di un gruppo di sportivi aquilani e che oggi vede numerosissimi tesserati che svolgono attività continua agonistica e amatoriale, basata sui principi del benessere della persona e sull’amore per il proprio territorio. Il presidente Valter Paro e il vicepresidente Maurizio Dionisio, salutando atleti ed ospiti, hanno ricordato Pietro Casella, podista sempre attivo e presente nelle iniziative dell’associazione, deceduto per una malattia incurabile. A lui sarà dedicata la prossima edizione della Stracittadina aquilana. Ai presenti è stato proposto il ricco calendario delle attività per l’anno 2020 e, a

Parafrasando – e pure male – lo scrittore britannico Douglas Adams, avevamo iniziato questo percorso tra i “peggiori bar”, cercando quel locale (o quei locali) frequentati dagli angeli del sabato sera. Quelli che arrivano al bancone esausti anche solo per il fatto di essere stati buoni tutta la settimana e sentono il bisogno di una birra forte. E proprio dalla birra eravamo partiti, con tanto di decalogo dedicato stampato sulla parete di un locale in centro, lì dove leggi anche frasi come “ho sempre pensato che bere mi facesse male, allora ho smesso di pensare”, scritte con tanto di pennarello

Musica, reading e proiezioni alla ricerca di un controcanto dell’American Dream, a partire da quel messaggio pervenuto dagli altoparlanti del più importante raduno della storia del rock: parliamo di Woodstock, andato in scena esattamente 50 anni fa, nell’agosto del 1969 in una piccola località dello Stato di New York. Mezzo milione di persone raccolte sotto l’insegna di “tre giorni di pace, amore e musica”, convenute da ogni parte d’America per celebrare con la musica le idee, i suoni e i colori della generazione cresciuta nella contestazione alla guerra del Vietnam. Quel controcanto che, attraverso la penna e le voci di

Tutto confermato, così come da “rumors” in questi ultimi due mesi: i Pearl Jam tornano in Europa con un tour di diverse date che prevede un pit stop, il prossimo 5 luglio, all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola. Tra le altre città indicate ci sono Budapest, Berlino, Londra, Nickelsdorf (più precisamente Pannonia Fields, in Austria, dove da anni si svolge il festival Nova Rock, la cui prossima edizione è in programma tra i prossimi 11 e 13 giugno), Werchter (in Belgio, dove ha sede l’omonimo popolarissimo festival) e Praga. Novità di questo tour è il ritorno in Francia, a

Cinquantasette anni all’anagrafe e ben cinquantadue missioni umanitarie condotte, per la maggiore, nell’Africa subsahariana tra Senegal, Burundi, Ruanda e Congo. Uno zaino, una bandana e un messaggio da condividere ovunque si possa: l’appello alla comunità internazionale che nel gennaio scorso gli ha consegnato il premio Nobel per la Pace 2018, Denis Mukwege, che in particolare ha denunciato la drammatica situazione in Congo. Francesco Barone, docente universitario nel Dipartimento di scienze umane all’Aquila e volontario, racconta la sua storia alla vigilia della missione numero 53, sempre in Congo – dal 30 dicembre al 17 gennaio – in un Paese che sta vivendo una vera e propria catastrofe