Grande partecipazione alla serata di auguri dell’associazione sportiva Atletica Abruzzo L’Aquila, sodalizio nato nel 2001 dalla passione di un gruppo di sportivi aquilani e che oggi vede numerosissimi tesserati che svolgono attività continua agonistica e amatoriale, basata sui principi del benessere della persona e sull’amore per il proprio territorio. Il presidente Valter Paro e il vicepresidente Maurizio Dionisio, salutando atleti ed ospiti, hanno ricordato Pietro Casella, podista sempre attivo e presente nelle iniziative dell’associazione, deceduto per una malattia incurabile. A lui sarà dedicata la prossima edizione della Stracittadina aquilana. Ai presenti è stato proposto il ricco calendario delle attività per l’anno 2020 e, a

Parafrasando – e pure male – lo scrittore britannico Douglas Adams, avevamo iniziato questo percorso tra i “peggiori bar”, cercando quel locale (o quei locali) frequentati dagli angeli del sabato sera. Quelli che arrivano al bancone esausti anche solo per il fatto di essere stati buoni tutta la settimana e sentono il bisogno di una birra forte. E proprio dalla birra eravamo partiti, con tanto di decalogo dedicato stampato sulla parete di un locale in centro, lì dove leggi anche frasi come “ho sempre pensato che bere mi facesse male, allora ho smesso di pensare”, scritte con tanto di pennarello

Musica, reading e proiezioni alla ricerca di un controcanto dell’American Dream, a partire da quel messaggio pervenuto dagli altoparlanti del più importante raduno della storia del rock: parliamo di Woodstock, andato in scena esattamente 50 anni fa, nell’agosto del 1969 in una piccola località dello Stato di New York. Mezzo milione di persone raccolte sotto l’insegna di “tre giorni di pace, amore e musica”, convenute da ogni parte d’America per celebrare con la musica le idee, i suoni e i colori della generazione cresciuta nella contestazione alla guerra del Vietnam. Quel controcanto che, attraverso la penna e le voci di

Tutto confermato, così come da “rumors” in questi ultimi due mesi: i Pearl Jam tornano in Europa con un tour di diverse date che prevede un pit stop, il prossimo 5 luglio, all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola. Tra le altre città indicate ci sono Budapest, Berlino, Londra, Nickelsdorf (più precisamente Pannonia Fields, in Austria, dove da anni si svolge il festival Nova Rock, la cui prossima edizione è in programma tra i prossimi 11 e 13 giugno), Werchter (in Belgio, dove ha sede l’omonimo popolarissimo festival) e Praga. Novità di questo tour è il ritorno in Francia, a

Cinquantasette anni all’anagrafe e ben cinquantadue missioni umanitarie condotte, per la maggiore, nell’Africa subsahariana tra Senegal, Burundi, Ruanda e Congo. Uno zaino, una bandana e un messaggio da condividere ovunque si possa: l’appello alla comunità internazionale che nel gennaio scorso gli ha consegnato il premio Nobel per la Pace 2018, Denis Mukwege, che in particolare ha denunciato la drammatica situazione in Congo. Francesco Barone, docente universitario nel Dipartimento di scienze umane all’Aquila e volontario, racconta la sua storia alla vigilia della missione numero 53, sempre in Congo – dal 30 dicembre al 17 gennaio – in un Paese che sta vivendo una vera e propria catastrofe

«Lei è bella, ha gli occhi grandi: sembrano paesaggi». Il viaggio nelle new-town riparte dalle scritte sulle pareti di cemento dell’ex Sercom, l’incompiuta delle incompiute all’interno di quello che sarebbe stato un anfiteatro verde, con tanto di laghetto e sito paleontologico, del Progetto Case di Pagliare di Sassa. IL CASERMONE. Quello che poco più di vent’anni fa era stato concepito come un grande centro commerciale è ancora un casermone di 24mila metri quadrati alla mercè di chiunque abbia bisogno di spazi, anche solo per esercitare il proprio romanticismo. Due-tre anni fa, si parlava della possibilità di utilizzare i fondi a sostegno

Si appoggia su una fredda transenna del Ponte Carlo per salutare chi lo segue da casa. Sullo sfondo i colori del tramonto d’autunno stampati sul cielo di Praga, una tappa del tour in giro per l’Europa con Shanna Waterstown, una brava e quotata cantante americana. Germania, Svezia, Polonia, Svizzera, Italia e Repubblica Ceca, appunto, le nazioni interessate. Walter Cerasani, 50 anni compiuti, è un bassista di talento che vanta numerose collaborazioni a livello internazionale, con concerti anche in Asia e negli Stati Uniti. Neanche il tempo di disfare le valigie che per lui sta per iniziare una nuova tournée a

Il realismo quasi documentaristico di Verdict fa vincere al regista filippino 26enne Raymund Ribay Gutierrez la 13ªedizione dell’Aquila film festival. Un lungometraggio che a settembre ha ottenuto il Premio speciale della giuria della sezione Orizzonti alla Mostra del cinema di Venezia. La macchina da presa è puntata su uno spaccato di violenza domestica che vede per protagonista una giovane madre. Il suo compagno torna a casa ubriaco e la picchia selvaggiamente, come spesso accade. Stavolta però, fa del male anche alla piccola Angel, figlia della coppia. Parte da qui una battaglia legale con un finale tutt’altro che scontato. Questa la

La copertina fucsia dello smartphone lascia intravedere l’icona della diretta di Instagram. Naike Rivelli si diverte a inquadrare sua madre e i giornalisti che, non senza un po’ di timore reverenziale, le rivolgono domande. Dietro c’è il logo dell’Aquila Film Festival, appoggiato su un angolo della stanza del direttore del conservatorio Casella, Claudio Di Massimantonio chiamato a fare gli onori di casa. D’altra parte, la presenza della madrina della 23esima edizione della rassegna è qualcosa che non passa inosservato: parliamo di Ornella Muti, 64 anni, una delle icone del cinema italiano, con oltre 100 pellicole all’attivo. «Per me questo non