A cinque giorni dall’attracco al porto di Catania, sono sbarcati nella notte i 137 migranti a bordo di nave Diciotti. Dopo l’identificazione, il trasferimento nell’hot-spot di Messina in attesa della distribuzione tra Chiesa Italiana, un centinaio, Albania e Irlanda, una ventina ciascuno. Ad annunciare la svolta era stato il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che però avverte: “La prossima nave può fare marcia indietro e tornare”. “C’è un popolo – ha proseguito Salvini – che è stufo di essere servo: bloccare l’immigrazione clandestina non è un diritto ma un dovere di un ministro; abbiamo fatto e speso anche troppo. Lo dico soprattutto al popolo della Rete:

Diverse centinaia di persone si sono radunate sul molo di Levante a Catania per prendere parte alla manifestazione antirazzista a sostegno dei 150 migranti che da cinque giorni sono a bordo della nave della nave Diciotti della guardia costiera. La manifestazione è organizzata dalla rete antirazzista. I manifestanti esibiscono bandiere della pace, no Muos, Legambiente, Cgil, Usb ed Arci. Presenti anche gli scout. Alcuni cantano “Bella ciao”. Sedici persone sono state fatte sbarcare a seguito dei sopralluoghi sanitari condotti nella mattinata. Alcuni manifestanti si sono lanciati in mare cercando di raggiungere a nuoto la nave, ormeggiata con ancora oltre 130 migranti

Le campane delle Anime Sante, l’acqua che scorre dalle fontanelle di piazza Duomo, le voci della gente che a mano a mano riempie la platea. I capricci dei bambini col gelato in mano, i selfie e le birre, con l’odore degli arrosticini a coprire l’incenso. Credi che sia impossibile avere la concentrazione per un’opera così densa di contenuti e di stimoli. Eppure, quando le luci del palco si spegnono e parte la chitarra solista di Andrea Inglese, il tempo prima singhiozza e poi si ferma, in una dimensione sospesa lungo l’orizzonte degli eventi. L’ouverture, poi il silenzio. È Giuda, interpretato dal brasiliano Nick Maia,

Cappello con visiera, pantaloni sportivi e camicia fuori, Ted Neeley fa quattro passi nell’anello del Forte spagnolo in attesa che finiscano di allestire i palchi della Perdonanza. Ha una bottiglietta d’acqua in mano, ti assicura di essere in grado di tramutarla in vino o di camminare sull’acqua della Fontana Luminosa. Il suo carisma fa da traino a Jesus Christ Superstar, l’opera rock diretta da Massimo Romeo Piparo, in una produzione targata PeepArrow Entertainment, ben fedele alla versione originale di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice. La carovana del musical sbarca stasera all’Aquila (ore 21.30 in piazza Duomo) a conclusione di

Fabio Iuliano è giornalista, musicista e docente di lingue straniere. Tra le sue collaborazioni vanta quelle con l’agenzia Ansa e il Centro. In passato ha lavorato a Parigi e Milano per Eurosport e Canal + . Ha condotto alcune inchieste sull’immigrazione con reportage in Italia, Romania e Marocco e nel 2007 ha vinto il premio giornalistico Polidoro. Per quanto riguarda la scrittura, nel 2016 ha pubblicato per Aurora Edizioni “New york, Andalusia per cemento. Il viaggio di Federico Garcìa Lorca dalla terra del flamenco alle strade del jazz”. Nel 2017, invece, ha pubblicato sempre per la stessa casa editrice “Lithium 48”,

Tuonava così Pier Paolo Pasolini nell’articolo del 9 dicembre 1973 dal titolo «Sfida ai dirigenti della televisione.», che su Scritti Corsari si intitola Acculturazione e acculturazione, cominciando fin dal titolo a pungolare il lettore sulle dissonanze di significato di uno stesso termine. Sono passati quarantacinque anni e noi siamo “i giovanissimi“ cresciuti in quegli anni, in cui più violentemente si è perpetrata la distruzione di quel tessuto sociale e umano, tipicamente italiano, fatto di diversità e ricchezze, di cultura popolare. Siamo quelli cresciuti con lo stereotipo del benessere e della felicità, precostituito da Carosello. Noi quelli che credevamo di cambiare il

  “Musica, non-poesia e flamenco sulle orme di Federico Garcia Lorca”. Questo il titolo dell’aperitivo letterario in progamma domenica 19 agosto alle ore 19,30 all’Alchimista del borgo medievale di Alba Fucens, a Massa d’Albe. Un reading concerto con letture a cura di Barbara Bologna, musica del gruppo Yawp e baile flamenco con Ilaria De Angelis. Sullo sfondo il libro New York Andalusia del cemento – il viaggio di Federico García Lorca dalla terra del flamenco alle strade del jazz di Fabio Iuliano (Aurora edizioni 2016). Un volume che ripercorre le principali tappe artistiche e biografiche del poeta granadino. Qual modo migliore per farlo se non quello

Il prodigioso potere evocativo della musica è talmente insito nel suo genio da rimescolare pensieri ed emozioni, immagini e ricordi. Prerogativa di sporadici artisti che dei loro lavori ne fanno archetipi. Un po’ come accade per Teho Teardo ed il suo “Le Retour à la Raison”. Musique pour trois film de Man Ray, nuova virtuosa sfida compositiva, omaggio all’eclettico Man Ray, intramontabile esponente del Dadaismo statunitense. L’elettronico ed il tradizionale si intrecciano; chitarra, ocarina, synths, piano, voci si accostano alla viola ed al violoncello, originando suggestive tre colonne sonore per tre film d’avanguardia: “Le retour à la raison” (1923), “Emak

Compositore, musicista e sound designer, scrittore per il cinema delle colonne sonore per i più importanti registi italiani, da Gabriele Salvatores a Paolo Sorrentino con il quale ha vinto il David di Donatello per il film “Il Divo”, e poi un Ciak d’Oro nel 2005 e il Premio Ennio Morricone all’Italia Film Fest nel 2009, Teho Teardo si confronterà a Fano ora con uno degli artisti più rivoluzionari del Novecento: Man Ray, pittore, fotografo e regista statunitense, esponente del Dadaismo, morto nel 1976 a Parigi. Il concerto si intitola: “Le retour à la raison” ed è la sonorizzazione dal vivo