“Un jazzista americano una volta disse che, se riesci a far sorridere qualcuno con una canzone, non hai vissuto invano. Non ricordo chi fosse, ma quella frase mi è rimasta in testa. E se sono mai arrivato vicino a farlo… beh, forse è valsa la pena provarci”. “Some American jazz guy once said, if you make someone smile with a song, you haven’t lived in vain. Can’t remember who said it, but it stuck with me. And if I ever got close to that… well, maybe it was worth giving it a shot.”

Trentotto appuntamenti, da venerdì 4 luglio a giovedì 7 agosto, con un cartellone che animerà luoghi simbolici del capoluogo abruzzese, dalla Scalinata di San Bernardino all’Auditorium del Parco, passando per l’Abbazia di San Giovanni Battista a Lucoli e la Chiesa di Santa Maria ad Cryptas, fino ad arrivare alla frazione di Collebrincioni. Tornano i Cantieri dell’Immaginario, rassegna culturale estiva per eccellenza nel capoluogo, promossa dal Comune dell’Aquila in collaborazione con gli Enti culturali del territorio finanziati dal Fondo nazionale per lo Spettacolo dal Vivo (Fnsv) – ossia Teatro Stabile d’Abruzzo, Società Aquilana dei Concerti ‘Bonaventura Barattelli’, Gruppo E-Motion, Teatro dei

Un unico cielo

Dai murales di Belfast che ci parlano dei Troubles, ai vicoli di Cork, dai giardini di Malahide alle strade di Dublino da percorrere sugli horse-drawn carriages: così la nostra domenica, primo giorno del progetto ErasmusPlus. Tante immagini, un solo cielo sopra di noi. ALCUNE FOTO

Stanno lentamente appassendo i fiori bianchi adagiati lungo il bordo vasca, sulle lastre in acciaio corten dove sono incisi i nomi delle 309 vittime del sisma. Un tappeto di rose che, ancora per qualche giorno, riempirà il Parco della Memoria: omaggio effimero, ma profondamente radicato in un progetto che affonda le sue origini nell’essenza stessa della vita. Quella terrena. Vissuta. Palpabile. Quella che lascia tracce, che disegna spazi, che costruisce memoria. L’intento originario della trasformazione di piazzale Paoli era proprio questo: dar forma a un frammento di città capace di raccontare un evento, onorare le vittime, accendere la scintilla di

Le rose bianche sono apparse nella notte, al termine della fiaccolata: lasciate tra le targhe metalliche con i nomi dei 309. Il simbolo di un ricordo che non si spegne, ma si rinnova attraverso la presenza viva di chi cammina tra le fontane del Parco della Memoria. Anche ieri, nel giorno dell’anniversario. Specie nei momenti in cui questo spazio – allestito a piazzale Paoli – è tornato a essere un punto di confronto aperto, spontaneo, che unisce generazioni diverse tra memoria, rispetto, condivisione, resilienza, prevenzione e futuro. STRISCIONE E MEMORIA. Su un balcone della piazza, i tifosi dei Red Blue

Non un brindisi, non una torta con sedici candeline da spegnere, ma centinaia di fiaccole a illuminare la notte più difficile. E rose bianche distribuite lungo le strutture di metallo e ruggine di piazzale Paoli. Difficilmente Gabriella Corrado avrebbe immaginato un compleanno così. La sua voce ha scandito i 309 nomi delle vittime del sisma. Poco prima della scossa, sua madre Milena Castellano aveva avvertito le prime avvisaglie del terremoto, ma aspettava fiduciosa la nascita della figlia. Accanto a lei, il marito Enrico Corrado e il personale medico. Dopo due minuti, la scossa devastante: le pareti tremano, pezzi di intonaco

Il kintsugi è un’antica arte giapponese che consiste nel riparare oggetti di ceramica rotti con lacca e polvere d’oro, evidenziando le fratture e trasformandole in elementi di forza e bellezza. Una filosofia che ha ispirato il percorso narrativo e musicale proposto a Casa Onna per rileggere la memoria del terremoto dell’Aquila, intrecciando testimonianze, riferimenti letterari e musicali. Attraverso le parole di docenti, giornalisti e testimoni diretti, è stato ricostruito il cammino della città e dei suoi abitanti nel superare la tragedia e recuperare un’identità culturale e sociale. Musica e letteratura hanno offerto strumenti per comprendere il passato e guardare al futuro, con

Alle 3.30 del 6 aprile 2009, all’ospedale San Salvatore dell’Aquila, Milena Castellano è in travaglio. La giovane mamma ha avvertito le prime scosse del terremoto nella notte, ma aspetta fiduciosa che la sua bambina venga al mondo. Accanto a lei, il marito Enrico Corrado e il personale medico. Due minuti dopo, arriva la scossa devastante: le pareti tremano, pezzi di intonaco cadono. Istintivamente, Enrico protegge Milena col suo corpo. In quel caos, neanche cinque minuti dopo, viene alla luce Gabriella. Sarà la prima nata del 6 aprile. La sua è una storia di speranza, una mano vinta nell’eterna partita a

A sedici anni dal sisma del 2009, la ricostruzione dell’Aquila e del suo comprensorio si avvicina a una fase cruciale. Tra rallentamenti burocratici, emergenze successive e nuove normative, il bilancio attuale restituisce un quadro di sostanziale avanzamento, ma non privo di criticità. RICOSTRUZIONE PRIVATA. Ad oggi (i dati sono aggiornati a ieri), sono state presentate 29.828 pratiche di ricostruzione privata, di cui 29.284 concluse. Di queste, 3.592 sono state archiviate o annullate, mentre ne restano da istruire ancora 544. La percentuale di pratiche istruite sul totale presentato supera il 98%. L’importo richiesto per gli interventi privati ammonta a oltre 8,3