Gli striscioni, i cartelli, le bandiere da un lato all’altro della sala, la rabbia che si trasforma in cori, slogan e canzoni. Una fra tutte, «Bella Ciao», che poco prima delle 15 risuona nella Sala Spagnoli, affollata da centinaia di manifestanti. Quella stessa sala, solitamente sede del Consiglio regionale d’Abruzzo, è stata occupata sin dal mattino da esponenti di Pd, M5s, Avs, Azione, Riformisti e della lista civica Abruzzo Insieme, che sotto la guida di Luciano D’Amico formano la coalizione Patto per l’Abruzzo. La mobilitazione raggiunge il culmine nel giorno in cui il Consiglio deve esprimersi sul discusso progetto di

Immaginate di avere un vuoto di memoria di 24 ore. Di trovarvi, oggetto di un trattamento sanitario obbligatorio, in una città che amate profondamente, ma che non è la vostra. “Lithium 24” racconta uno spaccato della vita di Simone, giovane giornalista e musicista che vive e lavora a Parigi. La narrazione si sviluppa nell’arco di una giornata, tra incontri, ricordi, passioni e imprevisti. Simone è in ospedale, confuso e disorientato, costretto a ricostruire gli eventi che lo hanno condotto fino a lì. Fabio Iuliano ambienta la storia nella Parigi del 2002, una città che porta i segni di un diffuso senso di

Mentre Ivan Nikolaevic cerca di raggiungere Woland e la sua banda per le strade di Mosca, dalle finestre spalancate prorompe «l’urlo arrocchito» della Polonaise dell’Eugenio Onegin. È il celebre inseguimento del Maestro e Margherita di Bulkagov. Un buon esercizio di lettura sarebbe quello di assecondare i suggerimenti musicali degli autori, calandoci nell’atmosfera più vicina a quella pensata da chi scrive. E anche se per lo scrittore e giornalista del Centro Fabio Iuliano il paragone è «da inserire in una lunga fila di virgolette», anche il suo Lithium 24, romanzo breve che esce oggi per Edizioni All Around”, ha fatto del

 La cerimonia per il 99° giuramento degli 880 allievi del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco parte con le sedie ancora vuote al centro del palco delle autorità. Migliaia di persone da un lato all’altro di piazza Duomo e uomini in divisa che si preparano per dar seguito al programma che prevede, tra l’altro, lo srotolamento in acrobazia di una grande bandiera tricolore sulla facciata del Duomo in ricostruzione. Gli occhi del pubblico puntano a capo e piedi Piazza. L’attesa e la curiosità per l’arrivo della premier Giorgia Meloni crescono, passato mezzogiorno. AL PARCO DELLA MEMORIA. Quasi tutti i presenti sono ignari che il suo elicottero, proveniente da Ortona, dove ha accolto l’arrivo della

Fino a qualche anno fa, davanti al Cinema Massimo, era rimasta affissa la locandina del film del 2009 Gli amici del bar Margherita di Pupi Avati , a segnare un tempo cristallizzato al giorno prima della tragedia del sei aprile. Un tempo scandito dalle rassegne dei film d’autore con gli ospiti a riempire la sala. Un tempo fatto di cineforum negli spazi del centro storico: da Palazzo Camponeschi ai Salesiani. Quelle rassegne erano organizzate da esperti e appassionati come Ramon Gimenez De Lorenzo o dal compianto Zef Muzhani. Talvolta anche nella Sala Giovanni Paolo II, di proprietà della Compagnia di Gesù, l’ordine

“Abbiamo paura del nostro futuro”. Il presidente del Consiglio studentesco dell’Università dell’Aquila Mario Rosatone ha esordito così davanti alla platea del Centro Zordan a San Basilio, riunita per l’inaugurazione dell’anno accademico 2024-2025. “Abbiamo paura – ha proseguito – per un diritto allo studio che appare sempre più precario, per un mondo che sembra incapace di garantire pace e giustizia. Abbiamo paura delle guerre che non cessano, in ogni lato del mondo, centinaia di migliaia di esseri umani che vengono armati e mandati a morire in Ucraina, alle porte del nostro continente. Decine di migliaia di esseri umani che vengono sterminati

Il grande schermo può cambiare la realtà? Non sempre, forse quasi mai. Eppure, a volte alcuni film che nascono come un’utopia finiscono per ispirare fondazioni in grado di lasciare un segno. È il caso di Global Harmony, film pluripremiato diretto da Fabio Massa, che giovedì 3 sarà ospite del Cinema Zeta, in un incontro moderato da Marzia Masiello che affiancherà la proiezione in anteprima prevista alle 21. Il film sarà poi in programmazione fino a domenica. Presentato alla Camera dei Deputati di Montecitorio e in uscita il 13 marzo nelle sale italiane, il film vanta un cast internazionale con nomi

“Questa città non ha bisogno di consigli per raccontarsi all’Italia, deve solo mostrarsi nella sua bellezza”. Parola del ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ieri all’Aquila per un sopralluogo al Teatro Comunale, dove i lavori imminenti dovrebbero consentirne la riapertura entro la fine del 2026. “L’Aquila ha una straordinaria comunità, una straordinaria cultura. Io sono stato presidente del Maxxi, conosco il potenziale che ha sviluppato nelle arti contemporanee”, ha detto. “È una città viva, piena di giovani, che non deve essere raccontata come una città in rinascita, perché ha già ritrovato la sua vitalità. Sta completando un percorso di riconquista dei

Il Dipartimento di Scienze Umane dell’Università dell’Aquila ha ospitato un seminario nell’ambito della XXI Settimana di azione contro il razzismo, promossa da Unar – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali. Un incontro che ha visto il Cpia L’Aquila come parte attiva, offrendo un’occasione di riflessione in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione delle discriminazioni razziali. Una data che ci ricorda il massacro di Sharpeville (1960), in cui la polizia sudafricana uccise 69 manifestanti pacifici che protestavano contro le leggi razziste dell’apartheid. A livello locale, questa ricorrenza si è tradotta nel progetto “Ponti. Incontri e racconti contro il razzismo”, che ha visto la