Li vedi, minuscoli, dominare palchi immensi. La loro musica ti attraversa la pelle, anche se non ne sai nulla. Anche se non l’hai mai sentita prima. La loro musica sono tanti coltelli che bucano la tua corazza. Aprono ferite che non sapevi di avere. Cantano, e intanto saltano, corrono, urlano, gesticolano. Sembrano i padroni del mondo. Eppure.

“Il Maestro se n’è andato. Marcello Mariani ha lasciato questa terra, la nostra città ha perso un figlio geniale, visionario, immenso, la cui arte è consegnata alla storia”. Con queste parole il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi annuncia la notizia della morte, avvenuta ieri sera, del pittore e scultore aquilano Marcello Mariani, classe 1938. “Era un artista complesso – ricorda – dal profilo rinascimentale. Dagli esordi a Napoli, allievo di Scordia e Spinosa, con le scenografie al Teatro San Carlo, alla Parigi degli anni Cinquanta e Sessanta, attraverso la lezione di Modigliani, alle collettive romane con Burri e Fontana, la sua

T-shirt dal disegno psichedelico e barba da hipster, uno come Diego non ce lo vedi proprio a dare spiegazioni sui vari tipi di genziana realizzati nel territorio. Eppure, malgrado i modi di fare di chi sembra trovarsi per caso dietro allo stand del laboratorio reatino Officina degli Spiriti, riesce a dare a tutti dovizia di particolari, in special modo ai tanti turisti stranieri che hanno raggiunto l’area archeologica Peltuinum, nel cuore di Prata d’Ansidonia in occasione del Peltuinum Theater Fest, una rassegna all’insegna non solo dell’arte, della musica e dello spettacolo, ma anche del gusto. Atmosfera magica nella serata inaugurale,

Alla fine, se vai a stringere, comporre una canzone è un lavoro artigianale come un altro. Come produrre un buon vino del resto. Perché sia le canzoni sia i vini li puoi fare a livello industriale. Magari andando a intercettare i gusti del mainstream, però niente ti restituisce l’intimità di una canzone che scrivi chitarra o ukulele alla mano, lasciando muovere le dita da sole e lasciando che le parole arrivino. Ecco, se i 33 giri di rosso, il primo capitolo del viaggio in compagnia della musica e del vino d’autore, proposto da Maurizio Pratelli nel suo Vini e vinili,

I suoni del tramonto e i colori della notte. Cultura, incontri e convivialità in uno scenario naturale e unico. Da domani a domenica torna la magia del Peltuinum Theater Fest, che si terrà nell’area archeologica di Prata d’Ansidonia. Il festival, organizzato dall’associazione Presenza e giunto alla sua seconda edizione, presenta un programma denso di iniziative. Si parte domani, alle ore 18.30, con i saluti e l’aperitivo “tra le scenografie specchianti” con i vini di Casale Liberati. Alle 21.30 spazio alla musica con la band padovana Bottega Baltazar, per un concerto folk preceduto dalla proiezione del video Rugby di periferia. Sabato,

“Volare verso Roma, raggiungere questa piazza così crazy e poi dopo un bel tratto in macchina tra le montagne abruzzesi. Porterò a lungo il ricordo di questa notte”. Don Airey sorseggia un long drink a bordopalco, un po’ di relax dopo due ore di concerto davanti a migliaia di appassionati di hard rock ed heavy metal, quasi increduli di trovarsi davanti questo “pezzo di storia” della musica ambulante (per la verità anche un po’ deambulante dopo i drink successivi). Una session impeccabile, tra i successi dei Deep Purple – a partire dalle immortali Child in time e Smoke on the

Il tuffo all’indietro del “Flashback Friday” con suoni e colori che appartengono a giorni spensierati di una città che godeva a pieno del suo centro storico, prima che il terremoto spazzasse via tutto. Così via Roio è tornata a rivivere sotto le stelle, con la musica, con i sorrisi e con i brindisi strappati all’angolo con la piazza del mercato, in una serata di musica e gusto. Un’illusione ottica, forse, ma anche un piccolo passo cosciente verso la consapevolezza che a volte basta un’idea per riprendersi un pezzo di vita che comunque ci appartiene. L’idea è quella dei locali Fratelli

Giornalisti, politici ed esperti della comunicazione a confronto nel Festival della comunicazione “Controsenso”. L’appuntamento, giunto alla quinta edizione, è in corso nell’ex scuola Montessori ad Avezzano, nelle carceri e nel cortile di Palazzo Ducale a Tagliacozzo, e nell’atrio del museo del Brigantaggio a Sante Marie (L’Aquila). Il tema di quest’anno riguarda “Le nuove frontiere della comunicazione e la comunicazione senza frontiere”. Il festival, nato da un’idea di Pietro Guida, Gianluca Rubeo ed Eleonora Berardinetti, ha registrato numeri importanti con oltre mille accreditati, 70 relatori (moderatori esclusi), 20 seminari e temi di attualità.

Se qualcuno, vedendo le foto di Marzia Buzzanca, si è chiesto cosa ci facesse Paolo Sorrentino a Percorsi di Gusto, nelle ultime ore la questione appare un pochino più chiara. L’altra sera, jeans, camicia e sigaro tra le dita, è stato avvistato dalle parti del Progetto Case di Sassa Scalo. La notizia, a firma di Francesca Marchi, è stata divulgata dal sito www.ilcapoluogo.it e fa riferimento a “Loro”, il nuovo e attesissimo film del premio Oscar dedicato all’ex premier Silvio Berlusconi. Un lavoro che, evidentemente, non può prescindere dal racconto dell’Aquila e degli anni del post-sisma. Il film ha un