Mastru Peppe Pazzò, Renato Spasimante, Peppino Galeota, Libero… sono solo alcuni dei personaggi caratteristici dell’Aquila de ‘na ‘ote, attori e comparse della città che era tra piazza Duomo e dintorni. Personaggi che l’avvocato Antonello Carbonara, già presidente dell’Ordine professionale, ha deciso di raccontare in un libricino distribuito nell’ambito degli eventi del “Pianeta maldicenza”. Racconti, aneddoti, testimonianze raccolte e raccontate perché “La vita non è quella che si è vissuta ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla”, come recita un aforisma di Gabriel Garcia Marquez posto all’inizio dell’opuscolo. «Sono cresciuto in mezzo ai vicoli del centro»,

Musica, poesia e flamenco ieri nel nuovo spazio giovani di Scoppito (L’Aquila), una nuova “casa delle idee” nelle intenzioni del sindaco Marco Giusti che ha da poco inaugurato la struttura a due passi dalla chiesa di San Bartolomeo.  Un evento che ha visto sul palco Nino Maurizi (basso), Piero Pozzi (batteria) e Fabio Iuliano (chitarra e voce), con la parrte del flamenco a cura di Irene De Amicis e Ilaria De Angelis e il reading di poesia con Giuseppe Tomei.  Due ore di versi e rock alternativo per raccontare la storia di uno dei più grandi poeti che la letteratura

La “villa della luna”, le donne di tanti e di nessuno, la città di Sofia, il tamburellista Angelo Brena, La poesia di Federico Garcia Lorca, il cielo di Irlanda, i valori della vita come la resilienza, l’amore e la volontà. Il rapporto padre-figlio. “Storie e folé – l’amore non è mai sprecato”, accompagnate da suoni, respiri e immagini al teatro San Luigi di Castel Goffredo (Mantova). Un mix a cura di Nicola Armanini, musicista e storyteller e della piccola orchestra dei Cantastorie castellani. E tra le tante storie proposte, quella di Andrea Devicenzi, campione paralimpico che vive a Martignana di

Sicurezza e neve. Basterebbero due parole per qualificare la 69esima edizione della Fiera dell’Epifania. Il tradizionale giro delle bancarelle ha fatto i conti con condizioni meteo a tratti proibitive che hanno spinto vari ambulanti a chiudere anzitempo. Tutto questo in un’edizione a protezione della quale è stata posta in essere una serie di misure di sicurezza senza precedenti, sia dal punto di vista della prevenzione sismica, sia per quanto concerne il pericolo attentati. Già, perché gli episodi di Nizza e Berlino hanno fatto scattare dei protocolli che prevedono l’installazione di barriere per evitare l’irruzione di mezzi pesanti. Dalla rotatoria della

Cercare i suoni della rinascita del centro colpito dal sisma. Cantiere dopo cantiere. Cortile dopo cortile. Un compito non facile per Giovanni Sfarra, allievo 24enne del corso di Reportage audiovisivo del Centro sperimentale di cinematografia. Ma girando e rigirando tra i vicoli, il giovane aspirante “storyteller” ha trovato musica per le sue orecchie. All’interno di palazzo Bonanni, di recente restauro in piazza Regina Margherita, se si ha la pazienza di aspettare che i rumori circostanti si calmino un po’, capita di sentire dei suoni prodotti da strumenti ad arco. Proprio lì c’è la bottega di Gino, si chiama anche lui

Terrore e sangue a Istanbul nella notte di Capodanno, con raffiche di spari in una discoteca, l’esclusivo Reina club del quartiere di Besiktas, intorno all’1.30 ora locale. Seicento persone erano presenti nel locale per i festeggiamenti. Un pesante bilancio di vittime e feriti Sono almeno 39 i morti ed oltre 60 i feriti nell’attentato, 24 gli stranieri uccisi. Quattro sono da identificare. Secondo Ntv, sono stati identificati, tra gli stranieri, sette dall’Arabia Saudita, quattro dall’Iraq, due dall’India, due dalla Tunisia, uno dalla Siria, uno dal Canada, uno da Israele, uno dal Libano e uno dal Kuwait. Inoltre, tra gli 11

In questi giorni, è nelle sale il film di animazione Oceania: parla di una ragazzina che affronta il mare con una barca che la sua gente aveva sotterrato per paura di andare oltre il reef e cimentarsi con le onde e i pericoli dell'Oceano. Nel raccogliere per il Centro le storie di Isabella, Sara, Ubaldo e ancora Sara, giovani della nostra terra che hanno scelto altrove il proprio futuro professionale, ho pensato a questo cartone. A volte, si è obbligati da necessità esterne a superare la barriera corallina, altre volte si sceglie semplicemente di dare una svolta.

Il freddo deve aver fatto selezione. Se al momento del “video-show” – la suggestiva realtà aumentata delle immagini proiettate sulla facciata della cattedrale a ridosso della mezzanotte – la piazza era ancora piena di gente entusiasta e felice di salutare il 2016, nelle ore successive la festa in centro storico si è limitata alle due tenso-strutture e alle sporadiche iniziative di qualche locale che ha coraggiosamente tirato tardi. Piuttosto tiepida, per la verità, la risposta degli aquilani alla formula del “Capodanno diffuso”, nonostante una organizzazione magistrale a cura dell’associazione “L’Aquila Young” che ha saputo riempire piazza Duomo, piazza Chiarino, piazza

Se nell’arco dello scorso anno le dinamiche di una città segnata dal sisma del 6 aprile e le risposte che i giovani aquilani erano riusciti a dare in questi anni avevano influenzato il lavoro degli allievi del Centro sperimentale di cinematografia, stavolta la lente degli studenti del corso di Reportage audiovisivo abbraccia l’intero territorio abruzzese. Una ricerca svolta nelle quattro province per rintracciare realtà produttive significative o innovative in una regione di forti tradizioni ma, allo stesso tempo, attraversata dalla necessità di doversi reinventare nella prospettiva di uno sviluppo socio-economico sostenibile. Nasce così “L’Abruzzo che cambia”, un contenitore di radio-documentari,