L’Aquila, la fiera dell’Epifania tra nevischio e misure di sicurezza
5 Gennaio 2017 Condividi

L’Aquila, la fiera dell’Epifania tra nevischio e misure di sicurezza

Sicurezza e neve. Basterebbero due parole per qualificare la 69esima edizione della Fiera dell’Epifania. Il tradizionale giro delle bancarelle ha fatto i conti con condizioni meteo a tratti proibitive che hanno spinto vari ambulanti a chiudere anzitempo. Tutto questo in un’edizione a protezione della quale è stata posta in essere una serie di misure di sicurezza senza precedenti, sia dal punto di vista della prevenzione sismica, sia per quanto concerne il pericolo attentati. Già, perché gli episodi di Nizza e Berlino hanno fatto scattare dei protocolli che prevedono l’installazione di barriere per evitare l’irruzione di mezzi pesanti. Dalla rotatoria della Questura alla Villa Comunale, da piazza Palazzo a via Strinella, in corrispondenza con Porta Leone, senza tralasciare via Pescara e via Castello. Un importante spiegamento di forze, tra poliziotti, finanzieri e forestali in divisa e vari agenti in borghese.

Il tutto a protezione delle 346 bancarelle, un’ottantina in meno rispetto alla scorsa edizione. Un serpentone che ha toccato Tagliacozzo, via Zara, via Vittorio Veneto, corso Federico II e piazza San Bernardino e via Castello, fino a raggiungere la Fontana Luminosa. Punto di partenza e di arrivo piazza Duomo che anche quest’anno ha visto una disposizione di stand quasi a riprodurre i colori, le luci e i suoni del mercato. Nonostante l’avvio in sordina, nel circuito diffuso che ha rinunciato ai tratti principali del Corso, interessati da numerosi cantieri, la Fiera è riuscita a difendersi e alla fine, gli organizzatori, hanno registrato nel pomeriggio cifre molto simili a quelle dell’edizione passata (nel 2015 si è parlato di circa 30mila persone). Certo, la neve a ridosso del tramonto ha reso le cose più difficili, tra crepes congelate e pentole antiossidanti che hanno avuto bisogno di un trattamento antigelo. Eppure, le vendite hanno tenuto. A partire dai grandi classici della giornata: il carbone dolce e le piadine salsiccia e cipolla. Entrambi gli alimenti sono stati importati nel capoluogo in quantità importanti.

Tra i primi ambulanti ad aprire bottega, Susanna Sostegno da quel di Lamporecchio (Pistoia), con un intero stand di pezzi di carbone e marshmallows. «Siamo contenti di essere qui anche quest’anno», ha sottolineato, «questa fiera ha una tradizione importante ed è giusto da parte nostra dare il contributo alla rinascita di questa città». Poi, tutti subito a fare ricevute. Anche per un euro di caramelle. Perché guai a sfidare la legge. Del resto, importanti anche i dispositivi antievasione, con il contributo della polizia municipale. Controlli anche contro l’abusivismo (accompagnati in questura 10 venditori) e per la prevenzione dell’immigrazione clandestina. Su settanta stranieri fermati, 3 persone – un marocchino, un senegalese e un bengalese – sono state invitate a lasciare l’Italia su ordine del Questore. Emessi anche qualche 4 fogli di via

. Il primo dei quali, a seguito di una denuncia per furto con destrezza, a carico una 36enne originaria di Salerno, sorpresa a San Bernardino mentre cercava di mettere le mani nella borsa di una ragazza. La donna era riuscita a sfilare il portafoglio con 100 euro, ma le grida della giovane hanno aiutato polizia e carabinieri a bloccare la donna. In calo, comunque, le denunce per borseggio: 15 denunce ricevute. La Municipale ha sequestrato 4mila capi di merce contraffatta (altri 250 sono stati sequestrati dalla guardia di finanza). Più o meno 150 le multe alle automobili, una decina quelle rimosse. Infine, la Fiva Confcommercio e l’Unicef hanno donato ai bambini delle graziose t-shirt per sensibilizzare sul tema dei diritti infantili del mondo. Una catena per la solidarietà che ha visto il coordinamento di Celso Cioni, direttore regionale dell’associazione dei commercianti.

di Fabio Iuliano – fonte: il Centro