“Per te che sai di freddo, di calore, di trionfi e di sconfitte, che no, non lo sono. Per te, atleta, che disprezzi la guerra e sogni la pace”. L’azzurro delle casacche di corsa sulle strade della capitale, l’azzurro del

Lo stadio Olimpico illuminato da smartphone e accendini. I Pearl Jam sul palco, sui maxischermi il disegno di una ciambella di salvataggio con scritto #apriteiporti e #saveisnotacrime. «Siamo via da casa e quando torneremo il nostro paese sarà cambiato. Pace»,

Sette anni fa, in una fredda e uggiosa domenica di ottobre, alcune decine di podisti avevano attraversato la zona rossa, come pochi avevano fatto prima, da quando il centro dell’Aquila era stato ridotto in macerie dal terremoto. La prima corsa

Edizione record per la "Corsa di Miguel". Oltre ottomila podisti hanno dato vita alla diciassettesima edizione della maratonina dedicata alla memoria del podista-poeta desaparecidos argentino Miguel Sanchez, e organizzata dal Club Atletico Centrale e dall'Uisp con il sostegno di Roma

“Corriamo con Michela nel cuore, per lei e perché la sua corsa infinita dia forza a tutti gli abruzzesi di rialzarsi e ripartire”. La stessa scritta appare su due casacche rosse e grigie che mi vedo passare davanti all’altezza di

Miguel Benancio Sánchez, atleta e poeta autodidatta, portato via il 9 gennaio del 1978 dalla casa in cui viveva con la sorella Elvira in Argentina, è solo una delle trentamila storie di desaparecidos che si sono smaterializzate nel giro di