Sotto il vulcano

Era l’inizio di agosto del 1993 il mio primo concerto dei Litfiba allo stadio Adriatico. Terremoto tour per l’esattezza. Attaccarono con “Sotto il vulcano”. Uno di quei concerti che ti cambiano il modo di vedere la musica e, forse, il modo di vedere le cose. Ne è passato di tempo ma Piero Pelù resta sempre un animale da palco. Ben introdotto da Willie Nile tra l’altro. #blubarfestival L’INTERVISTA ALL’AQUILA

“Nelle stesse valli ove trovò rifugio e aiuto Giuseppe Garibaldi, nel 1849, trovarono riparo, quasi cento anni più tardi, nel 1944, tanti giovani che cercavano scampo dai nazifascisti. Giovani che al prezzo della vita contribuirono al riscatto dell’Italia che usciva da una guerra e da una dittatura rovinose”. (Scritto sulla vecchia lapide a ridosso del Capanno Garibaldi). Pedalando verso la marina di Ravenna, a sinistra ti godi lo scenario del parco del Delta che circonda il capanno Garibaldi. A destra, è meglio far finta di non vedere gli stabilimenti industriali Enel, Italcementi, Silbelco, Marcegaglia che si affacciano sul canale. Quasi

Un altro brindisi in viaggio per la Comunità XXIV luglio L’Aquila, che oggi festeggia i 38 anni dalla fondazione. Un’associazione di volontariato che svolge prevalentemente attività con i disabili e che ogni anno, di questi tempi, si trova a passare una settimana in una struttura turistica della costa adriatica. Questa volta, il gruppo si è dato appuntamento al Villaggio del Sole di Marina Romea, frazione di Ravenna, per una vacanza che lascia spazio a un brindisi per festeggiare un nuovo anno di vita di questa consolidata realtà cittadina, nata anche come modo di dare una voce in favore dell’accettazione alle

Immagina di avere un cantante preferito e una canzone preferita. E immagina che il prodotto maggiormente rappresentativo della tua attività sia utilizzato dal tuo cantante preferito – nella tua canzone preferita – come metafora delle contraddizioni del nostro tempo. Immagina però di aver modo di conoscere il cantante in questione e di riuscire a spiegargli che quella metafora, per quanto innocente, può suonare un po’ indelicata. Per Mirko Frattarelli con Max Gazzè deve essere andata così. Perché La Favola di Adamo ed Eva, uno dei pezzi storici del cantautore-bassista, se la prende prima con le olive ascolane e poi inquadra gli

Era il 14 luglio 2007 quando Brad Mehldau calcava il palco del D’Annunzio, con la stessa signora ritmica attesa per questa sera venerdì 20 luglio alle 21.15 – ovvero Larry Grenadier al contrabbasso e Jeff Ballard alla batteria. Undici anni fa, il noto pianista americano si esibiva con un altro big sul palco, Pat Metheny. Anche per lui, amico del festival, quest’anno sarà un grande ritorno: il prossimo 24 luglio stesso posto, stesso orario (riviera sud, lungomare Colombo 122). Affermato sulla scena jazz mondiale e acclamato dalla critica e dal pubblico, Mehldau unisce stili musicali diversi. Ha visto nascere rivisitazioni brillanti di brani scritti dai Beatles, dai Radiohead, Paul

Non è nei numeri, che per carità ci sono tutti: dalle centinaia di migliaia di presenze registrate, ai nove chilometri di litorale trasformati in un unico percorso, servito comunque da 67 corse per 643 km percorsi su e giù per la riviera nord, e 90 corse per 1.223 km complessivi nella riviera sud. Non è nella qualità del mainstream che ha comunque registrato la buona performance di Irene Grandi, con doppio set – prima acustico e poi elettrico – e la presenza inossidabile di Loredana Bertè che ha fatto ballare il suo Boomdabash al pubblico della Madonnina, in un concerto palco allestito sotto

Da un lato la facciata delle Anime Sante, dal lato opposto le installazioni di “Off Site Art-Artbridge per L’Aquila”, il progetto internazionale di arte pubblica che dal 2014 popola i ponteggi dei cantieri nel centro storico. Una finestra colorata sui grandi temi sociali come il multiculturalismo. Un turbinio di Paesi, culture, volti che contribuiscono a decorare una piazza-cantiere e a fare della città «un luogo che può guardare anche fuori, partendo da se stessa», nella parole della curatrice del progetto Veronica Santi. Quella piazza Duomo dove è gradevole camminare in questo periodo. Perché va bene la storia degli “undici mesi de

“Un uomo è a letto in una stanza senza porta…si sente ancora vuoto come il soffitto che sta fissando. È vivo, ma non sente assolutamente niente”. È così che si sente Simone, il protagonista di Lithium48, il personaggio nato dalla penna di Fabio Iuliano, giornalista, insegnante di lingue, scrittore che, dopo il viaggio di Federico Garcia Lorca, al centro del suo primo libro, affronta il cammino di Simone cui affida molto di se stesso, dai gusti musicali ai ricordi d’infanzia. Simone respira, non sente più nulla, se non la musica nelle sue orecchie, come quella dei Pearl Jam che rappresenta una costante

#Siamomatti

In questi giorni è stato detto che “i malati psichiatrici sono i responsabili delle diffuse aggressioni”. Come ha detto la Società italiana di psichiatria i malati sono più spesso vittime e non carnefici, vittime di se stessi, della propria testa, degli altri. Queste parole non fanno che aumentare lo stigma intorno a queste malattie, il senso di disagio e vergogna di queste persone. Abbiamo deciso quindi di creare una campagna basata su quei valori che oggi paiono mancare: umanità, gentilezza, comprensione, volontà di aiutare il prossimo. Insomma, sosteniamo il detto “kill them with your kindness”, uccidili con la tua gentilezza. I malati