«Quando conoscerò la tua anima, ritrarrò i tuoi occhi». Amedeo Modigliani viene ricordato anche per queste parole che fanno di ogni suo ritratto un’indagine, un racconto, una ricerca su quella che è la vera identità di una persona. Come si può eseguire un vero ritratto senza conoscere realmente il soggetto che si ha di fronte? Da questa domanda si sviluppa la ricerca dell’artista grafico Federico Luzi, pronto ad avviare un nuovo progetto artistico in vista del decimo anniversario del terremoto che ha scosso L’Aquila, la sua città natale. Un’iniziativa sulla scia del progetto “La casa è dove qualcuno ti ricorda”

“Non siamo in grado di commentare i singoli addebiti nei confronti di Mimmo Lucano, ma siamo pronti a difendere la storia del modello di accoglienza di Riace”, ha dichiarato Gianni Rufini, direttore di Amnesty International Italia a seguito degli sviluppi dell’inchiesta della procura di Locri che hanno determinato gli arresti domiciliari per il sindaco del comune calabrese. “Quello di Riace è stato per anni un modello di accoglienza riconosciuto e ammirato a livello internazionale“, ha aggiunto Rufini. “Appare del tutto fuori luogo la soddisfazione espressa dai tifosi, istituzionali e non, della criminalizzazione della solidarietà e dell’accoglienza, che esultano per essere

“I musicisti del futuro devono allargare ed arricchire sempre più il campo dei suoni. Ciò risponde a un bisogno della nostra sensibilità. Notiamo infatti nei compositori geniali d’oggi una tendenza verso le più complicate dissonanze. Bisogna sostituire alla limitata varietà dei timbri degl’istrumenti che l’orchestra possiede oggi, l’infinita varietà di timbri dei rumori”. Luigi Russolo, uno degli esponenti del Futurismo, fu tra  i primi a teorizzare e inventare una musica in grado di imitare (o lasciarsi influenzare) dai rumori delle innovazioni tecnologiche (industria, mezzi di trasporto e suoni della città. LA LEZIONE: La lezione concerto, che si è svolta a

Il viaggio a ritroso nei dieci anni di produzione artistica di Vincenzo Bonanni potrebbe partire col conto alla rovescia lanciato dalla torre di controllo di Space Oddity. La voce di Bowie te la immagini come una nuvola passeggera, a ricoprire ogni colore, ogni angolo di luce. Eppure, la mostra antologica che accompagna la riapertura post-sisma di palazzo Pica Alfieri all’Aquila, uno dei più celebri esempi di Barocco aquilano, si presenta come un percorso silente. Suggestioni e riferimenti musicali non sono poche, ma si affidano allo sguardo, alla memoria e all’immaginazione di chi visita. La sinestesia è nel ricordo. Il resto

Un’insegna familiare per molti e una porta che apriva a file e file di libri di ogni genere, dai testi scolastici a monografie, romanzi, saggi e antologie poetiche. La porta della sede storica della libreria Colacchi diventa l’ingresso scelto per presentare il palazzo Pica Alfieri, tornato visibile dopo il lungo restauro che ha fatto seguito al terremoto del 2009. SI RIAPRE SABATO. Le porte, ufficialmente, riapriranno sabato, alle 17, con un vernissage della mostra antologica di Vincenzo Bonanni, artista quarantenne. Un percorso, visitabile sino al 4 novembre, declinato in tre sezioni, per un totale di 250 opere che raccontano dieci

Prendete Antonio, il classico «quarantenne irrisolto» al centro di un romanzo, reduce da un matrimonio naufragato, un’ex moglie in carriera e la passione per il calcio. Un personaggio vittima di un’indolenza che niente riesce a scalfire, neppure i brutali omicidi di due prostitute. Non sarebbe, forse, troppo grave se Antonio fosse solo Antonio. Invece è anche il dottor Costanza, psichiatra e consulente del Tribunale per i crimini violenti. Uno che se la vede con «disadattati cronici, finti pazzi e bastardi veri». Così, quando l’ombra di un serial killer si allunga su Salerno, città sospesa tra vecchi sapori di provincia e

Suoni, rumori, accordi, melodia, parole ora sussurrate, ora urlate a squarciagola. Le opere di Vincenzo Bonanni raccontano il suo tempo, una fusione sinestetica che non si ferma alle arti grafiche. A partire da sabato 29 settembre, una mostra racconterà i suoi primi dieci anni di attività. L’occasione è la riapertura al pubblico di Palazzo Pica Alfieri, che viene riconsegnato alla città dopo il lungo restauro seguito al terremoto del 2009. Dieci anni che hanno visto Bonanni esporre in città simbolo come Londra, Venezia, Innsbruck, Roma e Firenze e che con questa imponente mostra vengono ripercorsi, attraverso le tappe salienti della

Sono stati stanziati i fondi per l’adeguamento e messa a norma per la riapertura al pubblico dell’Auditorium Florio della Scuola ispettori e sovrintendenti della Guardia di Finanza. Lo rende noto una comunicazione ufficiale del corpo. A tal proposito, è stato anche incaricato il Provveditorato interregionale delle Opere pubbliche, che ha assunto la qualifica di stazione appaltante. È partito dunque l’iter volto a restituire alla città la struttura al chiuso con maggiore capienza tra quelle in grado di ospitare un concerto di musica classica o di musica leggera. L’Auditorium non è utilizzabile da poco meno di un anno e alcuni spettacoli

Quando si parla di capolarato, la mente ci riporta a collegamenti logici che pensavamo di aver rimosso dalla nostra società in modo definitivo. Ed invece si comincia a pensare a come tutto questo non sia altro che una nuova involuzione dello schiavismo. Quello che qualche decennio fa, ci faceva inorridire ma anche ragionare, con troppa sufficienza, sulla considerazione anacronistica dell’imbarbarimento umano, come se tutto questo non ci appartenesse. IL CASO: I SIKH DEL PUNJAB La realtà ha quel sottile modo di far crollare le nostre sicurezze. Anche quando proviamo a nasconderle con una divagazione folcloristica di certi fenomeni sociali. Qui