C’è poco tempo a disposizione per salvare la sede abruzzese del Centro sperimentale di cinematografia (Csc), la scuola nazionale di cinema accreditata come la più antica del mondo. La conferenza stampa che doveva segnare il lancio di una mostra fotografica sulle periferie aquilane – un reportage con oltre cento scatti delle aree ridisegnate dagli interventi post-sisma – si è invece trasformata in un confronto-appello per scongiurarne la chiusura a causa dei mancati finanziamenti della Regione (circa 300mila euro l’anno). Condizione necessaria per andare avanti è inserire nel bilancio di previsione della Regione la somma di 250 mila euro richiesti dal Csc per

Atmosfera di altri tempi a Sol Invictus – la (vera) storia del Natale”. L’evento si è proposto come un breve viaggio alla scoperta delle origini della festa del Natale, il suo corrispettivo nelle diverse culture, le sue icone, i suoi simboli e tutti i prodotti artistici che ne sono derivati. A scandire i tempi, gli amici del Caffè Letterario Aquilano, capitanati da Domenico Di Felice, il Dr. Antiaccademico. Musica a cura del  Duo DisCanto, composto da Michele Avolio ed Elena D’Ascenzo, e Fabio Iuliano; alle letture Diletta De Santis eBarbara Bologna. L’appuntamento è concluso con un aperitivo in galleria con i vini dell’Azienda Agricola Ludovico.

La scena è surreale, per quanto ben delineata. E sono in tanti a poter giurare di averla vista: Babbo Natale, proprio lui in persona, sospeso nel vuoto sul fossato del Forte Spagnolo. No, il vin brulé non c’entra. Si tratta di una delle tante magie regalate alla città dalla “Winter session” del Festival della montagna. Tre giorni in omaggio agli sport, agli itinerari e ai sapori invernali promossi dall’associazione Gran Sasso Anno Zero, in sinergia con il Comune. Un’iniziativa che ha ripreso il temi e lo spirito delle precedenti edizioni, mettendo a confronto anche ospiti internazionali, tra cui Nives Meroi, prima

Sedici anni, sedici anni e mezzo o giù di lì. Tutti i pomeriggi a suonare in una casetta malmessa, umida e senza riscaldamento (che non è proprio l’ultimo dei comfort se ti capita di vivere all’Aquila in inverno). Mario Ciancarella al basso, Nello Biasini alla batteria. Entrambi originari di Scoppito, un comune che lambisce l’area industriale a ovest del capoluogo. Ore e ore a lavorare sulla parte ritmica, sognando magari di dare un futuro a quella passione nata ascoltando Led Zeppelin e altri grandi classici. Passa del tempo e le strade dei due si separano: Mario resta all’Aquila e apre

L’identità del centro storico si frammenta in tante realtà parallele quando la si guarda dalla periferia. Tante città nella città, come quelle invisibili raccontate da Italo Calvino. Un tessuto urbano che si disperde dentro logiche contrastanti e contraddittorie, in una nebulosa di situazioni che poco rimandano all’idea della “middle town” o della “small town” della provincia italiana, ben integrata e coesa intorno a un centro storico. Una realtà ben più “liquida”, in un’analisi che prende in prestito le parole di Zygmunt Bauman. Si gioca su queste premesse il nuovo lavoro collettivo degli allievi del corso di Reportage della sede regionale

Aurora Edizioni, casa editrice indipendente, ha promosso un appuntamento tra musica, cibo e letteratura che vede ospiti due autori abruzzesi. Fabio Iuliano con il suo Lithium 48 e Giuseppe Tomei con Io non c’ero: due racconti, due modi differenti (ma non troppo) di scavare e indagare nell’animo umano. Un incontro a pranzo per cui è stato elaborato un menu dedicato, in una sessione che ha dato spazio anche alla musica dal vivo. Appuntamento ad Arrosticini divini, il primo franchising di arrosticini abruzzesi, sbarcato da qualche mese anche a Roma, nel quartiere San Lorenzo. Birre artigianali e vini abruzzesi sfusi o imbottigliati dalle migliori cantine ad accompagnare il pasto.

Mi avevano cucito su misura un Arlecchino all’incontrario, di un unico colore. Pezzi di anima rosa, consistenze diverse: lana, cotone, lino, seta, viscosa, canapa, acrilico a corrispondere ognuno a manine alzate, rossetti, marmi, pastelli, tatuaggi, scarpe, tovaglioli, tramonti, albe, rose, nomi, odori, sapori, lacrime, sorrisi, volti, granelli di sabbia e tramonti, tramonti, tramonti. Il pittore quando è silenzio si fa opera d’arte. Allo spettatore è concesso il vantaggio che non è concesso all’artista. Lui può spostarsi, posizionarsi in alto, in basso, a destra, sinistra, addirittura potrebbe mettersi sdraiato e, guardando, scoprire ciò che l’artista stesso non avrebbe potuto prevedere mentre

E un bel giorno “quel gran figlio di puttana” di Ricky Portera si trova a passare per Celano. Sì perché, come in molti sanno, le parole della canzone di Lucio Dalla, resa celebre dagli Stadio, gruppo di cui Portera è fondatore e storico chitarrista, sono a lui dedicate.  L’occasione è la 32ª edizione del Festival Sanremo Rock. Un appuntamento reso possibile grazie al manager dello spettacolo, Tony Orlandi, esclusivista del marchio della kermesse per l’Abruzzo. L’appuntamento è in programma domani all’auditorium Fermi alle 21. Otto i gruppi attesi sul palco. Si tratta di Tanto rumore per nulla, Crabby’s, La fabbrica

La sacerdotessa del rock è sull’altare della cattedrale di Avezzano, imbraccia la sua chitarra sotto a un Cristo in croce, e celebra una notte fatta di poesia, note e racconti. Una notte che appartiene all’Abruzzo e che solo un personaggio come Patti Smith poteva offrire. Non solo gli accordi e le strofe delle sue ballate più famose. Non solo l’energia e la forza di una voce che parla al popolo e al popolo fa eco. PAROLE E MUSICA di Giuliano Di Tanna Non solo le poesie che accompagnano i concerti di Patti Smith in giro per il mondo. L’autrice americana regala