Le corde vocali di Federica Di Stefano accarezzano le note di Beautiful that way, il motivo principale scelto da Roberto Benigni per “La vita è bella”. Una scelta forse insolita per un rito funebre, ma che inconsapevolmente intercetta le parole di don Alessandro Benzi nell’ultimo saluto a Federico Fiorenza, 80 anni, storico direttore del Teatro stabile d’Abruzzo, persona di riferimento per generazioni di attori e operatori culturali, dentro e fuori le scene. «In tanti in queste ore», rimarca il sacerdote nel corso della funzione a San Bernardino, «hanno ricordato i riconoscimenti e gli obiettivi raggiunti nella sua lunga carriera. Io voglio invece concentrarmi sulla sua capacità di

“È molto emozionante per noi artisti tornare in scena dopo tanto tempo. Portiamo sul palco tanta voglia di ripartire che rappresenta una scelta ben precisa: quella di portare attraverso la musica la serenità di cui tutti abbiamo bisogno”.  Cinquantasette anni compiuti – e portati benissimo con o senza microfono – Cristina D’Avena sale sul palco a metà serata, nel mezzo dell’esibizione della Bim Bum Bam Band. Il suo concerto, appuntamento conclusivo all’Aquila della tre giorni fantasy, “Sulle tracce del drago” ha richiamato bambini di tutte le età. Centinaia di persone davanti all’Emiciclo, sede del Consiglio regionale: 500 posti assegnati, ma tanta gente 

L’omaggio velato a Fabrizio De André, ai Beatles e Chico Buarque sui tasti del pianoforte a coda di Danilo Rea. I ritmi sincopati di Roberto Gatto. Loop station ed effetti in grado di tradurre e sintetizzare le “Serpentine” di Ludovica Manzo o le evoluzioni sulle corde del violino di Luca Ciarla o Anais Drago Solitudo. Ma anche le performance in movimento di Virgilio Sieni, Israel Varela e Karen Lugo “Made in Mexico”, con la danza intesa come elemento ritmico musicale oltre che fisico. Sono tanti i momenti salienti di questa settima edizione del “Jazz italiano per le terre del sisma” che ieri si è conclusa all’Aquila con un lungo concerto finale a San Bernardino. Il pescarese Claudio Filippini (pianista), Riccardo Brazzale (direttore d’orchestra/compositore), Francesco Mariotti (direttore Pisa

«Una maratona che celebra il jazz, come musica del presente, tra creatività e sperimentazione. La musica che ha forza di aggirare gli ostacoli e trovare sempre una sua strada». Trombettista di fama internazionale e presidente della Federazione nazionale Jazz italiano, Paolo Fresu è arrivato all’Aquila sulle note del concerto di apertura della giornata di ieri alla Casa dello Studente. Direttore artistico della manifestazione dal 2015 al 2019, ha passato il testimone negli ultimi due anni a un trio di volta in volta diverso, in quanto designato anno dopo anno. Quest’anno è toccato a Paolo Damiani (violoncellista e contrabbassista), Rita Marcotulli (pianista) e Alessandro Fedrigo (bassista). Come mai questa

Impressioni e improvvisazioni sui tasti del pianoforte a coda sistemato sul palco della Scalinata di San Bernardino, set scelto per i concerti serali, nella due giorni aquilana del “Jazz italiano per le terre del sisma”, ultimo segmento della settima edizione della maratona jazz. Al piano solo di Danilo Rea il compito di scaldare la platea, temprata da un’escursione termica accentuata dai rovesci pomeridiani. Condizioni meteo che, comunque, hanno consentito agli organizzatori – pur tra ritardi e “piani B” – di portare avanti il programma musicale. Al pianista romano l’alfa e l’omega della manifestazione, partita il 28 agosto da Camerino (Macerata) proprio con

Si riparte dalla Casa dello Studente, anche quest’anno, di domenica dalle 12, con il progetto sperimentale che apre la seconda giornata del jazz italiano per le terre del sisma. Sul palco allestito di fronte a uno dei luoghi simbolo della tragedia del 6 aprile, è attesa Ludovica Manzo con “Serpentine”, performance musicale per voce sola. Un percorso artistico che si propone come un viaggio sinestetico. Un tragitto non lineare che l’artista crea utilizzando la voce come principale sorgente sonora. Un flusso continuo frutto dell’esplorazione timbrica della voce nuda. In alcune occasioni – specie di sera – l’esibizione è accompagnata da potenti live visual creati dall’artista multimediale,

Nel weekend il fantasy sarà protagonista delle serate del capoluogo d’Abruzzo; il piazzale antistante l’Emiciclo, sede del consiglio regionale all’Aquila, sarà l’agorà dove si svolgeranno le manifestazioni all’insegna delle animazioni tra cosplay, comics, rievocazioni storiche e giochi. Ma soprattutto sarà la cultura l’aggregante di tutti i programmi previsti; cultura intesa come condivisione di conoscenze, sperimentazioni, storia e fantasia. Leggi anche: Sulle tracce del Drago, la presentazione Ricco è il cartellone di interventi: alle ore 11 di sabato 4 settembre, Workshop “L’arte del doppiaggio”; con la partecipazione di Edoardo Filiaggi; alle ore 12 conferenza sulla “Crosmedialità” a cura di Gino Lucrezi. Alle ore 16, Salvatore

Animazioni, giochi di ruolo, fumetti, rievocazioni storiche e musica cult. Ritorna alla villa Comunale, per la dodicesima volta “Sulle trace del drago”, il festival fantasy per eccellenza nel capoluogo, organizzato da “L’Aquila che Rinasce” e “Startup L’Aquila”. Si tratta di un’idea portata avanti negli anni da Salvatore Santangelo, un progetto volto a creare una dimensione parallela dove il gioco diventerà elemento di cultura, di aggregazione, di creatività. L’iniziativa, che negli anni è stata solitamente agganciata alla Perdonanza Celestiniana, cade in un weekend di festa per L’Aquila, con decine di postazioni concerto allestite per la “maratona jazz”. Decine gli stand tematici

‘Since thou art dead, lo! here I prophesy, Sorrow on love hereafter shall attend: It shall be waited on with jealousy, Find sweet beginning, but unsavoury end; Ne’er settled equally, but high or low; That all love’s pleasure shall not match his woe. ‘It shall be fickle, false, and full of fraud, Bud and be blasted in a breathing-while; The bottom poison, and the top o’erstraw’d With sweets that shall the truest sight beguile: The strongest body shall it make most weak, Strike the wise dumb and teach the fool to speak. ‘It shall be sparing and too full of