Quattro composizioni originali in un concerto legato al decennale del terremoto. Questo è l’omaggio dei Solisti Aquilani in occasione del 63esimo Festival internazionale di musica contemporanea “Back to Europe” organizzato a Venezia dalla Biennale. Una kermesse, al via venerdì, con 16 appuntamenti per un totale di 30 prime esecuzioni: 19 assolute (con 12 commissioni della Biennale) e 11 progetti italiani. Il festival, diretto da Ivan Fedele, punta l’accento su di alcune delle realtà più interessanti (compositori e interpreti) del Vecchio Continente, il quale resta un punto di riferimento della musica e, in generale, della cultura del nostro tempo. Di qui,

Arte e poesia al Parcobaleno di Scoppito, a pochi chilometri dall’Aquila nell’ambito di un’iniziativa promossa dal sindaco Marco Giusti e dal Comune di Scoppito, in collaborazione con l’Aiacm, Associazione Italiana per l’Arte e la Cultura del Mondo, La Compagnia dei Poeti dell’Aquila e la Galleria d’arte “Teofilo Patini”. Previsti due momenti artistici distinti legati alla prima estemporanea di pittura di Scoppito e al primo premio di poesia di Scoppito. Giuria dell’estemporanea: Gaetano Michetti, Maura De Meo, Roberta Di Maurizio, Enzo Delle Monache, Callisto Di Nardo. Giuria del premio poesia: Alessandra Prospero, Paola Iotti, Francesca Rossilli, Carmela De Felice, Carla Gonnelli, Roberto Bisegna. Il coordinamento è dell’artista aquilano Giancarlo Ciccozzi. Gli artisti e i poeti

Visuali inedite tra le pareti del Vermuttino, il cockail bar di corso Vittorio Emanuele all’Aquila, all’angolo con piazza Regina Margherita. Protagonista è il costruito, declinato in elementi semplici e antichi contrapposti a forme contemporanee, complesse e dinamiche. C’è tutto questo “Architecture in the sky”, il progetto fotografico di Lorenzo Nardis, con immagini che si aprono tra due file di bottiglie, a ridosso del bancone, e le mensole più a ridosso del soffitto, fino a riempire le pareti di fronte e un po’ tutto il locale. Ogni scatto accompagna lo sguardo dal basso verso l’alto, l’architettura si anima e si confronta

“Il grande vantaggio del giocare col fuoco è che non ci si scotta mai. Sono coloro che non sanno giocarci che si bruciano del tutto”. La penna di Oscar Wilde non delude mai. E un buon modo di giocare col fuoco – uno dei tanti, per carità – è quello di prendersi una giornata e fare un salto a Pacentro (L’Aquila). Alla vigilia dell’estate, con tanto di caschetto e fascia tricolore, il sindaco Guido Angelilli si è fatto imbracare e si è lanciato in un volo sospeso sul borgo. Più o meno 1.030 metri che collegano le estremità del paese,

“L’acqua si purifica scorrendo, l’uomo andando avanti”, recita un vecchio adagio indù. Quella stessa acqua che scorre sulle note di Pachelbel, Vivaldi, Bach e Shostakovic nella sera in cui Scoppito (L’Aquila) ritrova la sua fontana Settecentesca. Realizzata nei pressi del Comune, la fontana ha subìto di recente degli importanti interventi di restauro e riqualificazione, a cura della ditta che fa capo all’artigiano Carlo Santarelli. Un nuovo impianto di illuminazione permetterà la valorizzazione della visibilità notturna del monumento. All’inaugurazione è intervenuto il sindaco Marco Giusti che ha parlato di un progetto ben più ampio di collegamento dalle sorgenti, con possibilità di

“Jam reading session” alla libreria Polarville (via Castello 49, telefono 0862-65657).  Un confronto in parole e musica con Sonia Etere, autrice del volume Il filo della notte edizioni Tracce e Fabio Iuliano che firma New York Andalusia del cemento (Aurora edizioni). “Le carte che hai in mano”, questo il titolo dell’incontro che propone spunti di riflessioni sul potere delle scelte nell’orizzonte degli eventi. Entrambi i libri si propongono come un percorso interiore  volto alla ricerca delle proprie emozioni e dei propri ricordi identitari. Sonia Etere è nata e vive a L’Aquila, è madre e moglie. Ama la musica, i libri, la vita, la gente. Laureata in dietistica

La quinta “domenica bestiale” del jazz parte alle 12 in punto con un nuovo omaggio alla Casa dello Studente, il cui spazio antistante, anche quest’anno, è riservato alla sperimentazione. La voce è quella di Emanuela Di Benedetto, autrice di tutti i brani del progetto “Human emotions”. Al suo fianco l’altra cantante, Miriana Faieta e, alle loro spalle, Giulio Gentile(pianoforte), Pietro Pancella (contrabbasso) e Michele Santoleri (batteria). Ensemble che gravita sull’Abruzzo e prende linfa da esperienze diverse di Conservatorio. NOZZE JAZZ. In realtà, il concerto di apertura era previsto due ore e mezza prima, ma la concomitanza di un matrimonio alla basilica di Collemaggio ha costretto gli organizzatori a posticipare l’appuntamento all’ora

Mai fidarsi delle mappe on line, specie quando c’è in agguato la chiusura per lavori all’uscita di Tornimparte sull’A/24 e ti trovi a transitare da Roma. Può capitare che i satelliti confondano uno svincolo per uno sbarramento suggerendoti vie alternative. Tanto basta per ritrovarti a fare molti più chilometri sulla via Salaria. Un percorso inedito quello che si sono trovati a fare Paolo Fresu e Ornella Vanoni prima di arrivare all’Aquila per dare il via alla quinta edizione di “Jazz italiano per le terre del sisma”. Per carità, l’arrivo alle Novantanove Cannelle e la cena a base di prodotti tipici fanno dimenticare tutto, ma come

Entra nel vivo stasera l’edizione 2019 di Jazz italiano per le terre del sisma, con la due giorni all’Aquila che conclude una settimana di concerti e iniziative nelle aree colpite dal terremoto. Una messa accompagnata dal concerto organistico di Claudio Astronio, nella basilica delle Anime Sante in piazza Duomo, apre il sipario su una kermesse con oltre 40 appuntamenti nel week end, quasi 200 musicisti coinvolti e 18 palchi allestiti solo nel capoluogo. Tanti i nomi di rilievo anche in questa edizione già a partire dal concerto serale, sul palco di piazza Duomo alle 21, un omaggio tutto al femminile.