«Abbiamo scelto di concentrarci su 46 tra le sue poesie, tante quanti gli elettroshock subìti da Alda Merini nel corso degli anni». Alessio Boni introduce così l’atto conclusivo del Festival internazionale di mezza estate di Tagliacozzo, un concertato a due che lo vede in scena con Marcello Prayer, in un omaggio ai versi e alla vita della poetessa milanese. Luci soffuse, voci che si alternano in una scaletta che lascia spazio all’improvvisazione «quasi come se fosse una jam session jazz», assicura l’attore, e poi proiezioni di spezzoni di video in cui è la stessa Merini a cantare e a parlare

Ha senso parlare di smart working d’emergenza con uno come Victor Pérez? Regista, attore, storyteller, artista degli effetti visivi, da anni ha fatto dell’Aquila, la sua città di adozione, la base per elaborare le sue produzioni, da sviluppare poi in sinergia con partner che lavorano in contemporanea da più Paesi nel mondo. Una condizione, di fatto, legata più che altro alla velocità della fibra ottica e alle dinamiche del cloud computing. Infatti, gli ultimi mesi, quarantena compresa, sono stati particolarmente produttivi per il 39enne andaluso vincitore lo scorso anno del David di Donatello per gli effetti visivi del film “Il

Girodivite, testata di informazione online “segnali dalle città invisibili” ha pubblicato un ebook edito da ZeroBook, diffuso gratuitamente. Il lavoro viene presentato così: “Appena è scoppiata la quarantena in Italia, noi sapevamo già qual era il nostro compito. Non c’è stato bisogno che qualcuno ci dicesse cosa fare né di lunghe riunioni di redazione in cui dover decidere. Il nostro compito era informare, come sempre, e magari provare ad alleviare la costrizione alla quale eravamo tutti tenuti, attraverso l’intrattenimento online. Noi da sempre siamo una testata online, i ragazzi e le ragazze che collaborano con Girodivite utilizzano abitualmente Internet per qualsiasi cosa –

Quello che ciclicamente si vede in Italia è un gioco tragico e pericoloso che si chiama “odio sociale a orologeria”. Aizzare in maniera strategica un’ampia fascia di italiani, i “moderati”, gli impauriti, quelli che un tempo era la piccola e pericolosa borghesia, contro un nemico preciso, attraverso mirate campagne di stampa e tv, dichiarazioni ad effetto, per evitare soluzioni, che comporterebbero scelte e costi, che questa classe politica non è capace di fare da tempo. L’unica scelta, poi, son le chiusure e il pubblico ludibrio. Allora sull’altare delle vittime sacrificali periodiche arrivano i runner, poi chi viaggia, gli immigrati, poi

Una partita per due. Da una parte i fiati di Maurizio Camardi, note soffuse declinate tra sassofoni e duduk a scandire il ritmo del narrato. Dall’altra la voce e i testi di Laura Morante, i cui racconti si spalancano su un mondo di relazioni e affetti attraversato da storie quotidiana violenza. Famiglie, coppie in crisi, omicidi e amici: verità taciute che assumono, senza volerlo, le sembianze di una bugia. Tradimenti e paure alimentati da vecchi rancori o da accadimenti fortuiti, fraintendimenti e rimpianti serbati per anni che arrivano improvvisi a scompaginare le carte, a scrivere da capo un inizio o

Due chitarre, un basso, una voce e una batteria per un mix di suoni alternativi qui declinati in acustico. Questi sono gli Y.A.W.P. che tornano dal vivo martedì 18 agosto ai Due Magi, locale diffuso che si affaccia in piazza Duomo all’Aquila. Un progetto, un esperimento, nato nell’hinterland aquilano, nella zona commerciale ovest a due passi dal centro storico. L’influenza degli Y.A.W.P. è quella del rock americano, ma sono diversi i brani di produzione propria che includono anche alcune poesie di Federico García Lorca, elaborate con arrangiamenti originali. La band è stata fondata da Piero Pozzi alla batteria, insieme a

Raccontare il lockdown attraverso le varie forme dell’arte: musica, letteratura, cinema, teatro, dance, pittura, scultura, tv, radio, web. Questo è il tema portante del primo lavoro editoriale realizzato da The Walk of Fame, magazine specializzato nel campo dell’immaginario collettivo. Black Out – dietro le quinte del lockdown è una testimonianza dell’impatto avuto dalla pandemia di Covid-19 sull’universo culturale italiano, e non solo. Con riferimento al periodo clou, avutosi tra febbraio e giugno 2020, propone al suo interno interviste esclusive, riflessioni e articoli pubblicati dalla redazione di The Walk Of Fame durante quei giorni. Questi ultimi sono rimasti invariati nei tempi verbali affinché, nel

Racconti di viaggio zaino a spalla. Un crocevia nel deserto, babele di culture, etnie, spiritualità, arti e mestieri. Tensioni costanti in Nord Africa, rinnovate conflittualità di apparente ordine religioso, flussi migratori, terrorismo. Dinamiche troppo grandi per una normalissima famigliola tunisina, ben lontana da queste considerazioni globali e per lei convivenza con i diversi significa solo una cosa: intricati rapporti quotidiani. Storie di amicizia, di avversione, di odio, di amore, di soldi, di ideali, di cibo e di letto. Il vento attraversa indifferentemente povertà e ricchezza, tirannie e rivoluzioni, siccità e climi temperati, zone di vita e territori di morte. Questo

«Credo che se Nadia ci vedesse fare quello che stiamo facendo si ammazzerebbe dalle risate!». Il papà delle Iene, Davide Parenti, lancia così la prima serata che domani il programma Mediaset dedica a Nadia Toffa, scomparsa esattamente un anno fa. Un tributo-omaggio alla giornalista televisiva rimasta nel cuore di milioni di telespettatori, per le sue inchieste e per il suo personalissimo modo di interagire con le telecamere e con i suoi interlocutori. «Sono convinta anch’io che Nadia si farebbe delle grosse risate, anzi un po’ ci prenderebbe per il c…», rincara la dose Giovanna “Nina” Palmieri, la Iena abruzzese: giovane