My name is Maurizio Cocciolone
L’AQUILA. “My name is Maurizio Cocciolone”. Voce provata, segni di affaticamento. Il volto tumefatto, quello del capitano aquilano, fa breccia in tv. Solo pochi giorni prima, durante un bombardamento di Kuwait City, il suo Tornado era stato abbattuto costringendolo a catapultarsi fuori, insieme all’allora maggiore Gianmarco Bellini. Entrambi furono prigionieri per 47 giorni all’inizio del 1991. Un tempo di grande apprensione. Oggi, a 62 anni da compiere, Cocciolone vive tra l’Italia e Brasile, prevalentemente Maceió. “Da quando mi hanno posto in congedo, nel 2012”, spiega, “Ho deciso di riunirmi con mio fratello Paolo, per aiutarlo nelle sue attività e qui
Basterebbe l’espressione di disappunto di Ivano Monzani durante l’esibizione del rapper Parky, al concerto LoveMi organizzato da Fedez, per definire uno scontro generazionale. Nel giro di pochi clic, le smorfie dell’addetto alla sicurezza che esprimevano il disappunto sulle rime e le parole colorite del rapper sul palco, lo hanno reso uno degli idoli dell’estate. Ma quelle espressioni del 51enne restituiscono, seppure in chiave goliardica, uno degli scontri generazionali sui diversi modi di intendere la vita serale e il divertimento. Le visuali sono diverse e tutte si interfacciano tra loro, offrendo le proprie ragioni. Il punto di vista di un giovane
Si accende il Fuoco del perdono
Il Fuoco del Morrone raggiungerà il centro storico questo pomeriggio, dopo aver attraversato Paganica, Bazzano e Pianola, con sosta a davanti alla basilica di San Bernardino. Qui, all’ottavo giorno di percorso dall’eremo di Sant’Onofrio, nei pressi di Sulmona, i tedofori si ricongiungeranno con i figuranti del Corteo della Bolla. Gli ultimi a scortare la fiaccola saranno gli atleti ucraini residenti in città da quando è scoppiata la guerra. Si alza così il sipario sulla 728ª Perdonanza, la 40esima dell’era moderna, caratterizzata dalla visita di Papa Francesco. IL CORTEO Proprio per la visita del Pontefice, per la prima volta il corteo storico
Santangelo analizza la guerra russo-ucraina
Doppio appuntamento di presentazione del nuovo libro di Salvatore Santangelo, “Fronte dell’Est – Passato e presente di un destino geografico” (Castelvecchi editore), un’analisi dello scenario che ha portato alla crisi russo-ucraina. Il giornalista, impegnato nella sfida di guardare oltre questo momento di caos, sarà ospite domani alle 18.30 della libreria Colacchi, a colloquio con Luca Salerno (Tg2), e venerdì 26 (ore 18) al Festival di porta Branconia, insieme a Miska Ruggeri e Paolo Rubino. Santangelo, il suo libro riporta l’orologio della crisi indietro di qualche anno, per comprenderne meglio la genesi. Lei stesso – nel 2016 – parlava “dell’orizzonte infranto della geopolitica europea” anticipando una possibile
“Abito in un castello, suono e compongo”
Volto simbolo della 40esima edizione di Spoltore Ensemble è Marco Castoldi, meglio conosciuto come Morgan, presenza fissa in Abruzzo in queste settimane, non solo in virtù dei concerti, a partire dal Festival Internazionale di Tagliacozzo, insieme all’Orchestra Sinfonica. «Sono ospite di un castello ottocentesco a ridosso della costa», spiega, «sulla cui posizione voglio mantenere riserbo anche per rispetto dei proprietari. La mia famiglia ha modo di andare al mare, mentre io riesco a lavorare e concentrarmi, sia sulla preparazione dei live, sia su brani inediti». Dopo l’apertura del Festival a Spoltore, con Enzo Avitabile e Peppe Servillo, il monologo di
“Io, parte di quella nuova generazione costretta a lasciare il mio Afghanistan, chiedo con forza una società più pacifica, più inclusiva, più unita e lotto per ottenerla”. Kawsar Abulfazil, 27 anni, è giunta all’Aquila a fine luglio grazie ai corridoi umanitari di pace della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia e alle attività di accoglienza della Casa del volontariato. Ospite del Progetto Case grazie anche alla mobilitazione del Comune dell’Aquila, è stata scelta come Dama della Bolla della 728/a Perdonanza, la figura principale del corteo tradizionale. Si lascia alle spalle un Paese segnato da un conflitto, così come dai segni
Simona Molinari, L’Aquila e gli esordi
«Sono troppo aquilana per essere napoletana e troppo napoletana per essere aquilana». Ne ha fatta di strada la bella Simona Molinari dai tempi degli scout, quando conquistò il suo primo riconoscimento musicale, camminando sulle impronte di Baden-Powell (il generale, mica il chitarrista!). Pochi mesi di fazzolettone e gonna di velluto le hanno fatto scoprire una vocazione che l’avrebbe accompagnata per sempre: a forza di intonare “Risposta non c’è”, “Un bravo lupo” e “Insieme abbiam marciato per strade non battute”, si è guadagnata sul campo la specialità di “scout canterina”. Da quel momento, il canzoniere non l’ha mai abbandonato. Trentanove anni compiuti e
Sassi, sentieri sull’erba, sabbia, acqua di lago e di mare. Sono molte le alternative per chi sceglie di passare il Ferragosto in Abruzzo che resta pur sempre una regione in cui si può passare da quota zero a quota quasi tremila nel giro di un’oretta di macchina. Partiamo proprio dal Gran Sasso e da quel 2.912 del Corno Grande che svetta sull’altopiano di Campo Imperatore. Uno scenario unico, tanto che c’è chi lo chiama il Piccolo Tibet, non a caso scelto come sfondo a film che hanno fatto la storia del cinema. A partire dallo Spaghetti western “ Continuavano a
Nino D’Angelo, il poeta che non sa parlare
«Potermi esibire in tanti luoghi magici è una bella soddisfazione, sono posti ricchi di storia, con cartelloni estivi davvero importanti. E sono contento di tornare dopo pochi mesi in quella Pescara che ha ospitato il mio primo concerto dopo la riapertura post lockdown». Nino D’Angelo prepara il suo ritorno nel capoluogo adriatico, dopo aver registrato praticamente ovunque il sold-out nei più importanti teatri della Penisola. Una situazione singolare, per uno come lui che, pur nel pieno dei successi di inizio carriera, si vedeva negati i palcoscenici, come se fosse considerato un artista di serie B. Tutt’altro. Le sue canzoni, portate