Due minuti di tromba a chiusura di sequenza, in una dissolvenza posta in coda a “The Hateful Eight”. Ecco il pezzetto di Oscar che va in tasca a Nello Salza, la cui collaborazione con Ennio Morricone è di lunga data. Cinquantadue anni, originario di Sutri, nel Lazio, è per qualcuno «la tromba del cinema italiano». Domenica notte non ce l’ha fatta proprio a restare piedi fino all’annuncio della statuetta al maestro in diretta tv. Troppa stanchezza e febbre da smaltire per vincere le ore di differenza con Los Angeles. Eppure, la sua tromba è parte integrante del lavoro premiato e le

Dentro quelle pareti rosa c’era un mondo fatto di piccoli gesti quotidiani. Parole scandite a mezza bocca e immagini ripetute. Il dolce sorriso di Peppino, le bambole di Antonella, le grandi mani di Lamberto, le letture assorte di Donato. Quel microcosmo di rituali ad appuntamento fisso, come la messa della domenica con padre Quirino Salomone, un rito semplice accompagnato da canzoni semplici strofa-ritornello-strofa-ritornello mentre il vento faceva muovere i vetri di Turris Eburnea. Quella casa famiglia, messa di fronte alla vecchia colonia agricola, era l’ultimo avamposto della città dei matti, quell’ospedale psichiatrico che, nel secolo scorso, a pieno regime arrivava

Quanto tempo si perde ogni volta a pagare il casello autostradale? Vuoi perché il casello rappresenta una sorta di collo di bottiglia dove spesso e volentieri gli automobilisti restano bloccati, vuoi anche perché agli irriducibili dei soldi-contati-in-contanti mancano sempre 50 centesimi per arrivare alla somma dovuta e per pochi euro da pagare si rischia di far diventare quella corsia un’arteria della Salerno-Reggio Calabria. Con Telepass, i vantaggi sono in continuo aumento: non solo corsie riservate a scorrimento rapido, ma i servizi offerti sono tanti, dentro e fuori l’autostrada. Da vent’anni, dal lontano 1996, quando ancora si pagava in lire, il

Scatti rubati fra le transenne, immagini. Di tutti questi giorni resteranno delle immagini. Attimi irrilevanti dal punto di vista strettamente sportivo, ma che danno il senso all’intera manifestazione. Abbracci spontanei tra gente che fino a qualche giorno fa neanche si conosceva. E della terra che ha accolto i Mondiali studenteschi di sci sapeva poco o niente. Così come del terremoto, del resto. Eppure, quando le delegazioni sono tornate all’Aquila per toccare con mano le ferite di quella notte maledetta, tanti giovani si sono raccolti in silenzio davanti alla Casa dello Studente. Prima uno studente austriaco, poi due giovani scozzesi e

Chiamale se vuoi superstizioni. Chi ha i suoi gatti neri da evitare, chi i suoi ferri di cavallo da portarsi in giro. Rituali e alchimie che non lasciano indifferenti neanche gli atleti. Un piccolo team di studenti-giornalisti al seguito dei Mondiali studenteschi di sci in programma sulle nevi dell’Aquilano ha voluto farsi un’idea andando a sondare il terreno fra le delegazioni coinvolte. Di fatto, gente che proviene da Paesi differenti, porta con sé abitudini o rituali differenti. Gli inglesi, ad esempio, sono soliti ascoltare la stessa canzone “in loop”, o augurarsi più volte “buona fortuna”, o ancora isolarsi in cerca

Abbracci, strette di mano, foto rubate, pose improbabili con e senza gli sci. La kermesse dei mondiali non si ferma certo alle prove di fondo e discesa. C’è molto di più, a partire dal villaggio globale allestito alla base della seggiovia Brecciara, nell’impianto sciistico di Campo Felice. Una struttura allestita appositamente per questa manifestazione, ma che rimarrà in funzione anche dopo la fine dell’evento. Stand e servizi assortiti, tra cui la “Pro ski house”. Parliamo di una costruzione calda e accogliente dove atleti e accompagnatori possono rilassarsi e socializzare in un’atmosfera piacevole oppure organizzare riunioni e conferenze. La stessa struttura

Le delegazioni sfilano in ordine alfabetico e Russia e Turchia, giocoforza, si trovano una accanto all’altra nell’area di attesa che precede il corteo dal parco del Castello a piazza Duomo. Qualche selfie e due battute in un inglese di sopravvivenza. E poi accade qualcosa che non ti aspetti: un allenatore turco e uno russo si abbracciano… è la festa dell’amicizia. Segno che un altro mondo è possibile se solo si pensasse a gestire le cose dando la priorità ai sogni di questi ragazzi che poi sono anche quelli della nostra gente. Un arcobaleno di colori, una allegra babele di sensazioni.

La piccola Tour Eiffel messa in segno di solidarietà dopo gli attentati di Parigi dello scorso novembre è ancora lì, a un lato della piazza centrale di Rocca di Mezzo. Una piccola porta che Rocca di Mezzo lascia aperta per dire che un altro mondo è possibile. Quello stesso spirito anima i Mondiali studenteschi di sci 2016, la manifestazione che riunisce circa 500 mini-atleti in programma fino a sabato sulle nevi di Campo Felice e nel comprensorio di Ovindoli-Monte Magnola. Proprio a pochi metri da quella piccola “torre” – all’ombra della torre civica – il comitato organizzatore ha allestito le

A tre giorni dal via ufficiale dei Mondiali studenteschi di sci, l’Altopiano delle Rocche si prepara a trasformarsi in un villaggio globale colorato dalle bandiere delle 17 delegazioni nazionali partecipanti. Sono gli scozzesi i primi nella lista degli arrivi. La rappresentativa arriverà a scaglioni nell’arco di questo pomeriggio tra gli aeroporti di Ciampino e Fiumicino. Un gruppo di 25 persone tra atleti e dirigenti guidato da Patrick Erdal. Si dicono pronti a dare battaglia, ma anche a divertirsi mostrando quel consueto carisma che contraddistingue gli scozzesi. E poi chissà, magari qualcuno sarà disposto a barattare del Whisky doppio malto con