Non ce la vedi, la bella Simona in gonna di velluto e fazzolettone a cantare “insieme abbiam marciato un dì per strade non battute”. E invece, la specialità di “scout canterina”, è stato il primo dei suoi tanti riconoscimenti musicali nella sua fortunata carriera. Aquilana, ma con sangue partenopeo, Simona Molinari è seconda di quattro fratelli; la sua famiglia si è trasferita nel capoluogo abruzzese quando lei aveva 3 o 4 anni. Tra i suoi ricordi d’infanzia ci sono i campetti di periferia, le uscite con gli amici parrocchia di San Pio X. Poi, col canto ha deciso di fare

Le lacrime di Black, sulle battute finali. Quel “Come back” sussurrato dedicato al suo amico Chris Cornell. Quelle due lettere SG che ora stanno per San Giovanni, il patrono di Firenze, ora per Stone Gossard, ora per i Sound Garden. E poi la stella cadente, con tanto di cometa, dopo Imagine. “Oggi sono qui senza la mia band ed è il più grande concerto solista che ho mai fatto, questo succede solo in Italia”. Con queste parole, in italiano, come sottolinea Gianmatteo Bruno su Rockol.it, EddieVedder si presenta sul palco davanti a 40-50mila persone, nella seconda giornata del Firenze Rocks Festival.

L’inno nazionale, l’alza bandiera e poi il ricordo del finanziere virtuoso. Ogni giorno, alle 7 in punto, con i passi degli allievi della Scuola ufficiali a scandire i tempi. Le giornate alla Caserma di Coppito partono così, un rituale che si rinnova ogni mattina, d’estate e d’inverno. Così oggi, così otto anni fa. Quando la struttura si apriva prima alle ferite di una città segnata dal sisma e poi ai volti dei grandi del G8. Quartier generale del Dicomac, la struttura di coordinamento dell’emergenza, così come della Protezione civile, la caserma ha ospitato funzionari, tecnici, squadre di soccorso, giornalisti, delegazioni

"Ogni esperienza ti permette di raggiungere sempre nuovi traguardi". Alex Zanardi ha scelto il 70.3 di Pescara come preparazione per gli impegni della lunga distanza che avrà nei prossimi mesi. Una bella giornata di sole ad accompagnare le fatiche di oltre 1.500 atleti impegnati una prova ben impegnativa.

All’Aquila il dopo-Cialente inizia con un ballottaggio: con oltre metà delle schede scrutinate, in testa c’è Americo Di Benedetto (centrosinistra) con il 46%. Solo sfiorata, quindi, al momento la vittoria al primo turno, mentre contro di lui al ballottaggio dovrebbe andare Pierluigi Biondi (centrodestra) con circa il 35% (I risultati in tempo reale). Gli altri cinque candidati sono l’ingegnere 48enne Fabrizio Righetti, Movimento 5 stelle, Nicola Trifuoggi sostenuto da “Alternativa Libera”. Carla Cimoroni, 43enne dipendente Arta, guida due liste civiche vicine ai movimenti post-terremoto più una legata a Rifondazione comunista. CasaPound ha deciso di andare alle urne in solitaria con

«Bisogna sognare, sventurato chi non sogna perché non vedrà mai la luce». Così scriveva Federico García Lorca a proposito dei sogni, tema della sesta edizione di “Letti di notte”, la notte bianca del libro e della lettura, in programma sabato 17 giugno. In tutta Italia, ogni anno, le luci di librerie e biblioteche si accendono, le porte si aprono per far entrare e uscire parole, voci, luci… e sogni, appunto. Un viaggio attraverso ideali, visioni, utopie, passioni, desideri e avventure. Tutti possono portare i propri sogni in libreria e trovarne: le librerie sono luoghi pieni di sogni. Proprio a Lorca la libreria Rinascita di

“La Corte di Cassazione, con una sentenza che definirei coraggiosa, ha sancito che anche chi si è macchiato di gravi crimini e in carcere nel regime a 41 bis debba morire con dignità”. Lo afferma l’aquilano Giulio Petrilli, del comitato per il diritto al risarcimento per ingiusta detenzione a tutti gli assolti, in merito alle polemiche conseguenti la richiesta di far morire fuori dal carcere, ”Totò u curtu” , il capo dei capi di Cosa Nostra, arrestato nel 1993 e sottoposto a regime di 41 bis, per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Petrilli fu arrestato il 23 dicembre del 1980,

Chissà se L’Aquila rientra tra i non-luoghi descritti da Bob Dylan nella sua “lecture” da premio Nobel. Sembra certo, comunque la si veda, che il contesto del post-sisma, sovrapposto a una condizione socioeconomica già di per sé delicata, non facilita affatto l’aggregazione fa i giovani. «Quanto è difficile, specie per i teenager, trovare stimoli e motivi per stare insieme. Prima del terremoto c’era chi parlava dell’Aquila come una città fantasma, adesso abbiamo quasi a che fare con un fantasma di città». Paolo Stratta, ricercatore e psichiatra del Centro di salute mentale dell’Aquila, non nasconde la sua preoccupazione riguardo alle dinamiche

Il giovedì notte, quell’angolo di città si riempie talmente tanto che neanche i ragazzi dello Straccale, il locale immediatamente di fronte a via Paganica, si sono resi conto dell’aggressione, almeno non nell’immediato. «Stavamo lavorando e c’era tanta gente da servire. Nessuno avrebbe mai immaginato si potesse arrivare a tanto», spiega Simone Melfa, 33 anni, originario della Sicilia, che gestisce il locale insieme al fratello Andrea. «Mi dispiace di dover parlare di episodi del genere che non fanno certo bene a questa città che sta cercando di rialzarsi. Io credo molto all’Aquila e alla sua gente, tanto che ho deciso di raggiungere