Grande festa all’esterno dello stadio Olimpico di Roma, a prescindere il risultato fra Italia e Scozia valevole per il terzo turno del Sei nazioni di rugby. I tifosi fraternizzano, mangiano e bevono insieme, bande musicali più o meno improvvisate allietano il prepartita e il terzo tempo. Anche per le vie del centro di Roma già ieri e nelle prime ore del mattino si notavano tifosi con il kilt. Sono circa 6.000 i tifosi scozzesi che hanno acquistato i biglietti. Staccati oltre 70mila tagliandi. GUARDA IL VIDEO
Fucino, basta immigrati: il lavoro non c'è più
Depuratori che non funzionano, guasti continui agli impianti di irrigazione, pericolo di infiltrazioni criminali, ma anche difficoltà di integrazione della manodopera straniera. Il sistema produttivo agroalimentare del Fucino fa i conti con un difficile contesto socioeconomico e con tutta una serie di deficit infrastrutturali che penalizzano chi rispetta le regole. LA MIA NOTTE NEI CAMPI TRA I DANNATI DEL FUCINO
Luco, fermate all'alba le gang della droga
Ancora sirene, ancora elicotteri a monitorare la strada che dal nucleo industriale di Avezzano conduce a Luco dei Marsi. Ancora un blitz all’alba per colpire un traffico di sostanze stupefacenti senza precedenti in provincia.
«Tutto avrei pensato nella vita, salvo che Obama e gli altri grandi della terra sarebbero passati davanti al cancello di casa mia». Professore di storia e filosofia ora in pensione, Walter Cavalieri, ha sfornato intere generazioni di liceali. I suoi libri raccontano frammenti piccoli o grandi di storia di questa città, così come i suoi commenti scandiscono le vicende attuali, con sagacia e, talvolta, ironia.
Industriali insieme nella «Gran Sasso»
Non è solo in nome della spending review che viene portato avanti il progetto di Confindustria Gran Sasso, la fusione delle associazioni degli industriali di Teramo e L’Aquila. In queste due province, fatte le dovute valutazioni strategiche, può essere portata avanti una road map volta a valorizzare le eccellenze e le specificità del tessuto produttivo da un lato all’altro del Gran Sasso.
Il professor Colapietra “La mia città ferita”
«Qualche giorno fa, accanto ai manifesti mortuari posti in un angolo della Fontana Luminosa, c’era un vecchio in lacrime appoggiato alla pensilina del bus. Quel vecchio ero io: avevo visto il nome di una donna, un nome che parlava dei miei 16 anni, della città a cui ero legato, quella della mia giovinezza. È questa L’Aquila che ricordo». Il professor Colapietra non finisce mai di stupirti. Gli chiedi come immagina la città nei prossimi dieci anni e liquida la domanda con un secco: «Fra dieci anni sarò morto. E anche se campo, poco mi cambia». In realtà, Raffaele Colapietra è vivo e
Sergio Parisse e il legame con L'Aquila
Se non fosse per i tempi stretti dettati dallo staff tecnico, uno come Sergio Parisse resterebbe per ore a bordocampo dopo gli allenamenti all’Acquacetosa. A raccontare aneddoti di questa o quella partita. Di questo o quel placcaggio al Murrayfield o di questa o quella ruck sull’erba del Twickenham. Perché di cose, in dieci anni di Sei nazioni, ce ne sono da raccontare. Il team manager Troiani: «Il rugby ha bisogno dell’Aquila»
In treno dall'Abruzzo a Roma: vita da pendolari
ROMA. Fino a quando non provi sulle ossa cosa vuol dire trovarsi in mezzo alla folla che si fa strada tra i binari 1 e 2 Est della stazione Tiburtina, pensi che scene metropolitane di gente disposta a spingere e sgomitare pur di guadagnare qualche metro in avanti – con tanto di imbuto umano prima della scala mobile – siano riservate ai film di Fantozzi. «Go with the flow, segui la corrente», dico al ragazzo che mi sta a fianco, cercando un punto comodo per saltare sulla banchina mentre il vagone si svuota lentamente. Ci vogliono dai cinque ai dieci
L'Aquila, Cialente show a palazzo
«Ho una proposta per le tv nazionali: venite a fare il Grande Fratello all’Aquila, così l’Italia capirà finalmente cosa sia il dramma del terremoto. E visto che stiamo qui, suggerisco anche il titolo della trasmissione, in dialetto aquilano, ossia “Ju grande quatrano”».