Andreucci racconta “I Moti del Pennacchio”
Un filo invisibile lega tra loro L’Aquila, Pescara e Reggio Calabria: tutte e tre lottarono cinquant’anni orsono per ottenere il capoluogo delle rispettive Regioni, i cui Statuti furono approvati, mezzo secolo fa, dopo dure sommosse popolari. L’Aquila rappresentò l’ultimo anello di una catena di un malcontento che si evidenziò nel giugno del ’70 in riva all’Adriatico, poi, dal luglio successivo fino al 24 febbraio del ’71, sullo Stretto e, infine, dal 26 al 28 febbraio seguenti, sotto al Gran Sasso. Quelle rivolte vengono analizzate nel libro I Moti del pennacchio – Barricate a Pescara, Reggio e L’Aquila per il capoluogo (One Group editore, 152
Zaini e cartelle, grembiuli a terra, quaderni e astucci sistemati sul piazzale dell’Emiciclo. Tanti cartoni bianchi con scritte “Mai più dad”, “Dimenticati a distanza”, oppure “Casa nostra non è una scuola”. L’Aquila risponde così alla mobilitazione organizzata dalla rete nazionale per la didattica in presenza. Toni pacifici, mascherine e distanziamento, decine di manifestanti hanno scelto di ritrovarsi davanti alla sede regionale, anche in risposta alle ordinanze del presidente Marsilio numero 11, 13 e 15/2021 che hanno determinato la sospensione della didattica in presenza, dalla primaria alle scuole superiori, in tutte e quattro le province indistintamente. LE VOCI. «Non capiamo questa scelta,
Tornerà ad aprirsi il sipario del teatro “Maria Caniglia”, nelle giornate del 27, 28 e 29 marzo 2021 con “ION” per la regia di Dino Lopardo. Lo spettacolo, vincitore del Festival inDivenire per il Teatro 2019 a Roma, come miglior spettacolo, viene registrato al Teatro comunale e successivamente trasmesso in streaming sulla piattaforma oooh.events. ION, nato da un’idea di Andrea Tosi e con Alfredo Tortorelli, Andrea Tosi e Iole Franco, prodotto da Nostos teatro con il collettivo I.T.A.C.A., è la storia di due fratelli “rinchiusi in una gabbia immaginaria” come racconta il regista Dino Lopardo, “quella delle mura domestiche da dove prende il via questa vicenda, questo conflitto ancestrale”
Terni 2023, tredicesimo lockdown
Lo scenario è quello di Trainspotting e ti sembra di sentire la voce fuori campo di Marc Renton che dice: “Ci saremmo sparati anche l’AstraZeneca se l’avessero dichiarata illegale”. Ma qui non c’è nessuna sostanza chimica da spacciare, solo libri e performance: i ragazzi lasciati senza cultura, cinema e teatro cercano disperatamente di riemergere dal vuoto in cui sono precipitati. L’idea arriva dalla Francia, ma le scene sono state riadattate e, tra una battuta e l’altra, fa breccia anche un po’ di dialetto umbro, con tanto di sottotitoli. Il cortometraggio è rimbalzato sui social nel giro di pochi giorni. “L’idea
CHERNOBYL
In tanti hanno evocato Chernobyl in questo ultimo anno, individuando a loro modo analogie e riferimenti indiretti alla sottovalutazione del rischio. Nella mia mente, però, Chernobyl si ferma al primo filo d’erba. Ricordo le attenzioni che prestavamo anche in Italia riguardo alla contaminazione degli alimenti e dei prodotti del pascolo e dell’allevamento. Alla tv lo ripetevano di continuo e sullo sfondo c’erano le immagini della centrale in rovina. Però un giorno di quelli mi misi in bocca un filo d’erba senza farci caso. Un gesto distratto, insignificante e senza conseguenze. Solo una: da quel giorno nella mia testa oltre alla
All’umor non si comanda, il teatro in tv
«Tu sei felice?». «No io solo un povero clown». Ironia, spiazzanti soluzioni sceniche, battute e musica nel nuovo appuntamento in tv dell’iniziativa “L’arte non si ferma”, a cura del Teatro Stabile d’Abruzzo. Una puntata che andrà in onda giovedì 18 marzo alle ore 22.30 su Rete 8 e, in replica, domenica 21 su La QTV, alle 18. Si tratta dello spettacolo “All’umor non si comanda” prodotto dal Tsa insieme all’associazione Ricordo e a Spazio Rimediato. Il testo è di Giuseppe Tomei, la regia di Fabrizio Pompei. In scena Cecilia Cruciani, Gemma Maria la Cecilia e i musicisti Alessia Centofanti e Fabio Iuliano. La scenografia è di Edoardo Gaudieri, i costumi del BrucaLab e
Un cognome, un nome, un rintocco di campana: ben 188 alla fine risuonati in 14 infiniti minuti nel silenzio del campo sportivo di Saletti, in un giorno in cui Nembro aveva ritrovato un primo sole d’estate. Il 23 giugno 2020, una comunità tra le più colpite dal virus in Val Seriana, nel Bergamasco, era riuscita a ricordare per la prima volta le proprie vittime. Per lungo tempo anche questo era stato loro negato. “Abbiamo vissuto tutto quello che stava accadendo da soli, nelle nostre case, con il senso di colpa, la rabbia, il dolore. Ora siamo qui fisicamente vicini. Ce n’era bisogno”,
Kubla Khan, nel giorno di St. Patrick’s
Da qualche anno è approdata anche da noi in Italia. Il 17 marzo, molti luoghi vengono addobbati di verde e la birra scorre a fiumi. Stiamo parlando della festa di San Patrizio, una festa importantissima, anzi, possiamo tranquillamente dire, la festa più importante di tutta l’Irlanda. Ma esattamente, di cosa si tratta? Cosa si festeggia nello specifico? Andiamo a scoprire insieme come e perché si festeggia il St. Patrick’s Day nella nuova puntata di “Kubla Khan – visioni in sogno” il format di Streaming World tv. Un’attenzione in particolare a Fields of Athenry, un vero e proprio inno nazionale ufficioso,
The Walk of Fame Week, St Patrick
Le canzoni di St Patrick, il cielo d’Irlanda, ma anche uno sguardo alle ultime novità del cinema e un saluto ai Raoul Casadei e Giovanni Gastel. Un focus sulla notte e del vecchio Jameson che viene a chiudere le porte. ASCOLTA THE WALK OF FAME WEEK Rt RadioTerapia · THE WALK OF FAME WEEK – 17 Marzo