Un timido raggio di sole ha fatto breccia tra i rosoni della basilica di Collemaggio poco prima della funzione liturgica che ha accompagnato l’apertura della Porta Santa. Un piccolo segno di speranza in un pomeriggio destinato a fare i conti col maltempo. Quella stessa speranza che emerge dalle parole delle persone che hanno assistito al corteo statico e alle cerimonie. IL RILANCIO. Tra gli ospiti Giovanni Legnini, commissario straordinario per la ricostruzione. «Stiamo vivendo», ha detto, «una giornata speciale per questa città, per l’Abruzzo, per l’intero Paese che, in passato, mi è anche capitato di rappresentare in un’occasione analoga». Per Legnini, «questa

“Ho fiducia nell’uomo che accetta il dolore e lo trasforma in coraggio morale”. Dall’altare della basilica di Santa Maria di Collemaggio, il cardinale Enrico Feroci cita Ignazio Silone che proprio su Papa Celestino ha scritto L’avventura di un povero cristiano. L’omelia si chiude per dare spazio alla preghiera dei fedeli e alle canzoni dell’offertorio. “Nella terra baciata dal sole, lavorata dall’umanità”, dove nasce il grano e un pezzo di pane, l’uva e un sorso di vino. Parole, note e gesti rituali che accompagnano l’apertura della Porta Santa nella 727esima Perdonanza celestiniana. Alle 20,21 i tre colpi del cardinale Feroci con il bastone di

 «Non chiedetemi di fare uno spettacolo uguale a quello della sera prima, perché tante battute che porto in scena neanche le ricordo». Maurizio Battista arriva questa sera (ore 21.15) al castello Piccolomini di Celano, per intrattenere il pubblico sostanzialmente su una domanda: «La nostra bella Italia è ancora il Paese dei santi, dei poeti e dei navigatori?». La risposta è diversa ogni sera, perché di cose da raccontare ce ne sono, anche se si pensa solamente a questo ultimo anno e mezzo che ci siamo lasciati alle spalle. Tutto questo è “Che Paese è il mio Paese”, lo spettacolo che

Una decisione tutt’altro che facile quella che ha spinto il Comitato Perdonanza a far celebrare la santa messa che questo pomeriggio precederà l’apertura della Porta Santa all’interno della basilica di Collemaggio. Una possibilità che negli ultimi anni ha fatto i conti prima con le conseguenze del terremoto e poi con le restrizioni della pandemia. Oggi e domani, però, c’è anche da far fronte alle condizioni meteo, di qui la scelta di spostare in basilica anche la messa che anticiperà la chiusura della Porta Santa, domani, così come tutte le iniziative religiose in programma nelle 24 ore dell’indulgenza plenaria celestiniana. VIDEOSCHERMI. Resteranno

«Quanti biglietti so’ remasti pe’ Renato Zero? Zero! No, dico per Renato Zero…zero! Vabbò, ciao». La rotellina del refresh gira a vuoto da due ore, sia dallo schermo del computer, sia da quello dello smartphone. Il telefono della “Do it Yourself ticket” rimanda esclusivamente al sito internet per le prenotazioni della Perdonanza. Molto altro, dunque, non si può fare che andare sui social e sfogare un po’ la rabbia, visto che il sistema di prenotazioni ha fatto cilecca per un’altra volta, lasciando migliaia di persone senza biglietto. Stessa musica già ascoltata nei giorni scorsi in vista del concerto di Max Pezzali nel piazzale della basilica di Collemaggio. Ieri,

Chiusura in stile per il Pinewood che, confermando la line up annunciata nelle scorse settimane, nella kermesse che va dall’8 al 12 settembre, annuncia la presenza di Gazzelle, pseudonimo di Flavio Bruno Pardini. Il cantautore romano che ha inaugurato il tour estivo da Cattolica, presenterà sui palchi il suo ultimo lavoro in studio “Ok”. Forte di milioni di ascolti, Gazzelle ha già registrato il sold out per la data di esordio, così come per il doppio appuntamento di Catania (15 e 23 settembre). In queste ore, l’annuncio del Pinewood nella rassegna in programma alla Reiss Romoli dell’Aquila, con Francesca Michielin e Margherita Vicario (mercoledì 8), Fulminacci e Ariete (giovedì 9), Willie Peyote e

Sedici anni dopo quel concerto del 2005 in piazza Duomo. Era sempre il 26 agosto e il palco era sempre quello della Perdonanza, ma la città non aveva conosciuto le ingiurie del terremoto del 6 aprile e le difficoltà di quest’ultimo anno e mezzo. L’Aquila viveva in un passato che era una terra straniera. Max Pezzali sale sul palco intonando “Non me la menare” e poi “Rotta per casa di Dio” e il piazzale di Collemaggio torna ancora indietro nel tempo, direttamente negli anni Novanta, complici anche illuminazioni improbabili sulla facciata della basilica. Lasciando il soundcheck ai compagni di band, è arrivato negli ultimi minuti

“Tornare sul palco è un’emozione indescrivibile. Ti rendi conto dell’importanza del pubblico dal vivo solo quando sei costretto a rimanere lontano per così tanto tempo”. Chi può biasimare il nostro Max Pezzali, icona degli anni Novanta, approdato all’Aquila per il concerto che chiude la quarta giornata della 727esima Perdonanza Celestiniana. Canzoni stranote che hanno fatto sognare il pubblico di varie generazioni. Le aspettative della vigilia non sono state certo tradite. Questo, dal palco in avanti. Dietro al palco, allestito di fronte alla Basilica di Collemaggio, le cose sono andate un po’ diversamente. La simpatia di Max non è stata certo offuscata

Dopo lo stop dello scorso anno, ritorna all’Aquila il Pinewood Festival, una delle rassegne più prestigiose di musica indie nata tre anni fa per proporre qualcosa di nuovo e fresco in una realtà socio-urbana che negli ultimi anni, dopo il terremoto, ha avuto non pochi problemi a ripartire. L’appuntamento è da mercoledì 8 a domenica 12 settembre. L’iniziativa, concepita in collaborazione con Vivo Concerti, era inizialmente prevista alla scalinata di San Bernardino. Tuttavia, a seguito del Dpcm che ha introdotto il Green pass e le nuove capienze degli eventi musicali all’aperto, con l’estensione degli spettatori fino a cinquemila persone contro