Quando Noel Gallagher scrisse “Don’t look back in anger” era sotto effetto di droghe. E fu lui stesso ad ammetterlo. In pieno stile Oasis. I fratelli di Manchester, infatti, non hanno mai nascosto i propri vizi. Il loro stile di vita è diventato famoso

«Una canzone non sopporta l’insulto del tempo: il tempo lo ferma”, scrive Roberto Vecchioni in coda alla prefazione del libro che porta il suo nome, insieme al commento di alcuni tra i brani più significativi della sua discografia. E poi,

“Chi non ha visto don Abbondio, il giorno che si sparsero tutte in una volta le notizie della calata dell’esercito, del suo avvicinarsi, e de’ suoi portamenti, non sa bene cosa sia impiccio e spavento. Vengono; son trenta, son quaranta,

“Se le porte della percezione fossero purificate, tutto apparirebbe all’uomo come in effetti è, infinito”. Da una parte i versi di Willian Blake, fonte di ispirazione per generazioni di musicisti, si pensi ad esempio alle “Songs of Innocence and Experience”. Dall’altra,

Un po’ albatro, un po’ gabbiano, magari non un gabbiano qualsiasi, quelli che sorprenderesti a rovistare fra i rifiuti capitolini, ma il gabbiamo Johnatan Livingston, nel romanzo di Richard Bach. La storia raccontata in Given to Fly, canzone dei Pearl Jam, parte

Parole & Suoni: Lorca

!Oh guitarra! Corazón malherido por cinco espadas Accade, a un certo punto una cosa inconsueta. Il giovanotto che per circa un’ora ci ha scorrazzati su e giù per le scale della Huerta de San Vicente, ultimo domicilio conosciuto di Federico