“È troppo tempo che non mi prendo sul serio e penso che… se è tutto sbagliato, la colpa è del vino… ci vediamo a Chiarino”. Qualche anno fa Lorenzo Di Pasquale (in arte Amelia) e Federico Vittorini, voce delle Lingue, avevano provato a raccontare quello che uno spazio come piazza Chiarino aveva rappresentato per una città come L’Aquila alla ricerca di nuovi punti di riferimento dopo il terremoto del 2009. Uno spazio che le nuove generazioni hanno conquistato centimetro per centimetro, definendo di volta in volta contenuti e motivazioni. Una vocazione che, forse a differenza da quanto è avvenuto in altre piazze del centro del capoluogo
Jazz tra memoria e sperimentazione
Nel segno dell’improvvisazione e della sperimentazione, con esibizioni che hanno accarezzato tante sfumature del jazz. Una festa per L’Aquila e per molti appassionati la decima edizione del ‘Jazz per le terre del sisma’ che, nella due giorni nel capoluogo, ha fatto registrare una partecipazione di gran lunga superiore alle attese, spingendo gli organizzatori a parlare di 30mila presenze. “Quest’anno abbiamo visto un clima meraviglioso – ha commentato Ada Montellanico, presidente della Federazione nazionale Il Jazz italiano – Tantissima gente, con le piazze tutte piene. Abbiamo vissuto un’esperienza straordinaria con momenti che ci hanno fatto ripensare alla magia della prima edizione,
“L’unica cosa che nessuno può rubarti è il suono. E il suono è l’unica cosa che conta”. Le parole del sassofonista americano Coleman Hawkins intercettano quella vocazione da solisti che solo il jazz, talvolta, sembra restituire. “Abitare il suono” – il tema della decima edizione del Jazz italiano per le terre del sisma – tra le dita di Rita Marcotulli si propone più come un viaggio immaginario, che prende ispirazione dalla vita di tutti i giorni, dalla natura dalle esperienze. Composizioni originali ma anche passaggi improvvisati suggeriti dalle emozioni del momento. La sua performance per piano solo ha aperto la due giorni di
Perdonanza, cala il sipario con i Pooh
“Concludere il nostro tour in concomitanza con la 730esima Perdonanza Celestiniana per i Pooh è motivo di vanto e orgoglio e ci emoziona in modo particolare”. Ai microfoni del Teatro del Perdono, la voce di Roby Facchinetti è impeccabile. Ma giù dal palco, il suo racconto tradisce tutta l’emozione di una serata speciale. Una festa nella festa, per una città al completo, sia in platea a Collemaggio, sia davanti ai maxi schermi allestiti in piazza Duomo, a San Bernardino e Paganica, con le immagini diffuse attraverso un servizio di broadcast con regia di Ugo Colista. “Ricordo ancora”, commenta quest’ultimo, “uno
Un servizio filatelico speciale dedicato al Mammut – simbolo identitario dell’Aquila – è stato istituito, su richiesta del Museo nazionale d’Abruzzo, in occasione del 70/o anniversario del ritrovamento del fossile. Sono stati così realizzati una speciale cartolina in edizione limitata e un bollo, tratto dal logo ideato dall’architetto Francesca Condò della Direzione generale Musei per l’anniversario, che costituiranno un pezzo da collezione. L’annullo vuole celebrare il ritrovamento eccezionale del Mammuthus Meridionalis avvenuto nel marzo del 1954 nella cava Santarelli, in località Madonna della Strada nel Comune di Scoppito (L’Aquila). Il fossile, di 1.300.000 anni, reperto importante della preistoria italiana fra
Perdonanza, chiusa la Porta Santa all’Aquila
L’arcivescovo dell’Aquila, Antonio D’Angelo, e il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, hanno chiuso, alle 19.33, la Porta Santa, ultimo atto dell’indulgenza plenaria voluta dal Papa Santo Celestino V con la Bolla del 29 settembre 1294, con cui istituì il primo Giubileo della storia. Il rito ha visto anche lo spegnimento, da parte del primo cittadino, del braciere della Pace sulla torre di Collemaggio, dove ardeva il Fuoco del Morrone dal 23 agosto. Partito così il corteo di rientro. La chiusura è avvenuta dopo la messa stazionale, celebrata da monsignor D’Angelo che, commentando l’episodio evangelico relativo al sacrificio di San Giovanni Battista, ha
Diodati: il festival jazz ha radici nella realtà
“Abbiamo voluto celebrare questa decima edizione ideando una proposta che abbia solide radici nella realtà contemporanea e al contempo sia proiettata verso il futuro”. Francesco Diodati, tra i chitarristi e compositori più importanti e innovativi della scena italiana, parla anche a nome di Gabriele Mitelli e Ugo Viola, che completano il triumvirato di direttori artistici scelti per l’edizione 2024 del Jazz italiano per le terre del sisma. Mentre L’Aquila si prepara a ospitare, nelle giornate di sabato e domenica, migliaia di appassionati e centinaia di musicisti, Diodati raccoglie il testimone di una maratona partita nel 2015 sotto la spinta di Paolo Fresu. Per il
Il cardinale Giuseppe Petrocchi, arcivescovo emerito dell’Aquila, ha aperto la Porta Santa nella serata principale della 730/a Perdonanza Celestiniana. Il rito assicura l’assoluzione “a quanti sinceramente pentiti e confessati, saranno entrati nella chiesa di Collemaggio, attraverso la Porta Santa, dai vespri della vigilia della festività di San Giovanni Battista fino ai vespri seguenti”. Prima del rito, nella basilica di Collemaggio che ha ospitato la consueta funzione religiosa, il cardinale – visibilmente commosso – ha salutato la folla, ringraziando le persone che ha incontrato in questi undici anni come arcivescovo. “Per le insufficienze e le mancanze che avete notato in me,
Nel segno della pace, della fratellanza, della speranza, contro ogni guerra e ogni massacro. Il Corteo della Bolla della 730/a Perdonanza Celestiniana si è caricato di questi messaggi, intercettati anche da una bandiera della Palestina comparsa per qualche istante tra i partecipanti alla sfilata istituzionale in partenza davanti a palazzo Margherita, sede del Comune dell’Aquila. Circa 1200 i partecipanti alla giornata clou della Perdonanza, di cui 500 in abiti storici, altrettanti in rappresentanza delle istituzioni e autorità civili e 200 appartenenti ad associazioni e gruppi. Non sono mancati i bambini e i ragazzi, al seguito del Fuoco del Morrone. Una