Lithium 48, intervista con Ekojournàl
Sono abituato a dare il giusto valore alle etichette e prima di fregiarmi del titolo di scrittore ce ne vorrà. Scherzi a parte, il percorso verso la scrittura creativa passa per anni di praticantato come giornalista, fino al tesserino da professionista conseguito alla fine del 2010. Ho scritto per Ansa, Eurosport, Canal + e scrivo ancora per il Centro, il quotidiano della mia terra di origine l’Abruzzo, raccontando tutte le fasi del terremoto che la notte del 6 aprile 2009 ha colpito la mia città. Ho fatto dei reportage sull’immigrazione in Italia, in Romania e in Marocco e ho girato un po’ al seguito di eventi sportivi. Mi piace raccontare storie: ecco, uno dei modi in cui mi piace definirmi è aspirante storyteller. Questo sì.
“… Esistono gabbie di ogni forma e dimensione. A forma di ufficio, a forma di palco, persino a forma di studio televisivo. Le banche di cui parlava Bert, lo spazzacamino. L’amico di Mary Poppins. Non abbiamo mai dato la giusta importanza a ciò che ci facevano vedere da piccoli: Mary Poppins, ad esempio, ci insegnava a diffidare delle banche. Meglio spendere due penny per far mangiare piccioni, piuttosto che far mangiare maiali”. Genere: Distopico Casa Editrice: Aurora Edizioni Collana: Pensieri nuovi Pagine: 70 Codice ISBN: 978-88-9480-816-2 Link vendita dal sito della casa editrice Come accomodarsi su una poltrona, chiudere gli
C’è la Parigi di Simone, blogger e seguace della musica rock e quella di Fabio Iuliano che per mesi ha lavorato nella capitale francese. Ci sono le canzoni del protagonista che costituiscono l’incipit di ogni capitolo e quelle dell’autore che afferma di avere gli stessi gusti del suo personaggio. Fabio Iuliano, che ama definirsi un aspirante storyteller, scrive libri e canta in una band alternative rock, oltre a essere docente di lingue. E’ giornalista e tra le collaborazioni può vantare l’Agenzia Ansa e il Centro. Nel corso della sua carriera ha lavorato a Parigi e a Milano con Eurosport e
Radiophonica parla di Lithium 48
La musica è tanto importante nell’universo privato del protagonista di Lithium 48 come in quello dell’autore, che il romanzo si apre con una playlist delle canzoni citate, e con il codice QR da utilizzare su Spotify per poterle ascoltare. A seguito dell’amara rivelazione dei particolari del suo tempo perduto, Simone comincia a riacquistare consapevolezza ed è a questo punto che il racconto si fa denso e significativo. Egli oscilla tra diverse interpretazioni di ciò che vede e sente, il dubbio si insinua in lui e anche in chi legge. Se la paura del diverso e delle situazioni nuove permea i suoi pensieri all’inizio del
Lithium, come una canzone dei Nirvana. 48, come le ore ripercorriamo a ritroso in questa storia che ci fa sprofondare nelle paure dell’uomo contemporaneo. Il secondo libro di Fabio Iuliano, edito da Aurora, è un viaggio on the road in bilico tra amara introspezione e critica sociale, con un ritmo frenetico debitore del rock alternativo degli Anni 90. Scorrendo le pagine di questo secondo romanzo firmato da Fabio Iuliano vengono in mente proprio le parole, anzi le urla strazianti, di Kurt Cobain in Lithium: una delle tante perle in bilico tra schizofrenia e disagio nella carriera dei Nirvana. E in
Le transenne in cemento, poste come misura anti-terrorismo, costringono a fare a piedi qualche metro in più rispetto alle scorse edizioni. Per raggiungere San Bernardino, punto di partenza e arrivo della processione del Venerdì Santo, passi attraverso strade che a nove anni dal sisma ne recano intatto l’odore delle ferite. Una volta in Basilica è l’incenso a riempire l’aria, quasi a fare da contraltare al chiacchiericcio di preparazione dei simulacri che poco assomiglia a quello che ci si aspetta debba accompagnare un corteo solenne. Forse, però, anche questo chiacchiericcio è un modo per ritrovarsi, intorno a un rito di morte
C’è uno storytelling alternativo a fare da diario in anni così controversi come quelli di una città che conta ancora le ferite del sisma. Un racconto fatto di musica (Nick Drake, Clash o Depeche Mode tra gli altri), amicizia, amore, rugby, programmi radiofonici. “Io non c’ero” è tutto questo, ma anche di più. Il libro d’esordio di Giuseppe Tomei si ascrive all’universo del suo autore, aquilano purosangue, scrittore e speaker alla radio. Domenica, alle 20, ci sarà la presentazione del volume in una cena evento all’Irish cafè dell’Aquila (via Mausonia per Pianola). Proprio quel giorno il libro è in uscita
Pasolini, la tv e la civiltà dei consumi
Nessun centralismo fascista è riuscito a fare ciò che ha fatto il centralismo della civiltà dei consumi. Il fascismo proponeva un modello, reazionario e monumentale, che però restava lettera morta. Le varie culture particolari (contadine, sottoproletarie, operaie) continuavano imperturbabili a uniformarsi ai loro antichi modelli: la repressione si limitava ad ottenere la loro adesione a parole. Oggi, al contrario, l’adesione ai modelli imposti dal Centro, è tale e incondizionata. I modelli culturali reali sono rinnegati. L’abiura è compiuta. Si può dunque affermare che la “tolleranza” della ideologia edonistica voluta dal nuovo potere, è la peggiore delle repressioni della storia umana.
È in programma giovedì 22 (ore 18) l’undicesimo incontro del Caffè Letterario al Bibliobus di piazza d’Arti in via Ficara. Si parlerà di Lithium 48, volume targato Aurora edizioni – casa editrice trentina indipendente – per la collana Pensieri nuovi. Si tratta del secondo libro a firma di Fabio Iuliano, giornalista e docente aquilano dopo New York, Andalusia del Cemento – il viaggio di Federico García Lorca dalla terra del flamenco alle strade del jazz. Lithium 48 si gioca nell’arco di 48 ore: 48 ore di ricordi, incontri, vite incrociate, passioni e immagini. L’autore ci porta in un viaggio spazio