Mario Biondi in versione Romantic
La sua voce da crooner era stata protagonista del concerto di chiusura dell’edizione 2017 della maratona Jazz italiano per le terre del Sisma, in un concerto che lo aveva visto scandire i suoi successi di sempre davanti alla basilica di Collemaggio. Stasera, Mario Biondi torna ad esibirsi a L’Aquila e questa volta porta il suo Romantic live estate 2022, evento promosso dalla Società aquilana dei Concerti B. Barattelli, nell’ambito della quarta edizione della rassegna Nell’ombra della musica italiana, inserita anche nel cartellone estivo de I Cantieri dell’Immaginario. L’appuntamento è in Piazza Duomo, alle ore 21,30. In tanti anni di live in
Given to Fly: Iside
“Presto, procurati una buona dose di taffetà e di corde, e ti mostrerò uno dei più sbalorditivi fenomeni del mondo” Joseph Montgolfier al fratello Etienne
Il suo Symphony Tour toccherà tre volte l’Abruzzo, un’occasione per riproporre dal vivo grandi successi dei Pooh e alcuni brani dei suoi album da solista, tutti in versione sinfonica, così come arrangiati nel suo ultimo omonimo disco. Martedì a Roseto (ore 21.30), Roby Facchinetti suonerà allo stadio “Fonte dell’Olmo” per la prima delle tre serate di Emozioni in Musica, la settima edizione del festival pop dedicato agli anni ’80 e ‘90’, che mercoledì accoglierà Edoardo Bennato con il suo Peter Pan Rock ’n’ roll Tour. Finale il 4 agosto con il Manifesto Summer Tour 2022 di Loredana Bertè, artista senza
A Procida, sulla spiaggia delle metafore
“Don Pablo, posso farvi una domanda? -Certo, dimmi. -Ma il mondo intero, col mare, il cielo, le stelle, la pioggia -Ahora tu puoi già dire eccetera eccetera – Eccetera eccetera, allora è tutto una metafora di qualcosa?” A questo punto, Noiret/Neruda, in quel capolavoro che è la trasposizione cinematografica del Cartero del Pablo Neruda di Antonio Skármeta, prende tempo. Si alza e si fa un bagno, tuffandosi in una delle spiagge di Procida, sede di buona parte delle riprese del film di Robert Redford e Massimo Troisi. Il nome originario di quella spiaggia è “Pozzo Vecchio”, ma ormai tutti la conoscono come “la spiaggia
Setak: “Faceme alestalé, m’arcummanne!”
«All’indomani della nostra data a Francavilla, questo ragazzo suona a Pescara. Andatelo a sentire perché fa delle canzoni bellissime». In primo piano, nella storia di Instagram la voce e il volto di Tommaso Paradiso. Poco più dietro, il “ragazzo” in questione: Nicola Pomponi, meglio conosciuto come Setak. Domani sera, ore 21.30, al porto Turistico, 8 mesi dopo il concerto al teatro Massimo, il cantautore pennese torna a suonare nel capoluogo adriatico. In questo viaggio, caratterizzato dalla sua inconfondibile cifra stilistica fatta di sintesi musicale tra diversi suoni e ritmi provenienti da tutto il mondo, Setak proporrà i brani dei suoi
Come nel 2018, ritorna l’incubo delle corde vocali di Eddie Vedder. I Pearl Jam sono costretti ad annullare lo show di Vienna a causa del forfait del frontman, una delle voci più pagate al mondo. “In tanti si aspettavano un grande spettacolo dei Pearl Jam stasera a Vienna”, si legge nel comunicato, “anche noi eravamo con loro. Tuttavia, a causa delle circostanze difficili dell’ultimo set a Parigi (caldo, polvere e fumo degli incendi) la gola del nostro cantante Ed Vedder ha avuto problemi. Il cantante è stato visitato e curato, ma per il momento le sue corde vocali non sono
Nel segno di Pier Paolo Pasolini e Charles Mingus – dei quali si celebrano i 100 anni dalla nascita – questo il filo conduttore dell’edizione 2022 del “Jazz italiano per le terre del sisma”, in un progetto che rafforza l’impegno in prima linea nelle terre del cratere delle quattro regioni coinvolte – Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria – confermando il coinvolgimento e l’organizzazione della Federazione Nazionale “Il Jazz Italiano” e il coordinamento operativo dell’associazione Jazz all’Aquila. A fine estate la musica tornerà dunque a lambire le ferite dei terremoti del 2009 e del 2016-17, in una manifestazione ormai consolidata nel
Premessa non richiesta. Ringrazio il cielo di aver incrociato Piero Pelù come un fulmine sulla via di Damasco dei miei quattordici anni e mezzo. Le canzoni di quel tempo – parliamo di 33mila lire ben spese per un biglietto del Terremoto Tour alla curva dello Stadio Adriatico di Pescara – erano già un po’ diverse dalle prime sfornate in via dei Bardi. Ma, in ogni caso, ben distanti dalla playlist che avevo nel walkman: Hits on Five e Festivalbar. Per carità, negli anni Novanta a Festivalbar ti ritrovavi anche i Cranberries, ma il rischio di vivere l’adolescenza a suon di Scatman The
Terezín e il set della città donata
Un’illusione ottica, quello che provarono a creare i nazisti nella fortezza settecentesca di Terezín adibita a campo di concentramento (non di sterminio ma di smistamento verso luoghi come Auschwitz e Treblinka). Le condizioni di vita erano difficili, ma questo luogo fu scelto come territorio di propaganda. Altissime le morti, visto che la gente non più utile alla causa veniva deportata altrove. L’idea però era quella di fare credere al mondo (attraverso delle visite della Croce Rossa Internazionale) e dei filmati costruiti ad hoc che l’Olocausto fosse una montatura. Fu allestito un set in cui far muovere comparse costrette a recitare
