“Abito in un castello, suono e compongo”
19 Agosto 2022 Condividi

“Abito in un castello, suono e compongo”

Volto simbolo della 40esima edizione di Spoltore Ensemble è Marco Castoldi, meglio conosciuto come Morgan, presenza fissa in Abruzzo in queste settimane, non solo in virtù dei concerti, a partire dal Festival Internazionale di Tagliacozzo, insieme all’Orchestra Sinfonica.

«Sono ospite di un castello ottocentesco a ridosso della costa», spiega, «sulla cui posizione voglio mantenere riserbo anche per rispetto dei proprietari. La mia famiglia ha modo di andare al mare, mentre io riesco a lavorare e concentrarmi, sia sulla preparazione dei live, sia su brani inediti».

Dopo l’apertura del Festival a Spoltore, con Enzo Avitabile e Peppe Servillo, il monologo di Walter Nanni e giovedì l’omaggio teatrale a Remo Rapino autore del romanzo Premio Campiello Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio, questa sera (ore 21,30) tocca (al concerto spettacolo Morgan meets Angelo Valori & Medit Orchestra. Lo spettacolo è sold out (meteo permettendo).

Fondatore e frontman dei Bluvertigo, ha ricevuto per il suo estro, tanto profondo e malinconico quanto dolce, prestigiosi riconoscimenti in ambito musicale, tra i quali la Targa Tenco – per ben due volte – il Premio Lunezia e il Premio De André. Ad arricchire la portata artistica della serata Medit Orchestra, diretta da Angelo Valori, compositore e insegnante riconosciuto a livello internazionale, autore di musica eseguita nelle principali città europee e americane, nonché direttore artistico dello Spoltore Ensemble. Valori insegna al Conservatorio statale di musica di Pescara, dove ha diretto per dieci anni le Scuole di pop/rock e jazz e ha tenuto il primo Corso di composizione pop/rock nei conservatori Italiani. Tiene masterclass, residenze e concerti in prestigiosi college e università europee e americane, quali Kunst Universitat di Graz, Pop Akademie di Mannheim, Royal College di Stoccolma, Conservatorium van Amsterdam, Huk Utrecht, Metropolia University Helsinky, Berklee College di Boston, Columbia College di Chicago. Insegna inoltre al Cet, Scuola di Mogol.

Morgan, dopo l’Orchestra Sinfonica Abruzzese porta avanti un altro concerto accompagnato da un’orchestra
Per me è perfettamente normale. La mia scrittura e i miei arrangiamenti, che Angelo ritiene “arditi”, si sposano bene con l’orchestra. A Tagliacozzo ho avuto un buon supporto dai musicisti, sempre precisi e senza sbavature. Anche con la Medit Orchestra si lavora bene.

A proposito di lavoro, che vuol dire che si è chiuso in un castello?
Ho letteralmente trovato un castello privato dove abitare temporaneamente, provare e comporre. Faremo anche un concerto con l’orchestra, ma solo a beneficio dei “cortigiani”.

Che tipo di concerto ci aspetta a Spoltore?
Sarà una rilettura delle mie canzoni e di brani famosi di cantautori in una rilettura originale che rivela nuovi aspetti di un repertorio molto conosciuto.

Come giudica l’evoluzione del cantautorato italiano?
Si sta perdendo molto a livello armonico. E questo perché nessuno si è mai preso la briga di codificare la forma canzone, lasciandola allo sbando, nelle mani delle logiche del mercato. Si vende una canzone come si vendono saponette.

Un modo industriale di considerale la musica, magari insistendo su un giro di accordi che funziona e via…
Queste dinamiche sono alla base dell’impoverimento della forma canzone, mentre tante forme suonata come l’opera e la sinfonia hanno uno sviluppo armonico portato a livello eccelso. Pensiamo a Beethoven, Bach. Ma poco o nulla è stato fatto per la forma canzone, nonostante sia la più diffusa. Necessaria come il pane che nutre il copro, mentre la canzone nutre la mente. Sto cercando di prendermi la briga di formalizzare, attraverso un libro, questa ricerca della canzone perfetta.

di Fabio Iuliano – fonte: il Centro