Tra le rocce e i silenzi dell’alta quota, gli incontri diventano magia. Un gruppo di camosci ci ha accompagnato lungo il sentiero. Monte Camicia – Gran Sasso d’Italia. Un luogo che toglie il fiato, dove ogni passo racconta la forza della natura e la sua bellezza più autentica. Qui, il tempo sembra fermarsi: restano solo il vento, il cielo e lo sguardo libero degli animali che abitano queste cime. IL VIDEO – LE FOTO

Non può mettere piede allo stadio durante le partite, ma potrà tornare a lavorare per la sua squadra: Alessandro Mancinelli, ex dirigente accompagnatore del Chieti Calcio, squadra di serie D, è stato richiamato dalla struttura societaria nonostante un Daspo di quattro anni ancora in corso. Il provvedimento, emesso nel 2023, è legato a un episodio avvenuto al termine di un acceso match contro L’Aquila: secondo le ricostruzioni, Mancinelli avrebbe colpito con una bottiglia il team manager avversario nel corso di una rissa tra tesserati. Una versione che l’interessato e il suo legale hanno sempre respinto, dichiarandosi pronti a dimostrare l’estraneità

Mentre una formazione ridotta di Rockin’1000, la rock band più grande del mondo è impegnata questo pomeriggio nel concerto evento ‘La carica dei 101 – Unicam dice No alle Dipendenze’ all’interno degli impianti sportivi del Cus Camerino (Macerata), risuonano ancora gli echi della doppia serata di Cesena, a fine luglio, in occasione del decimo anniversario del progetto. Tra i protagonisti della due giorni di un mese fa c’era anche Francesca Michielin, che stasera invece si esibirà all’Aquila in occasione dello spettacolo di chiusura della Perdonanza Celestiniana, diretto dal maestro Leonardo De Amicis. “Per me quella di Cesena è stata un’esperienza

“Dobbiamo fare sentire la nostra voce contro il massacro del popolo palestinese, perché domani, probabilmente, non saremo perdonati per i nostri silenzi”

Qualcuno l’altra sera ci ha fatto un complimento davvero particolare: ha detto che una nostra canzone gli è piaciuta così tanto che la ascolterebbe persino al suo funerale. Un commento un po’ fuori dal comune, ma cavolo se ci ha fatto piacere.

“Ho sempre avuto un interesse particolare per la figura di Papa Celestino V e per l’opera da lui svolta, in particolare appunto per l’istituzione di questo momento di perdono e poi per l’attualità di questo messaggio tenendo conto della situazione di conflitto che viviamo nel mondo intero ormai”. Lo ha detto il cardinale Pietro Parolin appena arrivato all’Aquila per celebrare la messa che precederà l’apertura della Porta Santa, in occasione della 731/a Perdonanza Celestiniana. “Quello che Papa Francesco chiamava la terza guerra mondiale a pezzi – ha detto – sta diventando sempre più crudele come vediamo nei vari scenari. Questo

L’Aquila Suona 2025

Nella vecchia piazza San Biagio, come ai tempi del No Playback per L’Aquila Suona. “Una grande serata di Perdonanza, con protagonisti tanti artisti aquilani che si sono esibiti per la loro città”. Così il vicesindaco Raffaele Daniele ha parlato della notte di musica e condivisione che ha segnato uno dei momenti più intensi dell’avvio di “L’Aquila suona”, la rassegna diffusa che anima il centro storico nei giorni dell’evento celestiniano. Tra atmosfere elettroniche, percussioni tribali, jazz, canzoni d’autore e momenti di danza urbana, la serata si è proposta come un mosaico di generi, a riempire piazze e vicoli del centro storico.

Sul rettilineo che collega la Valle Subequana all’Abruzzo aquilano, la corsa del Fuoco è una colonna silenziosa fatta di sguardi e fiato corto, che avanza lungo l’asfalto. Due file ordinate di ragazzi, adulti e bambini procedono insieme: qualcuno con la maglietta tecnica, altri con scarpe da ginnastica improvvisate, i più con i loghi e le scritte “Associazione Comitato festa della Perdonanza Celestiniana Unesco Ich”. In testa, la fiaccola che passa di mano in mano ogni 300-400 metri. Nell’aria, l’odore del combustibile che brucia per tenere viva la fiamma. A guidare il corteo, un Suzuki Vitara Hybrid blu scuro: assetto compatto, tipico del marchio, ma con quell’aria da

Sono da poco passate le sette del mattino quando Giuseppe D’Amuri, insegnante in vacanza con la famiglia, riceve una strana telefonata. Dall’altro capo c’è qualcuno della Pro loco del paese che, senza troppi giri di parole, lo invita a dare una mano: c’è da montare l’albero di Natale. Ad agosto. Inizia così la giornata più surreale dell’estate a Terranera, minuscola frazione di Rocca di Mezzo, in provincia dell’Aquila, a 1.270 metri d’altitudine nel cuore del Parco naturale regionale Sirente-Velino. Un piccolo borgo che, giovedì scorso, da un momento all’altro, si è trasformato in un set natalizio fuori stagione: luminarie, addobbi,