Corrado Guzzanti l’aveva detto a modo suo: i costumi regionali, con tutto il folklore a corredo, rischiano di sembrare “buffi e stupidi” travestimenti più che identità. Oggi il paradosso è servito: da una parte c’è Enrico Melozzi, patron della Notte dei Serpenti, che in un’intervista al Centro suggerisce un Abruzzo da cartolina, con il saltarello a far da marchio di fabbrica; dall’altra chi – come Setak – rifiuta di addomesticare la lingua locale e preferisce cantare brani propri. Per lui la vera sfida non è fare audience, ma costruire una memoria musicale che resti, senza svenderla al primo applauso televisivo. È l’Abruzzo

Gli schermi dei cellulari illuminano la Cavea dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone: c’è chi li usa a mo’ di torcia, chi riprende Patti Smith, chi scorre le notifiche delle agenzie sull’operazione di terra israeliana nel cuore urbano di Gaza. Un cortocircuito che la cantautrice americana rende ancora più evidente mettendo Masters of War in Scaletta, ricordando di aver conosciuto il brano di Bob Dylan a sedici anni e sottolineando come oggi ne percepisca tutta l’urgenza e l’attualità. Tra il pubblico spunta anche una bandiera della Palestina. Il concerto, parte del Roma Summer Fest, si apre con People Have the Power e attraversa i momenti più amati

Un mese fa esatto, il giorno dopo Ferragosto, abbiamo registrato all’alba il rumore del mare a Montesilvano. Una spiaggia, tre voci – Antonella Finucci, Valeria Valeri oltre alla mia – e un racconto che intreccia memoria, letteratura e mito: da Eos e Cronos fino agli scrittori e viandanti dei nostri tempi. La trasmissione, nata in studio e passata per teatri e scuole, diventa ora itinerante: voci, storie e paesaggi che uniscono geografie e stagioni della vita. Dalle pagine di Oceans e Lithium 24 (All Around), alle parole di Rumiz o ai versi di Mariangela Gualtieri, fino a Scellerate di Finucci (Radici Edizioni). Il

Ofena ha ospitato l’incontro con il professor Barone dell’Università dell’Aquila sulle “guerre dimenticate”. Un pomeriggio dedicato a una testimonianza concreta: sono stati raccontati gli esiti dell’ultima missione umanitaria e presentati i progetti legati alla prossima partenza, prevista tra dicembre 2025 e gennaio 2026. L’appuntamento ha avuto anche un risvolto solidale, con la raccolta fondi destinata ai bambini vulnerabili del Congo. Nel clima di amicizia e vicinanza che ha accompagnato l’incontro, è emersa l’idea che la pace non sia un concetto astratto, ma un gesto da praticare ogni giorno, nella consapevolezza che le belle parole somigliano ai fiori, mentre le buone

Manifestanti ProPal hanno bloccato da questa mattina la via di accesso principale alle sedi di Leonardo e Thales Alenia Space nella zona industriale ovest dell’Aquila. Tensioni con la polizia si sono verificate alla richiesta di liberare l’accesso alle aziende. “Leonardo Spa fa i soldoni sul sangue dei popoli”, si legge in uno dei cartelli. Un altro recita: “Fuori Leonardo dalle università”. Sul posto sono presenti agenti della Digos e un furgone della polizia con agenti in tenuta antisommossa. Alla mobilitazione, ancora in corso, stanno partecipando attivisti da tutto l’Abruzzo, con azioni di volantinaggio già avviate il mese scorso. Tra i

Un’Ape Piaggio attraversa le piazze storiche diffondendo i versi di Mahmoud Darwish. Due ballerini immobili raccontano con la voce ciò che il loro corpo non può danzare. Una performer trasforma il pubblico in un coro sospeso, fluido, plurale. Il Festival Performative ti trascina dentro: è arte che cammina, che respira nei tessuti, nei gesti, nei silenzi. Tradizione e sperimentazione tornano a incontrarsi all’Aquila a partire da questo pomeriggio, con la quinta edizione di Performative, il festival del Maxxi che porta in scena arte, danza, musica e teatro, trasformando la città in un laboratorio urbano dove la memoria dialoga con l’innovazione. L’iniziativa è portata avanti in collaborazione con l’Accademia

Trent’anni di tutela ambientale raccontati con le corde di un violino. Il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga festeggia il suo anniversario con due concerti speciali: protagonisti Uto Ughi e i Solisti Aquilani, in scena tra L’Aquila e Fano Adriano. Un omaggio in musica a un territorio che unisce cultura, paesaggio e identità. L’iniziativa, promossa dall’Ente Parco, prevede due appuntamenti a ingresso gratuito: giovedì 18 settembre all’Auditorium del Parco dell’Aquila e venerdì 19 settembre nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Fano Adriano (Teramo), entrambi alle ore 18. Alla conferenza stampa di presentazione, nella sede dei Solisti Aquilani, sono intervenuti: Tommaso Navarra (presidente del Parco), Elsa Olivieri (direttrice), Maurizio Cocciolito (direttore artistico dell’ensemble), Silvia Gauzolino (presidente), il vicesindaco

Da Sunday Bloody Sunday, con gli echi dei Troubles che si sovrappongono a ogni nervo scoperto del pianeta, a Rockin’ in the Free World, dove la rabbia diventa energia collettiva, fino a Guerra nuclear, in cui Marisa Liz canta il buio di un’umanità sul punto di annientarsi da sola. Ancora una volta, Rockin’1000 porta sul palco il suo grido contro la guerra, cucendo insieme storie, suoni e generazioni in un’unica voce. Il Rockin’1000 torna a Leiria, in Portogallo, con un messaggio chiaro: contro ogni guerra, la musica resta l’unico vero linguaggio universale. Nel concerto dello Stadio Municipale, mille musicisti – tra professionisti, amatori e giovanissimi –

Rockin’ in the free world’ è con me da quando avevo 16 anni e mezzo. L’altra sera, a Leiria con Rockin’1000, l’ho cantata fino a perdere la voce. Nonostante il suo peso sociale, per me resta soprattutto un invito: comunque vadano le cose, vale sempre la pena continuare così… Rockin’ in the free world