L’ultima storia raccolta nel libro fotografico “Le mani della città” non ha un nome né un volto. O meglio, il nome e il volto appartengono a tutti quegli operai le cui ossa fanno le spese di un contesto socio-economico legato alla ricostruzione in un momento in cui i grandi del mattone non si buttano più sull’Aquila perché i pagamenti arrivano tardi e c’è poco margine di guadagno. Non è più come nella fase emergenziale in cui hanno costruito le new town.  «Il subappalto per un General Contractor è fondamentale», si legge nell’ultima pagina del volume. Parte dalla base di acquisizione

Giuseppe proviene da una famiglia numerosa, sette fratelli e cinque sorelle. È nato a Secondigliano, un quartiere di Napoli a volte piuttosto “movimentato”. Un quartiere di cui si parla tanto, ci sono disoccupazione, un po’ di delinquenza «ma dove vai vai Napoli è un casino», sottolinea, «c’è la gente tranquilla e quella più vivace, lì ognuno sceglie la sua strada, chi va di qua e chi se ne va di là. La gente è povera, ma è ricca di cuore, perché il poco che ha lo divide sempre». Una vita di impegno e sacrifici la sua, senza mai scendere a

«Devo credere in tutti i libri, il Vangelo, la Bibbia, il Corano. Devo credere in tutto quello che è venuto prima del Profeta. Credo in Maria, e credo in Gesù. La religione è come una regola per la vita, qualcosa che ti aiuta a migliorare, è come il medico che ti toglie una sigaretta al giorno per farti smettere di fumare».  Le mani di Fawzy si muovono nervose quando parla di queste cose. Un punto di incontro tra il suo credo e il punto di vista cristiano – che poi è come guardare la stessa cascata, ma da due versanti

Il Benin è uno dei Paesi più poveri dell’Africa, poco conosciuto. Martin viene da lì e lavora nei cantieri della ricostruzione post-sisma. La sua storia è raccontata nel libro “Le mani della città” di Claudia Pajewski. Il libro è stato presentato nella sede del Gran Sasso Science Institute alla presenza, tra gli altri, dell’ex ministro Fabrizio Barca. «Non abbiamo la guerra», racconta Martin, «la politica funziona e si vota regolarmente per eleggere chi ci rappresenta, insomma si vive in pace e in allegria anche se c’è la sofferenza della povertà. Sono nato 41 anni fa in un piccolo villaggio che si chiama Adromè, i

La ricostruzione non ha quasi mai i volti della classe politica, imprenditoriale o quello dei portatori di interesse chiamati a fare scelte importanti nell’ambito della scansione di tempi, mezzi e risorse a servizio dei vari cantieri. Protagonisti della ricostruzione post-sisma sono anche e soprattutto gli operai impegnati quotidianamente in prima linea. Punto di forza delle fotografie di Claudia Pajewski e del suo libro “Le mani della città”, presentato mercoledì nella sede del rettorato Gssi (ore 18.30), sono le storie personali di alcuni degli operai ritratti. Il volume si chiude anche con delle testimonianze raccolte in prima persona, questa è la

I ricordi di infanzia di Dorin, gli animali della fattoria e i compi di coltivazione in Moldavia. I canti di Fazwi, dagli armonici che possono suonare dissonanti a chi non è pratico della musica tradizionale egiziana. Le scorribande di Felice, dalla sua Sciacca, attraverso le strade della Sicilia, e il sorriso di Lamine che spunta dal caschetto arancione. Occhi, espressioni, smorfie che accompagnano il lavoro quotidiano di ricostruzione post-sisma, in quello che è tuttora il cantiere edile più grande d’Europa, popolato da migliaia di uomini. Un lavoro che la fotografa Claudia Pajewski ha voluto raccontare attraverso una serie di scatti

Nuovo incontro d’autore per la libreria Maccarrone all’Aquila dopo il premio Campiello Pino Roveredo. Sabato 3 marzo, alle 18 fa tappa nel capoluogo la scrittrice Carmela Scotti, per presentare il suo libro d’esordio, “L’imperfetta”, edito da Garzanti, finalista al Premio Calvino. Il romanzo è ambientato nella Sicilia di fine Ottocento, e ha per protagonista Catena Dolce, primogenita di una famiglia di contadini. La storia è segnata dalla morte del padre della ragazza, un evento che segna la sua vita tanto da spaccarla in due: un prima e un dopo. Tutta la vita di Catena è un contrasto di luci e

“Happy end” di Michel Haneke ha chiuso in bellezza la prima parte del programma del festival cinematografico degli aquilani. Dopo due mesi di proiezioni di altissima qualità seguite da un pubblico affezionato e numeroso che ha riempito ogni giovedì il palazzetto dei Nobili, comincia la seconda parte del programma di questa XII edizione del Film festival, con titoli da grande cinema. Seguirà una terza e ultima programmazione, in allestimento, che si concluderà il 3 maggio 2018. L’apertura, in programma giovedì (ore 18.45 e 21.15), è riservata al vincitore della Palma d’Oro 2018 “The Square” del regista svedese Ruben Östlund, all’interno

«Il signor Presidente affida a questa lettera i sensi della sua ideale partecipazione alle celebrazioni». Con queste parole l’ufficio relazioni esterne del Quirinale ha risposto, per conto del presidente Sergio Mattarella, all’invito di padre Giuseppe De Gennaro a partecipare a una delle sette messe domenicali dedicate «al risveglio della coscienza politica degli italiani». Un percorso ideale di avvicinamento all’appuntamento elettorale del 4 marzo. «Il nostro obiettivo», spiega il religioso, «è di far leva sui Sette Doni dello Spirito Santo (Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà e Timor di Dio) per liberarci dalla piaga dell’indifferenza e dell’astensionismo politico». Il percorso è stato avviato all’Università