C’è la Parigi di Simone, blogger e seguace della musica rock  e quella di Fabio Iuliano che per mesi ha lavorato nella capitale francese. Ci sono le canzoni del protagonista che costituiscono l’incipit di ogni capitolo e quelle dell’autore che afferma di avere gli stessi gusti del suo personaggio. Fabio Iuliano, che ama definirsi un aspirante storyteller, scrive libri e canta in una band alternative rock, oltre a essere docente di lingue. E’ giornalista e tra le collaborazioni può vantare l’Agenzia Ansa e il Centro. Nel corso della sua carriera ha lavorato a Parigi e a Milano con Eurosport e

La musica è tanto importante nell’universo privato del protagonista di Lithium 48 come in quello dell’autore, che il romanzo si apre con una playlist delle canzoni citate, e con il codice QR da utilizzare su Spotify per poterle ascoltare. A seguito dell’amara rivelazione dei particolari del suo tempo perduto, Simone comincia a riacquistare consapevolezza ed è a questo punto che il racconto si fa denso e significativo. Egli oscilla tra diverse interpretazioni di ciò che vede e sente, il dubbio si insinua in lui e anche in chi legge. Se la paura del diverso e delle situazioni nuove permea i suoi pensieri all’inizio del

Lithium, come una canzone dei Nirvana. 48, come le ore ripercorriamo a ritroso in questa storia che ci fa sprofondare nelle paure dell’uomo contemporaneo. Il secondo libro di Fabio Iuliano, edito da Aurora, è un viaggio on the road in bilico tra amara introspezione e critica sociale, con un ritmo frenetico debitore del rock alternativo degli Anni 90. Scorrendo le pagine di questo secondo romanzo firmato da Fabio Iuliano vengono in mente proprio le parole, anzi le urla strazianti, di Kurt Cobain in Lithium: una delle tante perle in bilico tra schizofrenia e disagio nella carriera dei Nirvana. E in

Le transenne in cemento, poste come misura anti-terrorismo, costringono a fare a piedi qualche metro in più rispetto alle scorse edizioni. Per raggiungere San Bernardino, punto di partenza e arrivo della processione del Venerdì Santo, passi attraverso strade che a nove anni dal sisma ne recano intatto l’odore delle ferite. Una volta in Basilica è l’incenso a riempire l’aria, quasi a fare da contraltare al chiacchiericcio di preparazione dei simulacri che poco assomiglia a quello che ci si aspetta debba accompagnare un corteo solenne. Forse, però, anche questo chiacchiericcio è un modo per ritrovarsi, intorno a un rito di morte

C’è uno storytelling alternativo a fare da diario in anni così controversi come quelli di una città che conta ancora le ferite del sisma. Un racconto fatto di musica (Nick Drake, Clash o Depeche Mode tra gli altri), amicizia, amore, rugby, programmi radiofonici. “Io non c’ero” è tutto questo, ma anche di più. Il libro d’esordio di Giuseppe Tomei si ascrive all’universo del suo autore, aquilano purosangue, scrittore e speaker alla radio. Domenica, alle 20, ci sarà la presentazione del volume in una cena evento all’Irish cafè dell’Aquila (via Mausonia per Pianola). Proprio quel giorno il libro è in uscita

Nessun centralismo fascista è riuscito a fare ciò che ha fatto il centralismo della civiltà dei consumi. Il fascismo proponeva un modello, reazionario e monumentale, che però restava lettera morta. Le varie culture particolari (contadine, sottoproletarie, operaie) continuavano imperturbabili a uniformarsi ai loro antichi modelli: la repressione si limitava ad ottenere la loro adesione a parole. Oggi, al contrario, l’adesione ai modelli imposti dal Centro, è tale e incondizionata. I modelli culturali reali sono rinnegati. L’abiura è compiuta. Si può dunque affermare che la “tolleranza” della ideologia edonistica voluta dal nuovo potere, è la peggiore delle repressioni della storia umana.

È in programma giovedì 22 (ore 18) l’undicesimo incontro del Caffè Letterario al Bibliobus di piazza d’Arti in via Ficara. Si parlerà di Lithium 48, volume targato Aurora edizioni – casa editrice trentina indipendente – per la collana Pensieri nuovi. Si tratta del secondo libro a firma di Fabio Iuliano, giornalista e docente aquilano dopo New York, Andalusia del Cemento – il viaggio di Federico García Lorca dalla terra del flamenco alle strade del jazz. Lithium 48 si gioca nell’arco di 48 ore: 48 ore di ricordi, incontri, vite incrociate, passioni e immagini. L’autore ci porta in un viaggio spazio

Nuovo singolo dei Pearl Jam divulgato attraverso il sito del fan club Ten Club, insieme alla promessa da parte della band statunitense di un nuovo album in arrivo, l’attesissimo seguito del lavoro targato 2013 e intitolato Lightning Bolt. Scritto da Eddie Vedder e Mike McCready, Can’t Deny Me è un attacco, neanche troppo velato, al presidente degli Stati Uniti, Donald Trump: “The higher, the farther, the faster you fly / You may be rich but you can’t deny me / Got nothing, got nothing but the will to survive / You can’t control and you can’t deny me” e ancora

“È un gran giorno per essere irlandesi”, scrivono gli U2 sulla loro pagina Facebook, pubblicando la foto di una pinta di Guinness, un cilindro nero e verde e, sullo sfondo, uno schermo sintonizzato sulla diretta del Torneo delle Sei Nazioni. Non è affatto scontato vincere il Grand Slam (riconoscimento che si ottiene battendo le altre cinque nazionali nell’arco di una singola edizione), proprio nel giorno di Saint Patrick’s e proprio al Twickenham, nel tempio del rugby inglese, casa dei rivali di sempre.