Via col vento. A volte è il caso di dirlo. Cerchio, Collarmele, Costa Murrici, Monte Coppetella, Pescina, Cocullo: percorrendo le montagne di questi territori della provincia aquilana il rumore di fondo è una specie di rombo che fa pensare a un gigantesco ventilatore. E’ prodotto, invece, da decine di enormi pale eoliche che compaiono quasi senza soluzione di continuità in questa zona a cavallo tra la Marsica e la Valle Peligna così come in altre zone del Pescarese e del Chetino: aerogeneratori sorgono anche a Tocco da Casauria e interessi da parte di società sono stati espressi nell’Alto vastese e
È vero che la presenza in sala del direttore del Gran Sasso Science Institute non costituisce automaticamente un sostegno in favore del centrosinistra. Ma dopo mesi di commenti, attestati di stima, elogi indirizzati al centro di eccellenza da parte del presidente Gianni Chiodi, tutto ci si sarebbe aspettati salvo di vedere Eugenio Coccia prendere la parola davanti alla platea dell’auditorium «Sericchi», in occasione della «prima» di Luciano D’Alfonso, candidato alle primarie del Pd per la corsa alla presidenza della Regione.
Eni a Collemaggio, un passato da riscoprire
Come tanti luoghi di culto, la basilica di Collemaggio ha rappresentato nel corso dei secoli non solo un fulcro della vita religiosa della comunità aquilana, ma anche uno punto di aggregazione dove incontrarsi, discutere, dar vita a nuovi progetti e nuove attività. Uno spazio denso di simboli per la gente, dai rilievi alle statue, ai dipinti. Un linguaggio difficilmente decifrabile nella nostra epoca, ma perfettamente accessibile agli aquilani del medioevo. Così, oltre ad essere uno dei simboli della rinascita di questa comunità post-sisma, la basilica di Collemaggio diventa un vero e proprio “libro di pietra” la cui lettura può rivelare
Il proiettore illumina la parete del terzo piano dell’Ufficio speciale per la ricostruzione, trasformando un lato della stanza in una mappa della città, con le zone colorate a seconda dei cantieri. Dall’altro lato, dati alla mano, l’assessore Pietro Di Stefano scandisce i tempi del piano di interventi nel capoluogo, mostrando un pacato ottimismo rispetto al cronoprogramma: «Potendo contare su fondi certi», afferma, «porteremo a termine la ricostruzione dell’asse centrale entro il 2017. Torneremo così a riprenderci i nostri spazi, recuperando un pezzo importante del nostro passato». Un messaggio ben preciso da condividere con gli aquilani, ma anche da lanciare a
Dai pomeriggi umidi di Viterbo, scanditi dai tempi della moka di caffè, con i libri accatastati sui tavoli della casa dello studente, all’odore dell’erba dei pascoli del parco del Gran Sasso, a caccia di un’idea per trasformare la tradizione pastorale dei nonni in un’attività che possa avere un futuro anche in un sistema agroalimentare segnato dalla grande distribuzione. È la storia di Vito e Manuela – 36 anni lui, 33 lei – che hanno deciso di accompagnarsi nella vita e sul lavoro, riscoprendo insieme alcune piccole produzioni casearie, dallo yogurt al formaggio.
di Fabio Iuliano – fonte Ansa – VILLAVALLELONGA (L’AQUILA), 5 MAR – Si accorge che al termine della festa di carnevale, nella scuola elementare dove insegna, sono spariti 30 euro dalla sua giacca e decide, stando al racconto dei diretti interessati, di perquisire i suoi alunni, arrivando a fare spogliare alcuni di loro. Una maestra di Villavallelonga, piccolo centro nel cuore del Parco nazionale d’Abruzzo, è finita nell’occhio del ciclone e ora rischia un provvedimento disciplinare. Intanto i Carabinieri hanno avviato indagini.
L'Aquila, Giorgi: la povertà è la vera emergenza
«Il campanello di una canonica non ha mai tregua. Ancor più in una città terremotata. Lo senti suonare a tutte le ore, tranne quando è il momento del pranzo. Allora le porte laterali della mensa di Celestino V si spalancano per accogliere e ascoltare, ma con discrezione. Lontano da occhi invadenti, le vite disperate di tanti giovani in Abruzzo, oggi s’intrecciano con i pochi homeless storici e gli stranieri che, anche in passato, bussavano alle porte del movimento celestiniano per chiedere un tozzo di pagnotta».
Grande festa all’esterno dello stadio Olimpico di Roma, a prescindere il risultato fra Italia e Scozia valevole per il terzo turno del Sei nazioni di rugby. I tifosi fraternizzano, mangiano e bevono insieme, bande musicali più o meno improvvisate allietano il prepartita e il terzo tempo. Anche per le vie del centro di Roma già ieri e nelle prime ore del mattino si notavano tifosi con il kilt. Sono circa 6.000 i tifosi scozzesi che hanno acquistato i biglietti. Staccati oltre 70mila tagliandi. GUARDA IL VIDEO
Fucino, basta immigrati: il lavoro non c'è più
Depuratori che non funzionano, guasti continui agli impianti di irrigazione, pericolo di infiltrazioni criminali, ma anche difficoltà di integrazione della manodopera straniera. Il sistema produttivo agroalimentare del Fucino fa i conti con un difficile contesto socioeconomico e con tutta una serie di deficit infrastrutturali che penalizzano chi rispetta le regole. LA MIA NOTTE NEI CAMPI TRA I DANNATI DEL FUCINO