15 Febbraio 2015 Condividi

Viaggio nei "meandri" dell'Ufficio speciale della ricostruzione all'Aquila

imageL’AQUILA. All’ingresso principale dell’Ufficio speciale della ricostruzione non c’è più gente di quanta non ne sia in attesa al vicino atelier di Alberto, parrucchiere per signora. I professionisti parcheggiano all’angolo di via Montorio al Vomano. Il personale dell’ufficio distribuisce talloncini di carta multicolore per smistare le pratiche: giallo per il protocollo, rosso per le schede parametriche, blu per il «front office» e verde per le abitazioni polivalenti. L’ufficio di Carlo Pirozzolo, titolare ad interim dell’Usra è al secondo piano, per arrivarci basterebbe superare la stanza con le macchinette per la pausa caffè. Ma guai a passare dall’interno. Un’impiegata solerte alla porta invita a uscire e rientrare per un ingresso laterale, lo stesso utilizzato dai pazienti del nucleo di cure mediche di base. Neanche il tempo di fare il giro e ti ritrovi davanti la stessa impiegata che sgomita per far vedere una pratica a Pirozzolo. È passata dall’interno, lei. «Io lavoro qui e posso», dice. Se le schede parametriche dovessero fare lo stesso a cui è costretto un utente per arrivare a destinazione, la ricostruzione potrebbe aspettare anche il 2043.

La pratica che la giovane professionista porta all’attenzione del capo struttura è relativa alla richiesta inoltrata ad Abruzzo Engineering di un supporto temporaneo di 26 unità. Di fatto, la fine della convenzione con l’ente qualche problemino l’ha causato anche all’Usra. L’occupazione simbolica degli uffici della Ricostruzione ha messo in luce delle grandi carenze strutturali, anche se – a differenza degli sportelli in carico al Comune dell’Aquila – l’organizzazione dell’Usra riesce a tamponare meglio le carenze. «La mole di lavoro da compiere», valuta comunque Pirozzolo, «è sotto gli occhi di tutti, chi frequenta l’Usra o gli uffici comunali impegnati nella ricostruzione si rende conto della quantità di adempimenti. Abruzzo Engineering, che ha al suo interno professionalità e competenze di elevata esperienza, ha svolto un ruolo determinante».

Per accordi con la presidenza del Consiglio, le funzioni di Pirozzolo sono molto limitate e quindi di rinnovi della convenzione non se ne parla. L’assistenza tecnica, comunque, deve essere garantita. Di qui la richiesta di 26 unità che, se l’accordo va in porto, entreranno nelle squadre dell’Usra. «Ad ogni team», spiega Pirozzolo, «con cadenza settimanale, vengono assegnate le pratiche da esaminare». Nei giorni scorsi, per rispondere alle riserve sul loro operato espresse dal sindaco Cialente, i 63 lavoratori dell’ufficio (51 tecnici e 12 amministrativi), hanno ricordato che l’Usra, nella settimana dal 2 al 6 febbraio, oltre ad aver svolto la regolare attività istruttoria ha licenziato 28 pratiche di ricostruzione privata per un importo di 32.953.726,63 euro.

Di questa somma, ben 26.5 milioni di euro possono essere impegnati direttamente, mentre 6,5 milioni riguardano pratiche di scheda parametrica primo livello, delle quali deve essere ancora presentato il progetto esecutivo. Un risultato che, potenzialmente, comporterebbe una produttività annua di oltre 1.5 miliardi di euro, ben oltre la copertura statale. In comprensibile imbarazzo dovuto dal suo contemporaneo incarico di segretario comunale, Pirozzolo cerca di evitare polemiche con il suo primo datore di lavoro. «L’accelerazione richiesta dal sindaco è comprensibilissima», dichiara, «in quanto interpreta le aspettative di tutti gli aquilani che da troppi anni vivono in alloggi inadeguati. Qualcosa in più si poteva fare, ad esempio assumere meno consulenti e coordinatori e più tecnici istruttori».

A tal proposito giova ricordare che al libro-paga della struttura ci sono ancora sei coordinatori nominati dall’ex titolare, Paolo Aielli, con ingaggi annuali che vanno da 85 a 100mila euro: Roberto De Marco, Vincenzo Petrini, Alberto Cherubini, Georg Josef Frisch, Paolo Angeletti e Carmenzo Miozzi. Gli stessi che, peraltro, che avevano fatto parte della struttura di alta consulenza voluta dallo stesso Cialente per realizzare il piano di ricostruzione dell’Aquila. La legge Barca, in ogni caso, definisce l’organico dell’ufficio 25 tecnici a tempo indeterminato provenienti dal Concorsone, 25 amministrativi a tempo determinato arruolati col “Concorsino”. A questi si aggiungono i co.co.co. fuoriusciti dalla vecchia filiera. Oltre alle istanze della ricostruzione, l’Usra svolge un importante ruolo nella rimozione delle macerie e nel controllo della spesa pubblica. «In genere le istruttorie», ricorda Pirozzolo, «a fine procedimento determinano un risparmio del 20% rispetto alla somma richiesta».

di Fabio Iuliano – fonte il Centro