Le chitarre dalle forme improponibili appoggiate sulle pareti dell’ingresso. I fumetti, dagli occhi malinconici di Valentina Rosselli al Lungo Addio di Dylan Dog a decorare l’ingresso dello studio. Mezza noce di cocco come posacenere e un tavolino basso coi comandi della Playstation. E poi il sofà. Perché più dei mixer e degli amplificatori dello studio di registrazione è l’assetto dell’anti-studio la parte che caratterizza lo spazio Rec. Non si viene qui solo per suonare, ma per stare insieme, fare amicizie. Perché è così che nascono nuove idee e nuovi progetti. È così che si formano gruppi. Ed è così che, specie

Un fiume interminabile di popolo, 60mila persone di ogni età ed estrazione sociale per dire ‘no” ad un Abruzzo distretto   petrolifero, “no” all’Adriatico costellato di piattaforme offshore. Sono arrivati da tutta la regione con il supporto importante di centinaia di associazioni da tutta Italia per una giornata pacifica e gioiosa e una sola parola d’ordine: “No” alla piattaforma di Ombrina Mare, “No” al Petrolio.

PESCARA. Sono quasi 50 “insospettabili”, da Trento ad Agrigento, che decidevano chi perdeva e chi vinceva nelle partite seguite da migliaia di ignari tifosi che andavano allo stadio pensando di assistere ad un incontro onesto tra la squadra del loro cuore e quella degli avversari. Ma non era così. Presidenti, allenatori, manager, calciatori, imprenditori italiani ed esteri ed anche “magazzinieri” delle società calcistiche della serie D e della Lega pro (ex serie c) ma anche di serie B sono al centro dell’ultimo scandalo delle partite truccate dei nostri campionati che stamattina sono finiti in galera con l’accusa di associazione per

Mio nonno, e dico seriamente, per qualche tempo ha sofferto di uno strano disturbo che gli faceva vedere alpini da tutte le parti. Poi, tutto ad un tratto, scomparso il disturbo e scomparsi gli alpini. Io fino a ieri vedevo alpini ovunque. Oggi invece vedo solo strade vuote. Devo preoccuparmi?

L’AQUILA. C’è un cuore alpino che ogni anno scalda l’adunata. Quello che batte nelle mogli, madri, figlie degli alpini che, nonostante non abbiano svolto il servizio militare, potrebbero portare senza alcun dubbio il cappello con la penna nera. Le vedi in prima linea ad applaudire i loro uomini alle Adunate nazionali, a supportarli nelle loro attività di gruppo, a sostenere quell’ideale di solidarietà e fratellanza propria degli alpini.

Dieci ore è durata la grande sfilata degli alpini a L’Aquila. Lungo tutti i due chilometri e mezzo del percorso gli aquilani hanno risposto con tanti applausi e grande affetto verso le penne nere, in particolare per i volontari della Protezione Civile Ana che ha portato uno striscione con la scritta: “6 aprile 2009 – maggio 2015, siamo ancora tutti qui…”. Erano giunti in più di 8mila nei mesi successivi al terremoto e sono tornati per portare alla popolazione l’affetto e il calore tipico degli alpini. Con loro le penne nere giunte a L’Aquila da tutt’Italia e dai cinque continenti

Gli invisibili delle campagne del Fucino non hanno nome e per questo spesso non possono essere aiutati. È questo ciò che è emerso dalla tavola rotonda “Lavoro dignitoso per un’agricoltura di eccellenza” organizzata nell’ambito della due giorni della Flai-Cgil. All’incontro, al quale hanno preso parte numerosi braccianti, gli esponenti del mondo sindacale e degli istituti di previdenza hanno evidenziato come il fenomeno del caporalato è particolarmente accentuato nel Fucino perché ci sono diversi immigrati non in regola con il permesso di soggiorno che di conseguenza non possono denunciare. Gianni Di Cesare, della Cgil Abruzzo, ha sottolineato come la presenza del

La due giorni organizzata dalla Flai-Cgil nazionale in collaborazione con la Fli-Cgil Abruzzo parte ad Avezzano questo pomeriggio alle 14,30 con l’inaugurazione della mostra “Contro la Torlonia: la lotta, l’eccidio, la riforma” e subito dopo all’hotel dei Marsi con la conferenza “Il lavoro agricolo nel Fucino ieri e oggi” con Corrado Peracchia (Flai Teramo), Ada Sinimberghi (Flai Abruzzo), il sindaco Gianni Di Pangrazio, il segretario della Camera del Lavoro, Umberto Trasatti e l’assessore regionale Dino Pepe. Alle 18 sono previsti un ricordo di Romolo Liberale e l’assemblea pubblica a Luco dei Marsi. Domani alle 5 i sindacalisti andranno a incontrare