Legalità e solidarietà in terra di Calabria
Dal campo della Cepa alle ville degli Arena ci sono poco più di cento passi. Mentre l’autobus circoscrive la cinta muraria del complesso che ospita la ‘ndrina dominante a Isola Capo Rizzuto, nel Crotonese, fai fatica a immaginarti come si svolga, nel quotidiano, la vita dei boss della ‘ndrangheta. Le terre confiscate sono proprio lì di fianco. È in questa zona che si concentrano i laboratori didattici di Libera Terra, portati avanti all’interno di campi sottratti alla criminalità organizzata per farne occasione di lavoro e sostentamento.
Libera Calabria, le interviste sul campo
Dai cappelli gialli della cooperativa Terre Joniche spuntano i ragazzi dell’istituto Vico-Ovidio di Sulmona, ospiti di un campo lavoro in un viaggio finalizzato ad accrescere la consapevolezza sulle mafie. Arance da raccogliere, vivai da far fiorire, erbacce da estirpare e canali da ripulire su terreni confiscati alla ‘ndrangheta a Isola di Capo Rizzuto (Crotone). E il servizio di Max Carlozzo per Esperia Tv, un network digitale calabrese, è la prova che se ai nostri teenager riusciamo a dare gli stimoli giusti, i risultati sono sorprendenti.
C’è chi dice no. E lo fa anche quando questa scelta significa mettere a rischio ogni equilibrio e ogni certezza in un sistema in cui molti non riescono a fare a meno di omologarsi. C’è chi dice no, e riesce a farlo anche vivendo a Petilia Policastro, il paese di Lea Garofalo, donna-coraggio vittima della mafia. Trentatré anni, imprenditore agricolo e sindacalista, Giacinto Berardi riesce ancora a dire no a qualsiasi tentativo di ingerenza da parte della criminalità organizzata nei confronti della sua attività economica. Il giovane imprenditore ha raccontato l’iter, non privo di difficoltà, che ha percorso prima di
“Al posto sbagliato, nel momento sbagliato”
Dopo un momento di confronto sui temi della legalità con gli studenti del Gravina, liceo di Scienze umane, abbiamo incontrato Matteo Luzza, testimone sulla propria pelle della violenza della ‘ndrangheta calabrese nel vibonese. Il 15 gennaio del 1994 uccisero il fratello Giuseppe, poco più che ventenne. La sua “colpa”, quella di aver amato una ragazza al posto sbagliato e al momento sbagliato. La sorella della ragazza era, infatti, come ricorda Liberainformazione, la moglie del boss Antonio Gallace, oggi all’ergastolo. Gallace considerava “roba” sua la vita della cognata. Spettava a lui, in quanto uomo d’onore, decidere con chi la giovane avrebbe dovuto sposarsi. Sicuramente
Al lavoro nelle terre della ‘ndrangheta
A Isola Capo Ruzzuto (Crotone), a pochi passi dal complesso degli Arena, la famiglia più volte coinvolta in fatti di ‘ndrangheta, i volontari di Libera lavorano nei campi confiscati alla ‘ndrangheta per fare di queste terre un’occasione di lavoro e di sostentamento. Con loro, in questi giorni, ci sono anche gli studenti dell’istituto Vico di Sulmona, ospiti di un campo lavoro in un viaggio volto ad accrescere la consapevolezza sulla criminalità organizzata. L’obiettivo principale dei campi di volontariato e di studio sui beni confiscati alle mafie è quello di diffondere una cultura fondata sulla legalità e giustizia sociale che possa efficacemente
“La mafia ha bisogno di gente povera”
Lattine di fagioli, succhi di frutta in brick, pacchi assortiti di pasta, ma anche passeggini e cibo in polvere e poi libri. Ecco l’emporio solidale, un supermercato solo all’apparenza come tanti altri. Qui, infatti, puoi comprare cibo e altri elementi essenziali per la sopravvivenza. La differenza, però, è che non paghi in denaro ma in punti. Venticinque a settimana, non di più. Questo è quanto concesso a ogni persona o nucleo familiare che accedono allo spaccio grazie a una speciale tessera rilasciata col contributo simbolico di due euro. Ai tesserati vengono assicurate settimanalmente le provviste per tirare avanti. IL VIDEO Questa
Verso la Calabria, sulla strada della legalità
Otto ore in autobus e qualche sosta per raggiungere Isola di Capo Rizzuto, sede della cooperativa Terre Joniche che, in collaborazione con Libera, ha allestito un campo di lavoro la cui sede fa parte di un terreno confiscato alla ‘ndrangheta. Un piccolo presidio circondato da pale eoliche che formano un corridoio verso il mare. Nel comune di Isola di Capo Rizzuto sono stati confiscati circa 100 ettari di terreni agricoli con annesse varie strutture, che oggi sono gestite dalla cooperativa agricola. Il provvedimento di confisca emesso nei confronti del clan Arena, una delle organizzazioni storiche e più potenti della ‘ndrangheta calabrese,
In Calabria, a scuola sui terreni confiscati
A scuola di legalità. È iniziato nei giorni scorsi un percorso didattico, organizzato dall’istituto Vico di Sulmona, che accompagnerà i ragazzi del secondo anno (indirizzo motorio) alla scoperta delle principali problematiche legate alla criminalità organizzata. Un percorso che culminerà con un’esperienza di alcuni giorni all’interno di un campo scuola in Calabria, allestito dalla cooperativa sociale “Terre Joniche” utilizzando proprietà terriere e immobiliari confiscate alla ‘ndrangheta. I campi scuola sui beni confiscati rappresentano una nuova opportunità educativa capace di coniugare la dimensione del servizio di volontariato con l’acquisizione di nuove competenze. Da anni Libera, l’associazione fondata da don Luigi Ciotti, organizza
Mafie e informazione: mai abbassare lo sguardo
Scrivere di mafia nel 2017, in un momento in cui fare inchiesta è molto più difficile e molto meno remunerativo che in passato. In un momento in cui il flusso continuo di notizie non rende giustizia all’impegno di pochi professionisti e al rischio che si prendono nel portare avanti il loro lavoro. Nasce da qui la riflessione del convegno, sostenuto dall’Ordine dei giornalisti, su Mafia e informazione. Nell’aula magna dell’edificio Alan Turing a Coppito, il giornalista di Repubblica Attilio Bolzoni e il sociologo Pino Arlacchi sono stati protagonisti di un tavolo tecnico di approfondimento sulla criminalità organizzata, dal titolo “Mafie