Troppe famiglie sole per gestire la diversità
Tre persone disabili uccise in soli tre mesi in Abruzzo, con il successivo suicidio o il tentato suicidio del familiare: numeri e circostanze che pongono interrogativi sul disagio crescente tra chi vive una situazione di disabilità in famiglia, come dimostrerebbe anche l’ultimo episodio. Alla base della strage compiuta all’Aquila dall’ex primario di Urologia di Teramo, Carlo Vicentini, ci sarebbero infatti proprio le gravi condizioni in cui versava il figlio più grande, 42enne, disabile e attaccato a un respiratore. «Una tragedia che colpisce e interroga tutte le famiglie che vivono situazioni analoghe», rimarca Anna Rita Felici Verna, presidente dell’Associazione aquilana per la promozione
Si chiama “Le crepe della giustizia” il docufilm che verrà presentato giovedì 6 aprile prossimo a 14 anni dal terremoto che colpì L’Aquila e l’Abruzzo provocando 309 vittime. Un’occasione di confronto e riflessione sui temi di memoria e giustizia. Il progetto multimediale, che sarà presentato alle 16.30 al Ridotto del Teatro comunale dell’Aquila, nasce da un’idea di Federico Vittorini, Rita Innocenzi, Matteo Di Genova, Agnese Porto, Alessandro Tettamanti, Stefano Ianni. Alla presentazione interverranno il giudice Marco Billi, la psicoterapeuta Ilaria Carosi, il giornalista Alberto Orsini, lo scrittore Alessandro “Chiappanuvoli” Gioia e il medico Vincenzo Vittorini, presidente dell’associazione “309 martiri dell’Aquila”.
Sarà la ricercatrice turca Cansu Sonmez, 30 anni, originaria di Izmir (Smirne), ad accendere il braciere in ricordo delle 309 vittime del sisma del 6 aprile 2009, nel corso della fiaccolata di commemorazione in programma mercoledì 5 aprile a 14 anni dalla scossa che colpì L’Aquila e l’Abruzzo. Lo ha annunciato il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, in una conferenza stampa in cui sono state presentate le iniziative promosse dall’amministrazione comunale in occasione del quattordicesimo anniversario. Presente anche il sindaco di Montereale (L’Aquila), Massimiliano Giorgi, in rappresentanza dei Comuni del Cratere. Nel pomeriggio ci sarà una Santa Messa nella basilica delle
Encomio al professor Francesco Barone
Il professore dell’Università dell’Aquila, Francesco Barone, ha ricevuto un encomio solenne da parte del sindaco di Bussi sul Tirino (Pescara), Salvatore Lagatta per il suo impegno nelle azioni umanitarie, in particolare verso le popolazioni dell’Africa subsahariana. “Nella sua continua e incessante missione umanitaria in Africa – si legge nelle motivazioni – ha dimostrato determinazione e coraggio affrontando pericoli e avversità, facendosi promotore di innumerevoli iniziative volte a dare sostegno alle popolazioni, attraverso la distribuzione di cibo, medicine e vestiario. Impegnandosi inoltre, a promuovere la scolarizzazione dei bambini”. Ieri la cerimonia di consegna, al castello del paese, con l’accompagnamento dei musicisti del
“C’è stato un tempo in cui l’Abruzzo ospitava il futuro, e fu quando tra le sue aspre montagne si realizzava un miracolo di ingegneria incredibile: il prosciugamento del Fucino”. Il viaggio parte da qui, da uno spazio e un tempo scanditi dai solchi tracciati dalla penna dello scrittore Peppe Millanta nella collana ‘Comete – Scie d’Abruzzo’ in uscita per Ianieri Edizioni. Un ampio progetto editoriale che raccoglie i racconti di grandi personaggi che hanno attraversato l’Abruzzo. Itinerari che invitano i lettori a mettersi a loro volta in cammino sugli stessi sentieri, oggi, con gli occhi del passato. Le 12 uscite
Uto Ughi in concerto ad Avezzano dopo 15 anni
Torna a esibirsi domani, venerdì 24 marzo (ore 21) al Teatro del Marsi di Avezzano (L’Aquila), dopo 15 anni, il violinista Uto Ughi, in duo con il pianista Bruno Canino. Si tratta di nomi di assoluto valore nel panorama italiano e internazionale della musica classica. In scaletta, la Ciaccona in sol minore di Tomaso Antonio Vitali che sarà seguita dalla Sonata “Gran Duo” di Franz Schubert. Quindi, un omaggio a Johannes Brahms (Sonata n. 3 op. 108). In chiusura il Rondò capriccioso op. 28 di Camille Saint Saens. Uto Ughi ha mostrato uno straordinario talento fin dalla prima infanzia. Da
Luci nella notte per le 309 vittime
Difficile ascoltare il Salmo 21 e la Passione secondo Matteo nella domenica delle Palme senza pensare a un’altra domenica, quella di 14 anni fa: il cinque aprile 2009, ultimo giorno di un passato che è ancora terra straniera. Il ricordo vivo della notte che seguì ha spinto il primo cittadino, Pierluigi Biondi, a proclamare anche quest’anno il lutto cittadino per l’intera giornata di giovedì 6 aprile, con un’ordinanza che prevede «l’esposizione a mezz’asta delle bandiere degli edifici pubblici» e «il divieto di attività ludiche e ricreative», così come di «ogni altro comportamento che contrasti con il carattere della ricorrenza o con
Una petizione a sostegno di Roger Waters
Una petizione a supporto di Roger Waters è stata sottoscritta da star della musica mondiale del calibro di Brian Eno, Peter Gabriel, Eric Clapton, Nick Mason, Tom Morello dei Rage Against The Machine, nonché Robert Wyatt, fondatore dei Soft Machine. Sono diversi i concerti del suo ‘This Is Not a Drill’ già cancellati o a rischio cancellazione. Leggi anche: Waters, concerti cancellati in Polonia L’ex Pink Floyd avrebbe dovuto esibirsi il prossimo 28 maggio presso la Festhalle nell’ambito del tour ‘This Is Not a Drill’, ma lo spettacolo è stato sospeso dalla città di Francoforte per via del “persistente comportamento anti-israeliano” del musicista britannico. Intanto proprio l’altro
Sam Yaddah, anima Gospel dal Ruanda all’Aquila
A quasi 29 anni da quell’aprile del 1994, le strade di Kigali conservano ancora i segni di quel genocidio, uno dei più sanguinosi episodi della storia dell’umanità del XX secolo. Per circa 100 giorni furono massacrate centinaia di migliaia di persone e furono moltissime le persone costrette ad espatriare, allora come oggi. Le canzoni di Sam Yaddah, al secolo Samuel Kwitonda, raccontano anche di questo, in un gospel accompagnato da pianoforte, tastiera o chitarra acustica. Ma la sua storia è ben diversa: non è arrivato in Italia per ragioni umanitarie, ma perché è stato coinvolto in un progetto internazionale di un’associazione di