Palazzi, ville, terreni agricoli e non, ma anche aziende e negozi. Immobili e proprietà frutto di attività criminali e che ora sono nelle mani dello Stato. Sono 276 i beni sottratti in Abruzzo alla criminalità e in gran parte riassegnati a Comuni, Province, Regioni, Ministeri o forze dell’ordine. Una malavita che nella nostra regione assume forme differenti: i clan rom nella costa, la criminalità organizzata nell’entroterra e, a sorpresa, i grandi evasori di tasse che qui sono puniti alla stregua dei mafiosi. La legge è chiara: perché i beni possano essere confiscati è sufficiente il sospetto che provengano da un

È stato all’Aquila nel post-sisma per ritrarre i luoghi maggiormente segnati dalla tragedia e ora, in occasione del settimo anniversario, vi farà ritorno per un’esposizione a tema. L’artista britannico Jason Gibilaro poterà nel capoluogo la forza dei suoi colori per un racconto narrativo a 360° sull’esperienza drammatica del post- sisma. L’inaugurazione è prevista domenica 3 aprile con un vernissage a partire dalle 19. La mostra sarà poi visibile fino a venerdì 15 aprile all’interno dei locali della cantina del Boss, in piazza Regina Margherita. Gibilaro vive a Londra, ma la sua famiglia è legata all’Aquila. I suoi dipinti raccontano atmosfere

Gli attentati di Parigi e Bruxelles, più di altri, più di quello alla sede di Charlie Hebdo – avvenuto all’inizio del 2015 – più delle atroci decapitazioni sul web, hanno puntato l’attenzione sulla rapida ascesa del califfato che in poco tempo è riuscito ad attrarre tantissimi giovani da ogni parte del mondo. Si ritiene che i ragazzi aderenti a quest’organizzazione siano spinti dal desiderio di sentirsi parte di un gruppo e di cercare la propria identità, ignari di ciò cui andranno incontro. L’Isis si sta mostrando abile nel promuoversi via Internet grazie al quale è possibile mettersi in contatto direttamente

Oggi ho deciso di strappare via per un po’ la scienza dal suo infinito dibattito con la religione perché mi andava di chiederle come procedesse il suo rapporto con l’arte. Mi ha confessato di trovarsi in una relazione complicata, siccome per la maggior parte degli artisti è abbastanza dura rassegnarsi alla presenza di una disciplina così razionale alla base delle loro istintive e inspiegabili passioni. L’arte, indispensabile creatrice di sensazioni e infallibile mezzo per dar voce alle proprie emozioni, necessariamente presuppone un matrimonio combinato con la materia scientifica. Nel caso della musica il confronto è palese: tempi, frazioni e numeri

«È un’arte convivere col dolore, mischiare la luce col grigio». Anno 2002, il mondo contava ancora le macerie delle Torri Gemelle e i Pearl Jam, rock band statunitense, si apprestava a far conoscere al resto del mondo la potenza silenziosa di una canzone, scritta per elaborare una tragedia vissuta in prima persona: due anni prima a Roskilde in Danimarca, si erano visti morire davanti nove persone «Perdemmo nove amici che non conosceremo mai». Venne fuori così “Love boat Captain”, uno dei capolavori di sempre, una canzone che, prendendo in prestito quel “All you need is Love” dei Beatles, spinge a

«Tre, due, uno… prova ancora…». Una partita a campana? Due tiri a zirè? Una recita, oppure una schitarrata? Una corsa in una pista improvvisata al centro di una piazza improvvisata. Uno spazio strappato al fango e al cemento, in un’area altrimenti dimenticata per quanto rappresenti un punto strategico a ridosso dell’ospedale e del complesso universitario di Coppito. Quell’area che, per volontà di una ventina di associazioni aquilane, rimaste senza sede dopo il sisma, è stata trasformata in un’esperienza nuova e senza precedenti nel contesto aquilano: un luogo fisico, battezzato “Piazza d’Arti”. Qui le associazioni hanno ricostruito le loro sedi e

Notte umida sulle strade della capitale il vento è la musica di St. Patrick atomi di litio ballano i miei sensi restano a guardare notte fredda, il violino/ il banjo / il flauto non stanno più in piedi da soli luna nera su Dublino il vento e le canzoni in strada già nuotavano nel fango (qui sotto un cielo che non basta mai) una bicicletta /una bottiglia vuota /il vento pagano sui capelli sfondo metropolitano le donne sul marciapiede chiudono i loro occhi al colore della mia pelle e se in questa notte io mi metto a recitare gli alberi

“Gli uccelli cantano quando termina la tempesta e gli uomini non sanno essere felici neanche del sole che gli resta…” “Il mercante di luce”: il nuovo romanzo di Roberto Vecchioni, rappresenta un immancabile appuntamento; un’esperienza unica in cui si riscopre come la bellezza sia sempre stata nella storia dell’uomo perché nata proprio lì … dove tutto ha origine. Il seguito delle epoche, degli anni, dei secoli, si palesa come rivisitazione in un tempo avanzante che trascina le meraviglie di un passato puro e autentico, dove poesia, tragedia, storie di eroi, rappresentano i punti fermi dell’uomo. Gli uomini hanno inventato gli

Ho sempre sognato di correre un giorno una maratona, sin da quando ero bambino. Pensavo a New York (e ci penso ancora). Mi sembrava un traguardo da raggiungere. Mi promisi di farlo. Un giorno, qualche anno fa, mi hanno diagnosticato un’ernia tosta. Secondo il fisioterapista avrei dovuto smettere di correre per sempre, ma è proprio nel momento in cui me lo stava dicendo che mi è venuta in mente la promessa e ho ripreso ad allenarmi. Pochi metri alla volta. Cinque minuti all’inizio non di più. Ad aprile ci sarò, perché ho detto ai mei bambini che, comunque vadano le