«Dopo i musei è adesso il mondo del jazz a mobilitarsi per la ricostruzione. La cultura continua a dar sostegno alla cultura». Le parole del ministro Dario Franceschini, scritte sul programma, aprono una finestra sulle 25 piazze italiane in cui ieri è stato declinato il Jazz italiano per Amatrice. Una kermesse che, accantonata l’idea originaria della maratona attraverso le strade del capoluogo, si è trasformata in un festival itinerante da una parte all’altra della penisola. Una festa della musica, certo. Anche se alle ferite dell’Aquila ora si aggiungono quelle di Amatrice. Da qui la scelta di devolvere il ricavato delle
Non ci saranno i bastioni del Castello, le postazioni allestite a ridosso della Fontana delle 99 cannelle. Non ci sarà nessun pianoforte a far capolino alla fine dei portici di San Bernardino e le scalinate resteranno vuote. Però stasera, il piazzale di Collemaggio raccoglierà il testimone fatto di tecnica, fantasia e improvvisazione in una grande kermesse in contemporanea che prevede concerti dai rifugi in vetta a Courmayeur (a quota 3.000) alle spiagge di Lampedusa. Venticinque location unite nel segno del “Jazz italiano per Amatrice”, da Roma a Milano, da Torino a Napoli e poi ancora Novara, Parma, Catania, Pisa, Cantalupo
#jazz4Italy ecco “Un pianoforte per L’Aquila”
L’Auditorium del Conservatorio “Alfredo Casella” dell’Aquila ha ospitato la cerimonia di consegna di un pianoforte a coda, acquistato per grazie alle generose donazioni raccolte con l’iniziativa di crowdfunding “Un pianoforte per l’Aquila ”, promossa dal progetto dei tre pianoforti di Mirko Signorile, Giovanni Guidi e Claudio Filippini e lanciata dall’associazione I-Jazz unitamente a Midj musicisti italiani di jazz e Casa del jazz. Tweet riguardo #jazz4italy L’evento si inserisce nella cornice della manifestazione “Il Jazz italiano per L’Aquila”, nata originariamente sulla scia del successo riscosso dall’evento dell’anno passato e rimodulata, a seguito dei tragici avvenimenti che hanno coinvolto i Comuni di
«Facciamo un interplay», annuncia Fresu parlando alla platea dell’Auditorium del Parco del castello. Il trombettista, direttore artistico della kermesse per Amatrice e L’Aquila, invita i suoi ospiti a una interazione spontanea che si regge sull’influenza reciproca. Niente strumenti però: si ride, si scherza, ci si confronta e si riflette. Un confronto niente male, quando attorno al tavolo sono seduti Erri De Luca, Giuseppe Laterza, Valerio Mastandrea e Vittorio Nocenzi, uno dei fondatori del Banco del Mutuo soccorso. Si ride, si scherza ma si riflette sull’arte, sulla cultura e sul pensiero sociale e politico, in uno dei momenti più delicati della
L’Aquila abbraccia Amatrice a ritmo di jazz
Un abbraccio in musica tra L’Aquila e Amatrice, una sequenza intensa e graffiante per restituire una speranza a tante storie segnate da una tragedia così grande. Una fra tutte quella di Claudio Leonetti, giovane allievo del Conservatorio “Casella” dell’Aquila che, nel terremoto di Amatrice, ha perso i genitori, la sorellina e la fidanzata, oltre alla sua casa. I fondi ricavati dalla vendita all’asta della Croce del Perdono di Laura Caliendo sosterranno il prosieguo dei suoi studi. È questo lo spirito della rassegna “Jazz italiano per Amatrice”, naturale evoluzione della kermesse dedicata all’Aquila. Un evento che quest’anno si svolgerà in 25
#Jazz4Italy L’Aquila guarda Amatrice
«Avevamo alle spalle un anno di lavoro per organizzare la seconda edizione di Jazz italiano per L’Aquila, nonché il ricordo di un’esperienza importante per tutti noi, non potevamo perdere tutto questo». Paolo Fresu ha motivato così la scelta di trasformare la maratona del jazz in un evento itinerante su 25 piazze a sostegno delle popolazioni terremotate di Amatrice. Il trombettista ha già raggiunto il capoluogo dove domenica ci sarà un concerto importante nel piazzale adiacente la basilica di Collemaggio, sfruttando un palco in parte già allestito per la Perdonanza. Inoltre, buona parte dei 20 palchi originariamente previsti nel capoluogo troveranno
Il cielo limpido sul golfo di Trieste
Non siate tristi. Non mollate. Non mollate. Rivolgetevi a qualcuno, alla musica, a qualcosa privo di dolore, all'oceano, al cielo...
«Mi chiamo Emanuele, vi mando questi giocattoli e spero che stiate bene, i pelusc (lui lo scrive così) sono per le femmine. Volevo venire, ma mamma ha detto no perché sono piccolo. Ho otto anni. Un abbraccio da Nocera». Al campo della Croce rossa allestito all’ingresso di Amatrice arriva di tutto. La scelta della Protezione civile di limitare l’ingresso di nuovi aiuti, soprattutto generi di prima necessità, per evitare l’accumularsi di prodotti e alimenti “non necessari”, non ha impedito a Emanuele di far girare i suoi giochini tra i bimbi delle tendopoli in allestimento. C’è tanto da fare, ma le
«È vietato giocare a palla, saltare sul fieno, salire sugli alberi, ridere a crepapelle, sporcarsi, giocare con l’acqua, andare nelle pozzanghere. Illica ti amiamo». L’ironia spensierata che aveva spinto i ragazzi della piccolo frazione di Accumoli a mettere uno striscione al centro della piazza con queste parole si è rivelata fin troppo profetica. Ora, quello striscione bianco svolazza sulle macerie. Pareti in frantumi, travi divelte, vestiti, oggetti personali e pupazzi di peluche che spuntano nel mucchio. Sulla piazza non c’è nessuno, tranne un gruppo di vigili del fuoco. All’ Aquila c’è voluto poco per ribattezzarli “gli angeli del terremoto”, e