L’immagine più bella che ho di questi giorni in Germania… questa partita a basket tra ragazze di varie etnie. La risposta sul campo a tutti i muri d’Europa

A volte la storia compie balzi in avanti improvvisi: basti pensare alla Prima guerra mondiale, alla rivoluzione bolscevica, alla Grande Depressione, all’elezione di Adolf Hitler, alla Seconda guerra mondiale, all’inizio della Guerra fredda, al tracollo degli imperi europei, alle riforme e all’apertura di Deng Xiaoping in Cina, alla fine dell’Unione Sovietica e alla crisi finanziaria del 2007-2009 con successiva «Grande Recessione». Forse siamo sull’orlo di un evento rivoluzionario di portata equivalente a molti di quelli citati: l’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti. È un evento che segnerebbe la fine dell’Occidente (sotto la guida americana) come forza centrale

Fanno riflettere le parole del comico australiano, Jim Jefferies, sui pericoli dell'amplificazione dell'odio e dell'intolleranza razziale da parte di chi porta avanti un certo tipo di politica. Un esempio tra tutti, è l'atteggiamento del candidato repubblicano alla presidenza Usa, Donald Trump, a seguito degli attentati di Parigi.

Il dato evidente è sotto gli occhi di tutti: la città delle 99 piazze e delle 99 chiese è diventata anche la città delle 99 gru in centro storico. I cantieri hanno ricoperto quasi tutto l’asse centrale e solo una manciata di aggregati – una decina in tutto – ha i progetti ancora da finanziare. E questa è cosa buona e giusta. Il problema è un altro: cosa farci di questo centro, in un momento in cui strade e piazze dalla Fontana Luminosa alla Villa Comunale riescono a esprimere poco più che un luogo carino su dove fare una passeggiata

C’è chi va in bici a gruppi. Io preferisco il mio amico immaginario. Va sempre al passo mio e non è fissato con attrezzi gps o cardiofrequenzimetri, perché sa che l’unico battito che conta è quello delle persone che ami e per ascoltarlo basta appoggiare l’orecchio al petto. Proprio lì dove il cuore batte. Comunque, tra una chiacchiera e l’altra, io e il mio amico immaginario oggi abbiamo fatto più di 100 chilometri

Sette anni fa, in una fredda e uggiosa domenica di ottobre, alcune decine di podisti avevano attraversato la zona rossa, come pochi avevano fatto prima, da quando il centro dell’Aquila era stato ridotto in macerie dal terremoto. La prima corsa di Miguel e Michela aveva il sapore di chilometri accumulati nel silenzio. Un tributo a una città in ginocchio, nel ricordo di due giovani atleti le cui storie sono diventate un simbolo per generazioni. Da una parte Miguel Benancio Sanchez, il desaparecido argentino che amava correre e scrivere poesie. Aveva 25 anni quando gli bendarono gli occhi e lo infilarono

Non ci saranno solo dei chilometri in più da fare, in bici e di corsa. La prova di sabato, valevole per il campionato nazionale “Duathlon 2016”, nel parco del Forte Spagnolo, avrà un pensiero speciale per le aree colpite dal terremoto del 24 agosto, Amatrice in particolare. La cittadina ha sempre costituito un punto di riferimento per gli amanti della due ruote. «Per tutti noi», ricorda Pierluigi Costantini (Bike 99), uno degli organizzatori, «lo scenario di Amatrice ripagava delle fatiche della salita, avevamo i nostri punti di riferimento: il bar, il ristorante, l’edicola. Proprio a quei commercianti ora in difficoltà

Allo scopo di approfondire il dialogo tra gli eurodeputati e i media – in particolare con le testate giornalistiche, televisive e radiofoniche locali – l’Ufficio informazione del Parlamento europeo ha organizzato un seminario di formazione per i giornalisti della Circoscrizione elettorale meridionale. Il seminario intitolato “L’Europa per l’Italia e l’Italia per l’Europa: il ruolo dell’informazione”, rientra nel quadro di un più vasto programma di sensibilizzazione che tocca le 5 circoscrizioni elettorali europee. Tweet riguardo #ep4you Dare la massima visibilità territoriale al lavoro degli eurodeputati italiani e dell’Ufficio d’informazione del Parlamento europeo in Italia e favorire un proficuo e costruttivo rapporto con i media

Dallo zucchero filato dello scorso anno – ultima possibilità per chi voleva addentare qualcosa alla maratona del jazz – ai 160 chili di pasta, preparati e distribuiti domenica per raccogliere i fondi per la ricostruzione del cinema teatro di Amatrice, luogo simbolo di socialità e di vita distrutto dal terremoto del 24 agosto. Se la risposta della gente al concertone jazz è stata più che soddisfacente, con quasi 30mila persone a spasso tra il centro storico e il parco di Collemaggio, organizzatori, espositori e ristoratori non si sono certo fatti trovare impreparati a gestire l’evento. Gli stand. Decine gli stand