In piena bagarre tende, da tenere o da smantellare, il vice presidente del Consiglio regionale d’Abruzzo, Giorgio De Matteis, ha voluto dire la sua. In una conferenza stampa, convocata proprio sull’argomento, ha suggerito: ”All’Aquila bisognerebbe allestire container, moduli provvisori o su ruote e sistemarli nelle aree gia’ attrezzate e disponibili, dove prima sorgevano le tendopoli. Solo cosi’ si potra’ dare un ricovero agli oltre seimila sfollati che ancora dormono all’aperto”. Difende De Matteis, la scelta di tutti i cittadini che anziche’ trasferirsi lontano, negli alberghi della costa, continuano a difendere il loro ”spazio tenda”. ”Sarebbe invece giusto – ha proseguito

E’ stata un’altra notte gelida all’Aquila, con temperature di gran lunga inferiori allo zero. Ancora stamane, intorno alle 7,30, il termometro misurava meno 3 gradi. Nelle 60 tendopoli ancora aperte, dieci delle quali in dismissione, si va avanti con l’ausilio delle stufette, ma spesso sono insufficienti a contrastare i rigori di un inverno giunto, come al solito, all’improvviso e con violenza. Il sindaco della citta’, Massimo Cialente, ed il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, continuano a lanciare appelli affinche’ gli sfollati ”accettino” di andare sulla costa. Ma molti di loro sono irremovibili. Non vogliono lasciare L’Aquila, il lavoro, magari

“La Protezione civile sull’emergenza ha compiuto un ottimo lavoro ma adesso deve fare attenzione a non debordare. Non si occupi di ricostruzione, nessuno gliel’ha chiesto, Bertolaso e’ Commissario all’emergenza e risolva l’emergenza che e’ ancora in atto e nessuno si azzardi a minacciare, detto tra virgolette, i cittadini che ancora si trovano nelle tendopoli” E’ quanto ha dichiarato oggi il vicepresidente del Consiglio regionale d’Abruzzo, Giorgio De Matteis, durante un incontro sull’emergenza abitativa dei cittadini aquilani che ancora vivono nelle tendopoli. (Agi)

A sei mesi di distanza dal terremoto la raccolta va a rilento e i rifiuti abbandonati in città costituiscono un allarme sociale, specie nei quartieri residenziali ancora semivuoti. E agli urbani si aggiunge la questione delle macerie.

Tra gli interventi sulla libertà di stampa al parlamento Europeo spicca quello dell’olandese Judith Sargentini che, dicendosi contrariata per l’autocensura di molti giornalisti italiani, ha ricordato che in Italia l’80% delle persone si informa attraverso la televisione. Per questo motivo, ha sottolineato, è importante che nella visione del piccolo schermo garantisca la pluralità dell’informazione. David Sassoli, capogruppo della delegazione italiana Socialisti e Democratici ha riconosciuto che “l’Italia è un grande paese democratico con una grande Costituzione. Ma anche i grandi paesi – ha aggiunto – possono sbandare e noi dobbiamo adoperarci per garantire la libertà di informazione”. [youtube=http://www.youtube.com/watch?v=kUups1SeWuc&feature=player_embedded]

Tra gli abitanti delle tendopoli restano ancora molti anziani e disabili. Dentro e fuori L’Aquila, come succede nella tendopoli di piazza d’armi, dove sono rimasti una trentina di sfollati tra quelli che non hanno voluto accettare le nuove destinazioni. Tra loro, come riporta il quotidiano “il Centro” c’è Antonello , 34 anni, un ragazzone alto con la sigaretta in bocca e il megafono in mano che ha un certificato di invalidità «in condizioni di gravità» e che da sei mesi dorme in una tenda. Antonello, che vive qui con la mamma Antonietta , è molto arrabbiato con Cialente , «che

Le prime, durissime, notti di maltempo con vento, pioggia ed anche neve (sul monte Ocre a quota 2.204 metri e sul Gran Sasso), il tutto condito da temperature molte basse, in alcuni casi vicini allo zero, ha provocato polemiche e proteste non solo tra gli sfollati, circa 6mila, rimasti nelle tende in attesa di una sistemazione. Intanto, il capo della protezione civile, Guido Bertolaso rinnova l’invito agli aquilani a lasciare le tendopoli e afferma: “Siamo in grado già in questo momento di garantite un tetto a tutti coloro che sono fuori casa, sia ai cittadini che hanno avuto la casa

(fonte: Repubblica.it) TEHERAN – Tre manifestanti che hanno partecipato alla protesta “verde” anti-Ahmadinejad sono stati condannati a morte in Iran. Lo riferisce l’agenzia Isna. Il portavoce del ministero della Giustizia, Bashiri Rad, ha annunciato che gli imputati sono stati riconosciuti colpevoli “per il ruolo da essi avuto negli incidenti post-elettorali”. Poi ha reso note note solo le iniziali dei nomi dei tre condannati. Si tratta di M.Z., A.P. e M.E. I primi due sono stati riconosciuti colpevoli di legami con un’organizzazione monarchica e il terzo con i Mujaheddin del popolo, la più importante organizzazione di opposizione armata al regime. Due

ROMA – Barack Obama ha vinto il Nobel per la pace 2009. Il presidente Usa è stato insignito del premio “per i suoi sforzi straordinari nel rafforzare la diplomazia internazionale e la cooperazione tra i popoli”, si legge nella motivazione. “Il Comitato ha dato grande importanza all’impostazione di Barack Obama ed ai suoi sforzi per un mondo senza armi nucleari”, ha detto il presidente del Comitato per il Nobel, Thorbjoern Jagland. Nell’annunciare il premio, Jagland ha precisato che forse ad alcuni l’assegnazione al neopresidente americano può essere considerata prematura, ma per statuto il premio va assegnato a chi ha fatto