Rabbia, delusione, ma anche dolore da parte dei più giovani presenti in tribunale. Decine gli studenti dentro e fuori all’aula, coinvolti da alcuni professori delle scuole superiori che più volte hanno invitato i ragazzi ad assistere alle varie fasi del dibattimento. «Tutto questo è incredibile. Abbiamo assistito ancora una volta a un’ingiustizia conclamata» IL VIDEO
La Corte d’Appello dell’Aquila ha assolto sei dei sette membri della Commissione Grandi rischi che parteciparono alla riunione 5 giorni prima del sisma del 6 aprile. Giulio Selvaggi, Franco Barberi, Enzo Boschi, Mauro Dolce, Claudio Eva e Michele Calvi sono stati assolti. La corte ha invece condannato Bernardo De Bernardinis rideterminando in due anni la condanna inflitta in primo grado a Bernardo De Bernardinis, per uno dei reati che gli erano stati contestati. Assolto, invece, per le imputazioni principali. La lettura della sentenza
Tutti assolti perché il fatto non sussiste, ad eccezione dell’allora vice capo del Dipartimento della Protezione Civile Bernardo De Bernardinis, che si è visto ridurre la pena da 6 a 2 anni: i giudici lo hanno assolto per la morte di 16 persone e condannato per quella di altre 13. La Corte d’Appello de L’Aquila stravolge la sentenza di primo grado nei confronti dei membri della Commissione Grandi rischi che parteciparono alla riunione convocata dall’allora capo della Protezione Civile Guido Bertolaso a L’Aquila il 31 marzo del 2009, 5 giorni prima del sisma che provocò la morte di 309 persone,
L'Aquila, col pallottoliere davanti ad Equitalia
[youtube=http://youtu.be/oxlcWs9DU8Q] Un pallottoliere gigante con cento palle rosse davanti alla sede di Equitalia. Dino Rossi, leader dell’omonima azienda agricola di Ofena (L’Aquila), nonché portavoce del Cospa – un’associazione di allevatori abruzzesi – ha ripreso così la protesta contro la società di riscossione tributi. ”Porto qui davanti questo strumento rudimentale, ma decisamente funzionale – ha spiegato installando il pallottoliere nel parcheggio antistante la sede di via Strinella – che l’ente dovrà utilizzare per fare bene i conti”.
Che la modella aquilana Claudia Romani fosse appassionata di sport non c’è dubbio. Tra un servizio e l’altro a Miami o nelle passerelle del nord Europa ha sempre trovato il tempo e la voglia di sostenere le realtà locali, diventando testimonial o portavoce di realtà come L’Aquila Rugby, L’Aquila Calcio o Forza L’Aquila , l’associazione nata dopo il terremoto per rilanciare un progetto di ricostruzione sociale proprio a partire dello sport.
L’AQUILA. Bisturi e attrezzature per le sale operatorie dell’ospedale di Pescara. Interventi post sisma nell’edilizia residenziale di alcune frazioni dell’Aquilano. Azioni amministrative nella Asl di Chieti, oltre a lavori di messa in sicurezza in una scuola elementare di Atri. E, infine, circa 11 milioni di opere di ristrutturazione, ancora all’interno dell’ospedale Santo Spirito di Pescara, con tanto di riqualificazione dei percorsi sanitari. Il panorama degli appalti, monitorato dall’Osservatorio regionale che fa capo alla direzione dei Lavori pubblici, offre questa settimana una serie di opportunità per le aziende che gravitano intorno alle strutture abruzzesi.
COLLEDIMACINE. Felpa in pile, lupetto e scarpe da trekking. Fai fatica, ma non più di tanto, a immaginarti Carmine Falcone col basco, le ciocie e i vestiti rappezzati, mentre saltella in mezzo a una via di Colledimacine. Così, quasi 70 anni fa è stato immortalato da una foto del funzionario statunitense Conrad Wilson che all’epoca lavorava nella valle dell’Aventino in un progetto dell’organizzazione umanitaria American Friends Service Commitee (Afsc) . Grazie all’impegno del Centro, su indicazione del nipote di Conrad, William Wilson, quella foto è tornata nelle mani dell’uomo, conosciuto in paese come Carminuccio. Tonalità di grigio stuzzicano i suoi
Il verde del parco Torlonia si ferma sui cerchi in cemento disegnati dall’artista Pasquale Di Fabio. È quella la porta dell’edificio più moderno dell’area – realizzato nel cuore della residenza estiva del Principe – che ospita il grosso degli uffici ex Arssa (Agenzia regionale per i servizi di sviluppo agricolo). Le foto giganti della piana del Fucino riempiono corridoi interrotti da porte chiuse o semichiuse. Negli uffici qualcuno si intravede, ma un tempo i dipendenti dovevano essere molti di più: lo si evince dai mozziconi di sigaretta nel cortiletto interno, una decina non di più.
Dell’arrivo di Sergio Rubini in pochi si accorgono. L’attore-regista – icona di un cinema underground anche quando sbanca il botteghino – si fa strada tra la gente seduta sulle gradinate dell’auditorium Sericchi. La proiezione è già avviata da un po’: due terzi del pubblico hanno gli occhi incollati sul grande schermo, il resto fissa un monitor più piccolo montato su una colonna. Una ragazza schiaccia distrattamente l’iconcina per aggiornare la pagina del motore di ricerca del suo iPhone, ma non c’è campo. Sullo schermo scorrono i fotogrammi del «Boom» di Vittorio De Sica. Immagini in bianco e nero di un’epoca