Quasi del sale sulle ferite. Ferite che hanno meno a che vedere con il sisma e un po’ di più con l’immobilità di una piccola realtà di provincia. Quasi che le parole di  Cristiano Godano siano andate a toccare dei nodi e dei lacci che tengono avvolti i sensi di chi, all’improvviso si rende conto che lo stupore a volte non è altro un’imprudenza da addomesticare.

Ancora all’Aquila e ancora a Monticchio, tre anni dopo l’ultima volta. Stasera i Marlene Kuntz tornano a regalare energia e sudore al pubblico abruzzese per una tappa dell’Onorate Il Vile Tour, che celebra il ventennale dell’uscita del secondo album della band piemontese, “Il Vile” appunto. L’appuntamento è domani al Bliss in via Rodolfo Volpe; l’apertura delle porte è prevista alle 21 con l’opening act affidato al dj set delle Indiesponenti e alla indie band marsicana Luci Rosse Senza Porno. Ma ad anticipare l’arrivo di Cristiano Godano e compagni, è stato soprattutto un post dedicato all’Abruzzo, apparso nei giorni scorsi. «Ogni

Tornano all’Aquila, ancora una volta sul palco del Bliss di Monticchio, i Marlene Kuntz per la tappa abruzzese del loro “Onorale il vile tour 2017”, un cartellone dei concerti in omaggio al secondo album della band piemontese, pubblicato una ventina di anni fa, nel 1996 e divenuto una pietra miliare del rock made in Italy. L’appuntamento è per la serata di giovedì alle 21. Raffinato punto di incontro tra il noise rock dei Sonic Youth e le classiche sonorità grunge dell’epoca, “Il Vile” beneficiava di testi ispiratissimi e di una eccellente produzione artistica (firmata da Marco Lega con la supervisione

Durante la campagna elettorale e anche nel suo discorso d’insediamento, il nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha promesso più volte che renderà l’America “di nuovo grande”. Nei primi giorni di presidenza, inoltre, Trump ha avviato l’iter per completare il muro al confine col Messico, che nelle sue intenzioni dovrebbe essere finanziato dal paese centramericano e dovrebbe servire a tenere lontani gli immigrati irregolari. Il Messico, tramite il suo presidente Enrique Pena Nieto, ha già fatto sapere che non intende finanziare la costruzione della barriera e ha annullato l’incontro previsto con Trump per il 31 gennaio 2017. Ma la

La Regionale 17 bis che da Ofena porta a Villa Santa Lucia è un cimitero di alberi. Querce e faggi spezzati, rami infilati nella neve accatastata ai lati della strada. Qui l’abnorme nevicata che ha messo in ginocchio l’Abruzzo ha lasciato tracce pesanti. Non tanto nelle strade e nei muri (il piccolo paese medievale del Parco nazionale, nascosto alle pendici più a sud del Gran Sasso, è raggiungibile già da mercoledì 18, grazie al lavoro del Comune e dei vicini di confine), quanto nell’anima di uno dei borghi più belli a ridosso della Valle Tritana. Con un’ordinanza del 20 gennaio

L’armadietto del dottor Bucci lo distingui facilmente dagli altri. Il medico di Rocca di Cambio, morto nello schianto dell’elicottero, lo lasciava sempre aperto. Dentro c’è poco o niente, a parte uno o più oggetti in dotazione nel kit di primo intervento; del resto, la maggior parte del personale raggiunge la postazione nel piano seminterrato con indosso gli abiti tecnici per entrare in azione. Ma ieri mattina, per i colleghi del pronto emergenza, entrare e trovarsi davanti quell’armadietto semivuoto è stato un colpo al cuore. «Nello spogliatoio io e Walter ci cambiavamo uno di fronte all’altro e, tra una battuta e

Un elicottero del 118 è precipitato nell’aquilano, tra L’Aquila e Campo Felice. L’elicottero – un Aw 139 – sarebbe caduto in fase di recupero di un ferito su un campo da sci a Campo Felice. A bordo c’erano sei persone: cinque dell’equipaggio più il ferito. L’elicottero sarebbe precipitato da un’altezza di 600 metri. Secondo le prime informazioni, il velivolo avrebbe lanciato il segnale di crash mentre si trovava in località Casamaina, nel comune di Lucoli, nei pressi della piana di Campo Felice. Alcuni testimoni riferiscono di aver sentito un boato. Il velivolo, spiegano fonti dei soccorritori, volava in una zona

Il 23 gennaio 1989 moriva a Figueres, in Spagna, il pittore Salvador Dalì. Nato l’11 maggio 1904, si avvicinò giovanissimo all’arte. Nel 1922 si iscrisse all’accademia di belle arti di Madrid, dove i suoi dipinti iniziarono ad avvicinarsi allo stile cubista. Nel 1926 si recò per la prima volta a Parigi, dove entrò in contatto con alcuni dei massimi pittori del tempo tra cui Pablo Picasso e Joan Mirò. Alla fine degli anni Venti si avvicinò al movimento surrealista: le sue opere iniziano a esplorare il subconscio, cercando di catturare le immagini così come compaiono nei sogni, per raggiungere un

Mentre non si fermano le polemiche a seguito della vignetta di Charlie Hebdo sulla valanga del Gran Sasso, il programma di RaiTre Gazebo affida alla matita di Marco Dambrosio, in arte Makkok, una risposta sottile e delicata, come il tratto dei disegni. Il messaggio è: “Qualunque cosa succeda, noi non smettiamo di essere quello che siamo”.