L’ultima storia raccolta nel libro fotografico “Le mani della città” non ha un nome né un volto. O meglio, il nome e il volto appartengono a tutti quegli operai le cui ossa fanno le spese di un contesto socio-economico legato

Giuseppe proviene da una famiglia numerosa, sette fratelli e cinque sorelle. È nato a Secondigliano, un quartiere di Napoli a volte piuttosto “movimentato”. Un quartiere di cui si parla tanto, ci sono disoccupazione, un po’ di delinquenza «ma dove vai

«Devo credere in tutti i libri, il Vangelo, la Bibbia, il Corano. Devo credere in tutto quello che è venuto prima del Profeta. Credo in Maria, e credo in Gesù. La religione è come una regola per la vita, qualcosa

Il Benin è uno dei Paesi più poveri dell’Africa, poco conosciuto. Martin viene da lì e lavora nei cantieri della ricostruzione post-sisma. La sua storia è raccontata nel libro “Le mani della città” di Claudia Pajewski. Il libro è stato presentato

La ricostruzione non ha quasi mai i volti della classe politica, imprenditoriale o quello dei portatori di interesse chiamati a fare scelte importanti nell’ambito della scansione di tempi, mezzi e risorse a servizio dei vari cantieri. Protagonisti della ricostruzione post-sisma

I ricordi di infanzia di Dorin, gli animali della fattoria e i compi di coltivazione in Moldavia. I canti di Fazwi, dagli armonici che possono suonare dissonanti a chi non è pratico della musica tradizionale egiziana. Le scorribande di Felice,

Da oltre un anno, ci siamo abituati a queste strane gigantografie che spuntano da recinzioni, impalcature e ponteggi dei cantieri del centro. Un’esposizione temporanea in continuo movimento, le cui location appaiono e scompaiono seguendo i ritmi e l’evoluzione della ricostruzione