«Strade compie 15 anni ed è una vivace adolescente che si relaziona con il mondo con uno sguardo attento e curioso». Così Giancarlo Gentilucci, direttore artistico della rassegna teatrale aquilana ne presenta il ritorno, da fine gennaio a metà marzo, con cinque spettacoli diversi per genere, caratteristiche e riferimenti culturali che offrono uno spaccato armonioso della società contemporanea attraverso una riflessione su alcuni aspetti caratteristici del presente. «Abbiamo selezionato compagnie e spettacoli diversi e originali», assicura. «Opere al debutto e lavori pluripremiati. Abbiamo compagnie provenienti da ogni parte del Paese, attive sui territori e testimoni delle vicende quotidiane. Ironico, vivace,

Sessant’anni compiuti il 1° gennaio e oltre 700 chilometri da percorrere in giornata per raggiungere Sanremo. In auto, non di corsa, come nello spot che vede protagonisti Amadeus e Gianni Morandi. Anche quest’anno, Leonardo De Amicis ricopre il ruolo di direttore musicale del Festival. Per lui è la quarta volta consecutiva, dall’edizione numero 70 del 2020. De Amicis torna dunque a dirigere l’Orchestra del Teatro Ariston e a fare da raccordo con gli altri direttori che si alternano a seconda delle canzoni in gara. Anche quest’anno sul podio transiteranno vari abruzzesi, a partire da Enrico Melozzi, tra le bacchette più

Tra gli annunci di vendite immobiliari dell’agenzia Re/Max spicca quello relativo all’edificio che attualmente ospita il cinema Movieplex in via Leonardo Da Vinci. Una proposta da 5,8 milioni di euro il cui acquisto potrebbe mettere a rischio l’attività del multisala, qualora i nuovi potenziali acquirenti avessero altre idee in merito. Possibilità, comunque, giudicata come «remota» da Carlo Bernaschi, presidente dell’Associazione nazionale esercenti multiplex (Anem) e amministratore del Movieplex all’Aquila, il quale ha assicurato una serie di investimenti volti a migliorare la fruibilità della struttura anche con l’utilizzo delle risorse previste nell’ambito del Pnrr. Ma andiamo con ordine. L’ANNUNCIO Nell’area “Vendita immobili”

Un ritmo inconfondibile battuto da mani e piedi all’unisono con un approccio relativamente facile, che coinvolge la platea. Una strofa trascinante e un ritornello rimasto nella storia del rock. Se non altro per quel futuro intenzionale espresso con “will” per ragioni metriche. Il resto lo fanno la voce di Freddie Mercury e la chitarra di Brian May che ne è anche l’autore: We will rock you è una canzone del 1977 che, nel 2022, è diventata anche un’opera rock prodotta dallo sceneggiatore e attore Ben Elton in collaborazione con due dei componenti della band inglese: il batterista Roger Taylor e

“Un grande romanzo di piacevole lettura e un concentrato di personaggi unici. Gabriele Lucci racconta il bisogno di far pace con le proprie radici, attraverso un ironico bilancio generazionale ricco di suspense. Riapre le ferite della protagonista e del rapporto irrisolto con il padre con il quale è costretta a confrontarsi, dimostrando l’importanza di fare i conti con il passato”. Il giudizio di quella che per Lucci, saggista aquilano ed esperto di cinema, rappresenta la prima esperienza con un romanzo strutturato è affidato a Paolo Mieli, già direttore della Stampa e del Corriere della Sera. Parliamo di Caffè nero a Hammersmith (edizioni

Era la primavera del 2016, quando il direttore del giornale per il quale al tempo lavoravo mi chiamò per dirmi che in città si trovava Enrico Ruggeri, reduce da un’ospitata in un centro commerciale. Mi vestii rapidamente, corsi in macchina e feci di tutto per intervistare colui che fu punk prima di noi. Alla vista della mia t-shirt degli Iron Maiden, mi accolse sorridendo. “Sai che ho giocato contro Steve Harris in una partita del cuore tra le nazionali cantanti?”, mi chiese. Parlammo liberamente dei suoi ultimi progetti musicali e dei principali fatti di quei giorni. La chiacchierata virò su David Bowie, scomparso il 10

«Cercavo un posto dove ritirarmi a scrivere in tranquillità. I miei amici Ettore e Gigliola Scola mi hanno invitata a casa loro a Pescasseroli e stando fra queste montagne sono rimasta affascinata dai boschi, conquistata dal paese e dai suoi abitanti. Così ho scoperto il Parco». Scrittrice, poetessa, drammaturga e sceneggiatrice, Dacia Maraini ha un legame molto forte col territorio del Parco nazionale d’Abruzzo: ha una piccola casa a Gioia dei Marsi dove passa lunghi periodi. E tra questi monti porta avanti qui una serie di iniziative culturali. Per anni, è stata alla direzione del Festival di Gioia Vecchio, sua

Un direttivo parzialmente rinnovato con l’ingresso di Carlo Dante come vicepresidente al posto di Rita Centofanti e una serie di strategie da sviluppare all’interno di una stagione che ha già dato indicazioni positive. Per Giorgio Pasotti, direttore del Teatro stabile d’Abruzzo dalla fine del 2020, si apre un terzo anno ricco di sfide. Prima fra tutte, quella volta a stabilire e rinforzare il legame con il territorio con una programmazione versatile e variegata, capace di accontentare un pubblico di diverse generazioni. «Stiamo facendo degli sforzi importanti per intercettare i gusti di un pubblico di ogni età», spiega l’attore, «guardando a

Giulio Scarpati e Rossella Brescia saranno i protagonisti della nuova edizione firmata Massimo Romeo Piparo di “Billy Elliot“, il celebre musical che arriverà sul palcoscenico del Teatro Sistina il prossimo 13 aprile. Al Sistina già si lavora a questo prossimo e ormai ‘storico’ titolo, uno dei gioielli della ‘collezione’ della PeepArrow Entertainment. Basato sull’omonimo film di Stephen Daldry, e con le musiche di Elton John, Billy Elliot è un musical dal respiro internazionale entrato nel cuore di tutti coloro che credono nei sogni e amano l’arte della danza. La passione per il ballo, ma anche il valore dell’amicizia e della tenacia nel raggiungere i propri obiettivi, sono al centro della