di Fabio Iuliano L’AQUILA. Il cuore del capoluogo d’Abruzzo ritorna a battere nel giorno del solstizio di estate. E’ prevista, infatti, per domenica prossima la riapertura del primo tratto del centro storico cittadino. La parte che sarà di nuovo accessibile è la zona compresa tra la villa comunale e piazza Duomo. Lungo corso Federico II sono state disposte delle transenne e delle impalcature per la messa in sicurezza del passaggio per pedoni e veicoli.

TUSSIO (L’AQUILA) – Sono pochi quelli che si ricordano il terremoto del 1915 che colpì la provincia dell’Aquila, in particolar modo il bacino di Avezzano, con ripercussioni anche sul capoluogo, e che causò oltre 30 mila vittime. All’epoca, Pia Maria Loreta Carosi – conosciuta in tutto il paese come zia Pia – aveva nove anni, oggi ne ha quasi 103. Nata l’8 settembre del 1906, non ha mai lasciato il paese natale, neanche nei tempi difficili a cavallo dalle due guerre, quando tutta la famiglia viveva comprando e vendendo sale, facendo spola tra Tussio e L’Aquila. Quattro ore ad andare e

La liberta’ dell’informazione e’ un principio fondamentale. Lo ha ricordato Giorgio Napolitano al termine del vertice ‘uniti per l’Europa’ da lui presieduto a Napoli. “Bisogna aver fiducia nell’attaccamento delle opinioni pubbliche ai principi liberali, particolarmente a quello della liberta’ e del pluralismo dell’informazione”, ha detto Napolitano. “Non ci sono dubbi sull’importanza fondamentale di taluni principi riguardanti l’informazione nei nostri Paesi”, ha spiegato rispondendo ad una domanda in conferenza stampa che conteneva un indiretto riferimento al decreto sulle intercettazioni appena approvato da uno dei rami del Parlamento”, nel merito della loro applicazione noi non possiamo entrare”. Photo by Matt Chesin on

L’Eritrea sostituisce la Corea del Nord all’ultimo posto della classifica mondiale della libertà di stampa diffusa da Reporters sans frontieres mentre l’Islanda sostituisce la Finlandia in testa. L’Italia assieme agli altri membri del G8 (Russia esclusa) migliora il suo posto e si colloca in 35/ma posizione sui 169 paesi che la sesta edizione della classifica redatta dall’organizzazione per la tutela dell’informazione e dei giornalisti ha preso in considerazione.

L’AQUILA, Per iniziativa di un gruppo di cittadini è stato attivato un “numero di telefono amico” a disposizione di tutte le persone che abitano nelle 160 tendopoli del cratere. Il numero (327-1672466) sarà messo a disposizione di chiunque voglia segnalare disfunzioni, problemi di comunicazione, difficoltà a interagire con i responsabili dei vari campi. “Abbiamo ricevuto numerose segnalazioni – ha spiegato Marco Valeri tra gli ideatori di questa iniziativa – di difficoltà relative principalmente a situazioni legate a disagi nelle tende dovuti al freddo, al caldo, alla pioggia o al rischio epidemiologico”. Molte, soprattutto fra i più giovani, sono però le

Pe fermamme, ju tarramutu, me tà ccjie Kjù fa ju strunzu , kjù ‘ndsosto Se solo sapesse come se smorza ji farria vedè. Tengo solo trovà addò cazzo hanno missu ju bottò Se me la spalla la casa, la refaccio.

Si è svolto lo scorso 16 maggio in provincia di Teramo un convegno per fare il punto sulla situazione post-sisma e sulle prospettive di rinascita dei luoghi distrutti dalla scossa del 6 aprile. Sono intervenuti sismologi, geologi, politici, operatori sociali e culturali, giornalisti, volontari della Protezione Civile e giovani studenti che hanno vissuto in diretta la catastrofe all’Aquila. In comune tra tutti la richiesta di non dimenticare il dramma delle popolazioni sfollate. In coda Sara Ferrilli e Alessandro Antonini offrono la loro toccante testimonianza e memoria di due giovani vittime. leggi il servizio di Ilenia Appicciafuoco

“Convergenze” intende mettere a confronto esperienze provenienti da vari ambiti e discipline sul post-terremoto e sul futuro del territorio aquilano attorno al progetto in progress a cui il collettivo sta lavorando. Dunque, come far crescere e rendere artefice del proprio futuro e destino chi la città dovrà e orrà viverla mediante l’apertura al mondo.

Antonello Venditti a Villa Sant’Angelo (foto: Fabio Iuliano) «solamente facendo giustizia in questo modo», conclude, «l’Italia diventerà quel paese che ci meritiamo, che sognamo e che poi… diventerà». VILLA SANT’ANGELO. «E’ solo il giorno che muore», canta Antonello Venditti davanti al pubblico improvvisato della tendopoli di Villa Sant’Angelo. Mentre accenna “Notte prima degli esami”, le sue dita scivolano sulla tastiera e il ritornello coinvolge in un attimo tutti i presenti. Sotto i Rey-ban scuri, gli occhi del cantautore romano ancora brillano per l’emozione di aver visto la zona rossa di uno dei centri abitati tra i più danneggiati dell’area del cratere.