8 Ottobre 2009 Condividi

Don Ciotti, rischio di infiltrazioni in opere faraoniche

“Dove ci sono opere faraoniche, c’e’ il pericolo di infiltrazioni mafiose ed e’ necessario che i cittadini vigilino e siano attivi. Come diceva il grande filosofo Norberto Bobbio: la democrazia vive di buone leggi e di buoni costumi, quindi anche dell’impegno civile. Per questo all’Aquila e’ nato un Osservatorio, creato insieme con la Provincia e con le associazioni, per vigilare sulle infiltrazioni”. E’ quanto ha detto don Luigi Ciotti, presidente di Libera antimafia, intervenuto oggi a margine di un incontro sulla legalita’, tenutosi nella parrocchia di S.Francesco a Pettino.

20382_don_ciotti “A dover essere combattute – ha continuato don Ciotti – sono le compiacenze. Il problema non e’ il pesce ma l’acqua in cui questo vive e nuota”. E sul rischio di infiltrazioni negli appalti e nei subappalti, Ciotti sottolinea come non ci sia una regione italiana immune dalla mafia: “Al Nord i clan comprarono i terreni in vicinanza delle zone interessate dai progetti per le Olimpiadi di Torino e vennero subito sequestrati. Poi c’e’ il commissariamento del comune di Bardonecchia, i sequestri in Lombardia e gli arresti avvenuti a Modena. Il rischio-mafia e’ ovunque ci sono affari e soldi”. In Abruzzo, ha concluso don Ciotti, “Libera ha iniziato le sue attivita’ con un presidio nella Marsica, dove il presidente era un pastore valdese, minacciato piu’ volte per la sua attivita’ antimafia”.