2 Ottobre 2009 Condividi

Studenti, mancano 8mila posti letto

Le camere della Reiss Romoli non sono sufficienti. Il Comune è pronto a richiedere Map e case mobili

di Fabio Iuliano

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L’AQUILA. Servono 8mila posti letto per garantire un futuro all’U niversità dell’Aquila e per scongiurare il pendolarismo quotidiano di gran parte dei suoi studenti. Attualmente, i posti letto disponibili sono 212, tutti all’interno della Reiss Romoli. Per i restanti il Comune dell’Aquila è pronto a presentare la richiesta alla Protezione civile di 300 moduli abitativi (Map), 1000 moduli removibili oltre all’apertura di Casale Marinangeli.

Famosa per essere la casa dello studente antisismica mai aperta, Casale Marinangeli è tornata al centro delle richieste dell’amministrazione comunale attraverso le parole di Luca D’Innocenzo. «Dopo un confronto proficuo con la commissione d’Ateneo delegata», ha detto, «chiede la mobilitazione congiunta del dipartimento della Protezione civile e della Regione, per poter aprire finalmente Casale Marinangeli, in grado a pieno regime di garantire 70 posti, insieme ad ulteriori 60 in una residenza di Roio».

l progetto della residenza fu approvato nel 2000 dal consiglio comunale e finanziato l’anno successivo con delibera della giunta regionale. Il collaudo avvenne immediatamente dopo, ma sono passati oltre 6 anni e non è stata mai utilizzata, sembra, permancanza di fondi necessari alla gestione. Casale Marinangeli, costato circa 7 miliardi di vecchie lire, nell’ala già conclusa conta 35 posti letto.
La struttura, secondo il pro-rettore Giusi Pitari, una volta ristrutturata e arredata dalla Regione, potrebbe essere adibita a foresteria per gli studenti che hanno la necessità di stare a L’Aquila anche solo sporadicamente, ma il rischio è che la residenza venga usata al di fuori dell’Università.

«Proponiamo al dipartimento la realizzazione di 300 moduli abitativi provvisori di 70 metri quadrati, per 4 persone, da costruire nella zona ovest della città, ad esempio nelle aree di Cansatessa e di Preturo», dice D’Innocenzo. «L’ipotesi può coprire il fabbisogno di 1.200 studenti universitari fuori sede, individuati tra quelli che hanno partecipato al censimento. A ciò potrebbero essere aggiunti 1.000 moduli abitativi removibili. Utilizzando la legislazione sui campeggi è possibile l’insediamento di tali strutture in aree agricole».

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Secondo la proposta del Comune, «altre strutture provvisorie potrebbero essere allestite con dei Moduli ad uso scolastico provvisorio», ha detto ancora D’Innocenzo, «per 100 camere doppie, per un totale di 200 posti». Il sindaco Massimo Cialente ha ribadito però che «la necessità di collocare gli studenti è connessa con quella di assicurare un tetto sulla testa, in tempi brevissimi, a tutti gli aquilani che ne hanno bisogno, attraverso il Case e i Map». Frena l’entusiasmo il rettore Ferdinando di Orio.

«Allo stato attuale», ha detto ieri «di concreto abbiamo solo i 212 posti nella struttura Reiss Romoli, per cui stiamo attivando il bando. Il resto sono solo promesse. Ci è stato detto di abituarci al pendolarismo e all’idea dello studente itinerante, ma è una prospettiva che non accetto. Chiediamo invece che siano messi a disposizione anche dei nostri studenti i moduli abitativi provvisori o su ruote».
E restando sul tema degli alloggi, di Orio ha sottolineato come ci siano «16 milioni di euro al Cipe che potrebbero essere impiegati proprio per costruire i primi alloggi o centri di aggregazione per gli studenti. L’anno accademico inizia tra 15 giorni e una soluzione va trovata quanto prima per gli 8mila alloggi che i presidi ci segnalano». Critica, infine, anche la situazione della viabilità: «L’Arpa», conclude di Orio «aveva assicurato trasporti gratuiti per i nostri studenti, ma fino ad oggi non è stata inviata alcuna comunicazione ufficiale».