Quel sogno di stringere la mano a Eddie
Ecco l’articolo che il Piccolo di Trieste dedica all’omaggio di Mario Celli e alla scelta dei suoi amici di ricordarlo viaggiando a Trieste
C’è il maxischermo collegato ai Mondiali a scandire i tempi con il collegamela Russia di Capello che se la vede con il Belgio sull’erba del Maracana. Nell’inner circle si sta larghi, mentre il prato si riempie lentamente. Cancelli aperti a ridosso delle 16, un’ora prima circa dell’arrivo dei Pearl Jam. Sul parterre fan da tutta Italia e dai paesi più vicini dell’Europa dell’est: in tanti hanno preferito Trieste a Milano. Anche alcune simpatiche tifose brasiliane.
Ecco il video girato da ragazze italobrasiliane al concerto della band di Seattle con tanto di bandiera verdeoro
Daniele e Francesco due fan dei Pearl Jam, due appassionati di musi7ca. Due amici di Mario Celli, il giovane snowboardista morto a gennaio. Sono arrivati a Trieste per il concerto della band di Seattle anche per lui. Lasciandosi scorrere sotto i piedi un pezzo di Italia che i loro scatti (uniti a quelli di altri amici arrivati dall’Aquila) raccontano così.
Pearl Jam, colonna sonora sull'A14
Non spaventano certo 700 chilimetri di strada quando hai un’intera discografia da ascoltare sulla via del concerto di Trieste (video Daniele Millimaggi)
E’ partito il viaggio degli amici dello snowboardista scomparso questo inverno. In viaggio anche gli amici più stretti, Daniele Millimaggi e Francesco Di Cola.
Verso #pjtrieste
Soundcheck per San Siro
Sulla pagina Facebook di Pearl Jam on line si parla della band che ha terminato il soundcheck in preparazione al concerto di domani allo Stadio San Siro, suonando Gonna See My Friend, In My Tree, Pilate, Who You Are, Rain (The Beatles), Sleight of Hand, Nothing As It Seems, Future Days, Deep, Sad, Leatherman.
Pearl Jam: perché San Siro tremerà
I Pearl Jam sono la band con meno appeal al mondo. Niente frasi dei ragazzini sugli zaini, scarsa rilevanza fuori dal palco. Non basta: musicalmente il gruppo di Seattle è invecchiato abbastanza male. Non che scrivano brutte canzoni, tutt’altro, è che scrivono canzoni prive di guizzi e contemporaneità. Ecco la sintassi degli ever-critici: dimenticate il grunge – un revisionismo improntato all’onestà