L’Aquila, Nada e la notte senza lacrime
«Non sento più le lacrime, scendono giù le lacrime». Con quello stesso testo si era presentata qualche anno prima suonando nel tendone da circolo allestito sul piazzale di Collemaggio nei giorni del primo anniversario del sisma. Era il periodo delle carriole e quel palco l’aveva condiviso con Daniele Silvestri, Paola Turci, Andrea Satta e i suoi Têtes de Bois, e col regista Mario Monicelli, in una delle sue ultime apparizioni pubbliche. Canzoni, poesie, ma anche video e disegni in omaggio a queste carriole come «un simbolo autentico di una terra che lavora», occasione di riscatto non solo per una città
Duathlon 99, highlights della giornata
Corsa – mountain bike – corsa. Tre giri da 1,1 chilometriciascuno, poi 15 chilometri sui pedali e ancora 2,2 chilometri di corsa a piedi. In mezzo le suggestioni del Castello cinquecentesco, simbolo della forza e dell’orgoglio di una città che non si arrende.
In bici e di corsa ai piedi del Castello
Una gara di corsa e mountain bike che si svolge all'interno del parco del Castello Cinquecentesco. Una prova per chiunque voglia cimentarsi in questa specialità
#Redbullcliffdiving Hunt vince la tappa italiana
Davanti a migliaia di spettatori assiepati su scogli, barche e sulla spiaggia del centro di Polignano a Mare, l’inglese Gary Hunt si è aggiudicato la tappa italiana del World Series di Cliff Diving, ipotecando la vittoria finale nel circuito. La gara di tuffi da grandi altezze si è svolta con due trampolini posizionati a 27 metri d’altezza.
A Polignano a Mare (Bari) va in scena lo spettacolo dei tuffi dalle grandi altezze. Dopo mesi di attesa, è il giorno delle finali della tappa italiana delle World Series della Red Bull Cliff Diving. In palio anche il titolo femminile: la lotta è serrata dopo le prime due gare stagionali. Per Gary Hunt, invece, passerella in vista dopo un anno da assoluto dominatore del circuito impreziosito anche dall’oro mondiale. Notevole, infine, la risposta del pubblico pugliese, pronto a sostenere Alessandro De Rose che torna a gareggiare nel “suo” Sud dopo l’esordio iridato di Kazan. Uno spettacolo per il pubblico
Compare sul palco sulle note soffuse che escono dal pianoforte di Danilo Rea e inizia a cantare, quasi sottovoce, la sua “Sapore di sale” davanti a una piazza gremita. Quasi una dissolvenza incrociata con le ultime battute di Enrico Rava. Gino Paoli ritrova così il pubblico aquilano che lo ha sempre sostenuto, nel concerto simbolo della maratona jazz, un evento ideato per tenere alti i riflettori sulla ricostruzione aquilana. Paoli canta la Gatta e il Cielo in una stanza e lascia ai Doctor 3 la facoltà di improvvisare sulle note di Bocca di rosa, del suo concittadino Fabrizio De Andrè.
Nessun concerto pop, nessun concerto rock. Sul palco neanche cantanti o gruppi da stadio. Solo il jazz a riempire piazze, strade e vicoli, un fiume di gente che canta, balla e si lascia trasportare da improvvisazioni e virtuosismi. Vortici di note e pause improvvise. Il silenzio dei vicoli interrotti da transenne e puntellamenti a fare da contraltare a una festa della musica che non conosce precedenti né all’Aquila, né altrove. (video racconto fonte: News-Town.it)
Faticò a lungo Duke Ellington a realizzare uno dei suoi sogni di artista, quello di suonare un concerto sotto le ampie volte della cattedrale della Grazia di San Francisco. Un progetto ostacolato dagli ambienti religiosi più conservatori che, pur non obiettando in linea di principio sul fatto che il jazz possa servire ad avvicinare a Dio come gli altri tipi di musica, in realtà lo contrastarono nei fatti ritenendo che quei suoni e soprattutto quei ritmi sensuali non fossero adatti a un luogo di culto. Cocciuto, come tanti lo ricordano, Duke Ellington non si arrese fino a quanto non strappò