«Ciao Mario, abbiamo fatto casino per te»
Gli accordi di I am mine vibrano ancora nelle casse dell’Irish Cafe mentre Daniele Millimaggi cerca nelle parole del “Calabrone verde” una ragione per guardare oltre quella maledetta slavina che la scorsa settimana si è portata via Mario Celli, uno dei suoi migliori amici. Gli sguardi della gente alle prime file sono tutti su di lui e su quel “We know you’ll be a star – sappiamo che sarai una stella”, lo slogan scelto da chi voleva bene a Mario e sapeva che tra le sue canzoni più care c’era Black, forse la ballata più famosa dei Pearl Jam.
Dopo aver annunciato la formazione azzurra che domenica a Parigi affronterà la Francia per il secondo turno del Sei nazioni, il team manager della nazionale Gino Troiani ha voluto dedicare un pensiero alla sua città d’origine, L’Aquila, e al club del capoluogo abruzzese con cui è cresciuto. GUARDA IL VIDEO
Pearl Jam per Mario, we know you'll be a star
Non conoscevo Mario Celli, il giovane medico morto sotto la slavina o forse lo conoscevo solo di vista perché all’Aquila ci si conosce un po’ tutti. Ho mantenuto il silenzio per l’imbarazzo dopo le difficoltà dei media nel raccontare la sua tragedia. Ma ora scopro con sorpresa che era un fan del mio gruppo preferito e che mercoledì prossimo, all’Irish di Pianola, i suoi amici lo ricorderanno suonando… we know you’ll be a star Pearl Jam per Mario Mercoledì 5 febbraio h22 Irish Cafè Pianola
«Un fatto inaudito». I fedeli non solo aquilani, ma anche di altre zone d’Italia, in queste hanno manifestato la loro indignazione nei confronti degli autori del gesto sacrilego che ha colpito il santuario Giovanni Paolo II che si trova ai piedi del Gran Sasso. Attraverso contatti diretti con i componenti dell’associazione «San Pietro della Jenca» e numerosi messaggi affidati a Internet proseguono le manifestazioni di solidarietà anche nel momento della svolta delle indagini col ritrovamento della teca della reliquia al Sert. Un nuovo colpo per la città dell’Aquila, protagonista ancora una volta delle cronache nazionali per questo episodio che segue
E tu che faresti?
da Lullaby di Chuck Pahlaniuk – Ti fanno una sola domanda. Poco prima di diplomarti alla scuola di giornalismo, ti chiedono di immaginarti nei panni di un reporter. Lavori in un importante quotidiano di una grande città e una sera, la vigilia di Natale, il caporedattore ti spedisce a indagare su un caso di morte. La polizia e l’ambulanza sono già sul posto.
di Vittorio Zucconi – WASHINGTON – Sta come la carcassa di una balena di ferro caduta chissà come nel cuore dell’Alaska, che attira, e uccide, incauti cercatori di sogni. L’autobus numero 142, “the magic bus” nel quale morì Chris McCandless nel mezzo dell’Alaska selvaggia quattordici anni or sono cercando una nuova vita “Into the wild”, nel nulla primitivo, è da rimuovere.
Ecco chi vuole un'altra città di nome L'Aquila
Una costituente civica in grado di portare avanti le istanze della parte della città che crede ancora «che si possa ricostruire in sicurezza e senza frodi», ma anche un consiglio comunale straordinario da convocare entro lo scadere dei 20 giorni dalle dimissioni di Massimo Cialente.
L’offerta base è stampata a caratteri cubitali, color giallo canarino su sfumature rosa: venti euro per trenta minuti di relax. Volantini, depliant e biglietti da visita che ti invitano a provare una nuova «promozione imperdibile». Siamo in una città d’Abruzzo. Uffici e negozi sono pieni, da un po’ di tempo, di questo tipo di annunci. ASCOLTA L’AUDIO
L'Aquila, l'applauso dei 500 dopo le dimissioni
L’AQUILA. L’appuntamento era al tramonto, in piazza Duomo, ma tutti ieri pomeriggio avevano le orecchie tese aspettando che dal municipio trapelasse qualcosa dalla conferenza stampa convocata in contemporanea da Massimo Cialente. Così, la mobilitazione dal titolo #Dimettiamoli stava diventando qualcosa come «Il sindaco si dimetterà?». Poi, alle 17.50, ancora prima che la notizia del passo indietro venisse proclamata urbi et orbi da Villa Gioia, il giornalista Nello Avellani (NewsTown) – moderatore del dibattito – ha preso il microfono, annunciando la resa di Cialente e scatenando un applauso generale dentro e fuori il tendone di piazza Duomo, gremito come non succedeva