COLLEDIMACINE. Felpa in pile, lupetto e scarpe da trekking. Fai fatica, ma non più di tanto, a immaginarti Carmine Falcone col basco, le ciocie e i vestiti rappezzati, mentre saltella in mezzo a una via di Colledimacine. Così, quasi 70 anni fa è stato immortalato da una foto del funzionario statunitense Conrad Wilson che all’epoca lavorava nella valle dell’Aventino in un progetto dell’organizzazione umanitaria American Friends Service Commitee (Afsc) . Grazie all’impegno del Centro, su indicazione del nipote di Conrad, William Wilson, quella foto è tornata nelle mani dell’uomo, conosciuto in paese come Carminuccio. Tonalità di grigio stuzzicano i suoi
Il verde del parco Torlonia si ferma sui cerchi in cemento disegnati dall’artista Pasquale Di Fabio. È quella la porta dell’edificio più moderno dell’area – realizzato nel cuore della residenza estiva del Principe – che ospita il grosso degli uffici ex Arssa (Agenzia regionale per i servizi di sviluppo agricolo). Le foto giganti della piana del Fucino riempiono corridoi interrotti da porte chiuse o semichiuse. Negli uffici qualcuno si intravede, ma un tempo i dipendenti dovevano essere molti di più: lo si evince dai mozziconi di sigaretta nel cortiletto interno, una decina non di più.
Dell’arrivo di Sergio Rubini in pochi si accorgono. L’attore-regista – icona di un cinema underground anche quando sbanca il botteghino – si fa strada tra la gente seduta sulle gradinate dell’auditorium Sericchi. La proiezione è già avviata da un po’: due terzi del pubblico hanno gli occhi incollati sul grande schermo, il resto fissa un monitor più piccolo montato su una colonna. Una ragazza schiaccia distrattamente l’iconcina per aggiornare la pagina del motore di ricerca del suo iPhone, ma non c’è campo. Sullo schermo scorrono i fotogrammi del «Boom» di Vittorio De Sica. Immagini in bianco e nero di un’epoca
«Per arrivare dal chiaro di luna alla luce elettrica, Fontamara ci aveva messo un centinaio di anni, attraverso l’olio di oliva e il petrolio. Per tornare dalla luce elettrica al chiaro di luna bastò una sera». Una curiosa installazione si nota davanti all’ingresso dell’Accademia di Belle arti. Le parole di Silone e della sua Fontamara che scorrono e sullo sfondo le tettoie dell’istituto. Filamenti elettroluminescenti parlano di un passato che è ancora tutto sulla pelle della nostra gente. I segni del terremoto della Marsica e le contraddizioni della ricostruzione non sono poi tanto diversi da quelli attuali.
«Prima le persone, poi i monumenti»
Riprodurre palmo a palmo, mattonella dopo mattonella, fino a disegnare un itinerario di strade, vicoli, palazzi, piazze. La memoria del sisma attraverso le pellicole fotografiche di Giorgio Stockel. Le immagini a colori e in bianco e nero scandiscono l’identità di una comunità che fa sempre più fatica a ritrovarsi in quello che era L’Aquila prima del 6 aprile. «Una madre mi racconta che sua figlia, che nel 2009 aveva due anni, è arrivata a chiederle cos’è la piazza. Lo spaesamento della bambina è significativo di una situazione in cui si trovano gli aquilani», spiega Stockel appoggiato su un tavolo della
«Non mi meraviglia un altro attacco gratuito, promosso da un giornale come Libero che, specie da quando il Cavaliere è in declino, altro non sa fare che far lavorare la macchina del fango». La senatrice Stefania Pezzopane risponde così all’articolo che chiama in causa i suoi “rapporti” con l’ex boss del narcotraffico Rino Bonifacio. Guarda il video «Ma quale incontro clandestino?! quale frequentazione?!», ribatte l’esponente Pd.
Sul parterre in erba, davanti al palco di San Giovanni tra fischietti, striscioni e bandiere della Cgil a contare le ferite dell’Abruzzo. Oltre 3mila le adesioni dalla nostra regione alla grande manifestazione nazionale della Cgil, in programma oggi a Roma. Un consenso costruito dalle venti iniziative che la Cgil abruzzese ha organizzato nelle ultime settimane. D’altra parte le scelte degli ultimi governi coinvolgono pesantemente e negativamente anche l’Abruzzo. Una regione che ha già perso 54mila posti di lavoro.
Colors on the ground
Cinema e psichiatria: un tributo all'immagine
L’AQUILA. Dallo specchio d’acqua di Narciso ai quindici minuti di notorietà individuali, una visuale di un futuro 2.0 immaginato molti anni prima. La 12esima rassegna Cinema e psichiatra, promossa dall’Istituto cinematografico “La lanterna magica” e dal Dipartimento di Salute mentale della Asl dell’Aquila, affronta il tema dell’immagine «un prezzo da pagare, in tutte le sue forme». Un tema senza tempo che viene affrontato con il linguaggio del cinema contemporaneo, dalle intuizioni di Vittorio De Sica alle prospettive di Paolo Sorrentino, Matteo Garrone e Paolo Virzì. C’è spazio anche per autori internazionali, impegnati tra l’altro nel ricostruire il vissuto e il