A poche settimane dalla sua sessantesima missione in Congo, il professor Francesco Barone, in servizio all’Università dell’Aquila, terrà un incontro ad Avezzano (L’Aquila) sulle missioni umanitarie in Africa a partire dalla sua esperienza personale come presidente dell’associazione ‘Help senza confini’ e come ambasciatore del premio Nobel per la Pace, Denis Mukwege. L’incontro è in programma domani, venerdì 23 febbraio, alle 17.30 nella sede del Cpia (Centro provinciale istruzione adulti) di via Aldo Moro. FOTO E VIDEO DELL’INCONTRO “Impossibile dimenticare – ha ricordato Barone – quanto vissuto nei viaggi in Africa. Per chi vive certe esperienze, bisogna avere il cuore forte
“Quando leggi cose come quelle che scriveva Fabrizio e pensi a un gruppo come il nostro, l’abbinamento è tutt’altro che scontato. In pochi all’epoca credevano che questo sodalizio artistico avesse un senso. Effettivamente non fu un sfida facile per noi, d’altra parte, un abruzzese come me le cose le affronta fino in fondo”. Se uno come Franz Di Cioccio dice queste cose, le dice con cognizione di causa, se non altro per la sua capacità di passare dall’inflessione meneghina alla parlata tipica dell’Abruzzo centrale nello spazio di una semibiscroma. Nato a Pratola Peligna nel 1946, dopo aver trascorso l’infanzia nel
Al polso il braccialetto “Reunion Romagna 17.02.2024”, nelle tasche i buoni per una birra o un cockail da accompagnare alla cena messicana. Sulle t-shirt due cartelli, uno con scritto nome, cognome e strumento. L’altro dal messaggio che è tutto un programma “A fine serata si prega di gettare nell’umido o recapitare presso: Best Western hotel di Cesena” (tanto è lì che tutti stanno) con la postilla scritta a caratteri minuscoli: “L’organizzazione non si assume nessuna responsabilità delle condizioni al risveglio di tutti gli individui che espongono questo avviso”. Queste le premesse del ritrovo del popolo di Rockin’1000 nella città in
Il tempo
“Niente ci appartiene, solo il tempo è nostro. La natura ci ha reso padroni di questo solo bene, fuggevole e labile”. (Seneca)
La rincorsa, il calcio violento, la caduta. Concitazione e smarrimento, di fronte a un’aggressione da parte di un 35enne sotto effetto di stupefacenti. A farne le spese Francesca Pacitti, professoressa di Psichiatria all’Università degli Studi dell’Aquila, che sabato scorso ha riportato una frattura scomposta al femore ed è stata sottoposta a un intervento chirurgico con prognosi di 90 giorni. Al telefono dal letto di ospedale accetta di ricostruire l’incidente, con voce ferma che non tradisce della rabbia, pur comprensibile davanti a un episodio che poteva essere evitato, anche perché il comportamento del giovane non sarebbe da ricondurre ad un disturbo
Oceans alla Mondadori di Pescara
A un certo punto Alessandra Renzetti legge un passaggio di Oceans – il libro riferito a Simone, il personaggio principale. “Ora, pedalando di notte, verso Three Cliffs, gli torna in mente lo strano sogno fatto qualche anno prima. Lui che spinge su specie di Graziella, lungo una strada che poteva essere quella che dall’Aquila attraversa la piana di Navelli, per entrare nelle terre dello zafferano. All’epoca del sogno, suo padre dirigeva ancora un’importante orchestra con concerti ed esibizioni in Europa e nel mondo. Mentre pedalava si era accorto che un camioncino industriale lo aveva superato. Seduto al posto del passeggero
Dopo aver presentato il loro album in un evento privato al Troubadour di Los Angeles il 31 gennaio, pur chiedendo di mantenere i dettagli riservati, i Pearl Jam hanno svelato “Dark Matter”, il primo singolo e traccia principale dell’album in uscita il 19 aprile per Monkeywrench/Republic. Dal magazine Spin arriva la prima analisi: “Dark Matter” si presenta con potente inizio costruito su una serie di riff discendenti, un ritmo che richiama un po’ sia “I Love Rock’n’Roll” di Joan Jett che “Foxy Lady” di Jimi Hendrix, una figura di chitarra stuttering e processata che ricorda la canzone del 2002 della
Sanremo 2024, la versione di Melozzi
In auto, sulla strada verso casa, in testa e sulla pelle le emozioni di un’edizione intensa e complicata dal piano tecnico e psicologico. Il musicista e compositore teramano, Enrico Melozzi, ha diretto l’orchestra al Festival di Sanremo curando gli arrangiamenti di quattro artisti: Mr. Rain, in gara con Due altalene, Ghali con Casa mia, Gazzelle con Tutto qui e i Bnkr44 con Governo Punk. Il maestro frequenta l’Ariston da qualche anno, tra gli artisti che ha guidato, emergono personalità di notevole importanza nel panorama musicale italiano e, talvolta, anche internazionale, come ad esempio i Maneskin, gruppo romano che ha trionfato
La forma delle parole nell’incastro delle dodici note. Si intitola “Suoni ulteriori” il nuovo libro del compositore Paolo Cavallone. L’opera, edita dal Gruppo Santelli Poetica, contiene 46 testi in forma di versi che l’autore ha composto nell’arco di 24 anni. L’opera si arricchisce della presentazione del giornalista e scrittore Giuseppe Gnagnarella e della prefazione del musicologo Renzo Cresti. È difficile separare la poesia dalla musica perché in Paolo Cavallone prendono vita contemporaneamente: non vi è un prima e un dopo, un distacco, ma si formano insieme. Si potrebbe azzardare il termine “poesica”, ossia poesia e musica contratte in un’unica parola,